sabato 21 giugno 2008

RISCHIO API: FERMATE IL CALABRONE CINESE

Per compensare i tagli alle tasse, il ministro Tremonti ha eliminato i due milioni di euro stanziati dalla finanziaria 2008 a favore dell'apicoltura. Uno sperpero, secondo lui, spiego a Maité. un'apicoltrice delle Lande, sotto Bordeaux, che telefona per uno scambio di aggiornamenti. Sul ministro esprime un parere irriferìbìle e critica la passività dei colleghi italiani. E di quelli tedeschi, che «hanno voluto seguire i canali politici, così da un mese si ritrovano con le api morte sotto le arnie per colpa del Gaucho, un pesticida che fa danni anche da voi. Qui, no, l'abbiamo fatto vietare da anni». Sento montare un po' dì sciovinismo e per fermarlo chiedo come stanno le api in Francia. «Benone, quindi stiamo preparando altre manifestazioni». Da piccola. Mafté ha fatto il '68 coi genitori, e ne conserva ottimi ricordi. Contro gli Ogm? «Sono sconfitti in partenza, vogliamo una campagna per eliminare i cinesi». I cinesi? «Dei calabroni enormi, pelosi, cattivissimi, che aspettano le operaie all'uscita, le ammazzano, poi entrano e mangiano le larve». Ce l'ha con la Vespa velutìna: partita tre anni fa dal Sud-est asiatico, sta conquistando l'Occidente. «Quello forse, l'Occitania mai».
Sylvie Coyaud, la repubblica delle donne, 7 GIUGNO 2008