martedì 24 giugno 2008

armi nucleari a rischio in italia

In Italia armi nucleari Usa a rischio
Il Pentagono: non sicure le basi in Europa con testate atomiche. Allarme Ghedi (BS)

ALBERTO MATTONE


ROMA - A rischio alcune basi Nato in Europa dove gli americani nascondono le testate nucleari. «Mancano le misure di sicurezza considerate come standard dal Pentagono» e non messe in atto dai paesi alleati, scrive il dipartimento della Difesa Usa. E tra queste c´è anche quella di Ghedi di Torre, in Provincia di Brescia, dove ci sarebbe un arsenale segreto di una quarantina di bombe atomiche. L´allarmante rapporto riservato dell´Air Force degli Stati Uniti è stato divulgato, sul proprio sito, dalla Federazione degli scienziati americani (Fas). E rivela problemi di sicurezza «molto maggiori nel Vecchio Continente di quanto si conoscesse fino ad ora».

I siti militari di cui parla l´indagine, ordinata dopo che lo scorso agosto 6 ordigni atomici vennero imbarcati per errore in un B52 che sorvolò tutti gli Stati Uniti, sono quelli in cui sono custodite le testate nucleari. Queste, si trovano in basi europee controllate dagli Usa (come accade per Aviano, in provincia di Pordenone), ma alcune sono custodite in strutture nazionali (Ghedi Torre) dove sono però materialmente controllate da unità specializzate Usa (Munition Support Squadron). Il rapporto dell´Air Force americana, parzialmente declassificato, suscita apprensione. Non c´è nessuna cifra ufficiale, ma in Europa ci sarebbero almeno 350 bombe atomiche americane nelle basi Nato dislocate tra Belgio, Olanda, Turchia, Italia, Gran Bretagna e Germania. «Quelle messe sotto accusa - spiega la Federazione degli Scienziati statunitensi - sarebbero la maggior parte di queste». Tra quelle segnalate c´è sicuramente Ghedi di Torre e la tedesca Buechel. Ma ci sono sospetti anche sulle basi di Kleine Brogel (Belgio) e Volkel (Olanda). Il dipartimento della Difesa americano ha accertato «problemi agli edifici di supporto, alle recinzioni dei depositi, all´illuminazione e ai sistemi di sicurezza». Inoltre, «a guardia delle basi - rivela il rapporto - vengono impiegati soldati di leva con pochi mesi di addestramento».

Nel nostro Paese ci sono una novantina di testate nucleari dislocate a Ghedi di Torre e Aviano. In queste due basi ci sarebbero tre tipi di ordigni chiamati in gergo "B61-3", "B61-4" e "B61-10", con una potenza complessiva pari a 900 la bomba di Hiroshima. Se esplodessero tutte insieme, sarebbero capaci di cancellare metà dell´Italia. L´ispezione condotta di recente in Italia dal comandate dell´aeronautica Usa in Europa, il generale Roger Brady, avrebbe convinto gli americani a smobilitare proprio la base di Ghedi e a trasferire, in futuro, gli ordigni atomici ad Aviano.

«Ora si indica che nella base del mio centro ci sono bombe atomiche - attacca la sindaca di Ghedi di Torre, Anna Maria Guarneri -. Con il collega di Aviano siamo stati tra i primi firmatari a favore della denuclearizzazione delle città italiane». Il ministro della Difesa non commenta. Mentre interviene sulla bocciatura da parte del Tar del progetto di ampliamento della base Usa a Vicenza. «Questa decisione non ci turba - spiega Ignazio La Russa - . Abbiamo dato mandato all´Avvocatura di fare ricorso al Consiglio di Stato. Gli impegni con gli alleati saranno mantenuti».


(la Repubblica, domenica, 22 giugno 2008)
(ha collaborato filippo tosatto)