mercoledì 30 marzo 2011

contro exa 2011

contro exa:
vetrina delle armi da caccia e da guerra
che si terrà a Brescia tra il 9 e il 12 aprile

Per dire basta ai crimini perpetrati nei confronti dei civili inermi di tutto il mondo e degli animali, con la caccia e le sperimentazioni militari.

Per dire basta agli interventi militari e alle commesse d'armi per le guerre di tutto il mondo.


http://noexa2011.blogspot.com/

martedì 29 marzo 2011

energiafelice.it


Se vuoi saperne di più sul nucleare, e trovare materiale e volantini vai su

http://www.energiafelice.it/

Harmònia 15 -16 – 17 Aprile 2011


Sarò presente alla manifestazione domenica 17, dalle ore 18.00 alle ore 18.45:
CONFERENZA: “L’ ACQUA CON LA TERRA, L’ ARIA E IL FUOCO”:
In Giappone trema la terra. Acqua che devasta. Un’onda alta 10metri spazza via interi villaggi.
Poco distante, una centrale nucleare, che produce energia bollendo acqua, va in crisi per
mancanza di acqua. In altre parti del mondo, come ogni giorno, bambini, invece di andare
a scuola, camminano per ore con una brocca in testa, per portare a casa un po’ di acqua.
Da noi in Europa, poter disporre a volontà di acqua buona da bere è un bene naturale, che
viene considerato con superficialità, che viene sprecato senza rispetto e senza le adeguate
riflessioni. L’acqua è fonte indispensabile per la vita, è un diritto per tutti e se tutti potessimo
bere con tranquillità l’acqua del rubinetto e immergerci nei mari puliti, saremmo più felici. Nel
corso di questo incontro I partecipanti verranno documentati sulle vie dell’acqua: un viaggio
nel rapporto con gli altri elementi della natura, per creare una consapevolezza finalizzata alla
ricerca di un benessere e di un equilibrio ecologico.
ASSOCIAZIONE CULTURALE VERDEMENTA
Relatore: Giorgio Gregori (Ambientalista) www.verdementa.org

i programmi dettagliati della manifestazione sono su: http://www.museimazzucchelli.it/it/harmonia/cp-149.aspx

lunedì 28 marzo 2011

I finti terremotati a Forum

Figurante reclutata per raccontare il miracolo del governo. Subito smascherata in rete. "Pagata trecento euro per leggere un copione". Protesta il Comune

L'AQUILA - Mediaset manda in onda una finta terremotata pagata 300 euro. Pagata per leggere un copione scritto dagli autori del programma Forum, condotto da Rita Dalla Chiesa su Canale 5. "L'Aquila è ricostruita"; "Ci sono case con giardini e garage"; "La vita è ricominciata"; chi si lamenta "lo fa per mangiare e dormire gratis". Per questo "ringraziamo il presidente..." . "Il governo... ", precisa la conduttrice.

Marina Villa, 50 anni, nella trasmissione di venerdì si dichiara "terremotata aquilana e commerciante di abiti da sposa" in separazione dal marito Gualtiero. Ed è lì in tv con il coniuge a discutere della separazione davanti al giudice del tribunale televisivo. Ma è tutto finto: lei non è dell'Aquila, non è commerciante, il vero marito è a casa a Popoli, il paesino abruzzese nel quale la coppia vive: si chiama Antonio Di Prata e con lei gestisce un'agenzia funebre.

metodo catetistico e metodo socratico

Dalla rubrica di Umberto Galimberti, dalla "Repubblica delle donne" del 26 marzo 2011, un articolo interessante, se si pensa anche a quell'"inculcare" negli studenti tanto caro a certi politici del giorno d'oggi che amano molto le scuole private....
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scrive Marco Fano marcofano@hotmail.com:

Dove abita la verità? Nella dottrina o nell'uomo?
Non sono d'accordo con la sua risposta alla signora del rosario. È ovvio che il rosario elettronico è una mostruosità, e fin lì va bene. Ma da ateo ad (mi sembra di capire) ateo, il resto se lo poteva risparmiare. Mi sembra di aver letto proprio su Repubblica, che dopo Porta Pia i bersaglieri fecero entrare a Roma un carro carico di bibbie in italiano, che erano state proibite da Pio IX, che le definiva blasfeme traduzioni.

ambiente, Cina e Jeans

Trent'anni fa in Cina i jeans erano sconosciuti. I cinesi indossavano le divise grigie fornite dallo Stato e tutti assomigliavano ai rivoluzionari di Mao Zedong. L'indumento simbolo degli Stati Uniti, nel mondo comunista, era proibito: come la musica pop. Oggi la Cina è la fabbrica del denim. Due terzi dei jeans infilati nelle gambe dell'umanità escono da capannoni cinesi. Non è stato un affare da buttare. Ogni anno se ne acquistano oltre 800 milioni di paia. La storia di Xitang è l'icona della migrazione più travolgente della contemporaneità, che ha spostato in Oriente tutto ciò che si fa per compiacersi di mantenere in Occidente tutto ciò che si pensa.

domenica 27 marzo 2011

riscoprite l' epica dei nostri emigranti

In effetti, anche mio nonno emigrò in Argentina circa nel 1926 e ritornò in Italia prima del 1940, "ricco" solo di un cappello....
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Chi è stanco di cronache miserabili. Chi ha nostalgia d' altri italiani. Chi continuaa pensa che la storia non è soltanto una teoria di potenti. Chi è soltanto curioso di scoprire un grande scrittore felice e sconosciuto. Tutti possono avventurarsi nel magnifico viaggio lungo un secolo e seicento pagine de La signora di Ellis Island di Mimmo Gangemi. Un titolo che racconta due miracoli, uno finto e uno vero. Il primo è l' episodio che segnerà per sempre la storia del protagonista e della sua famiglia. Giuseppe, contadino d' Aspromonte, nel 1902 lascia a vent' anni la sua terra per inseguire il sogno della "Merica". Sbarca come milioni d' emigranti a Ellis Island e come molti viene respinto alla visita di controllo. Ma nella disperata attesa d' essere rimesso sulla nave degli sconfitti, gli compare una donna vestita di celeste, con un bambino in braccio, che gli apre le porte del Nuovo Continente. Per tutta la vita, Giuseppe si sentirà toccato da quella grazia, poco importa se divina o fin troppo umana. L' altro miracolo è il libro stesso. Chissà dove s' era nascosto in tutto questo tempo il talento di Mimmo Gangemi.

sabato 26 marzo 2011

Leggende nucleari, tutta la verità sul fabbisogno energetico nazionale

Si potrebbe dire...illuminante articolo!

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Dalle centrali atomiche francesi l'Italia importa solo l'uno per cento dell'elettricità totale che consuma

“Che senso ha continuare a snobbare il nucleare? Alla fine lo importiamo dalla Francia, tanto vale portarcelo in casa”. Lo sentiamo ripetere come un mantra ogni volta che si tocca la questione dell’atomo. Ma è veramente così? E se lo è, quanto pesa effettivamente l’energia atomica francese sul totale del nostro fabbisogno energetico? Per capirlo basta armarsi di pazienza e fare due calcoli. Partiamo dal “fabbisogno nazionale lordo” e cioè dalla richiesta totale di energia elettrica in Italia.

venerdì 25 marzo 2011

Effetto Fukushima, Simpson censurati

Il protagonista del cartoon è un improbabile addetto alla sicurezza in una centrale
La Svizzera blocca gli episodi in cui i pasticci di Homer sul lavoro rischiano di causare incidenti nucleari

MILANO - Intoppo nel settore 7G. Homer Simpson, ispettore alla sicurezza presso la centrale nucleare di Springfield, viene svegliato di colpo dalla sirena d'allarme. Centinaia di tasti sulla sua postazione di controllo lampeggiano a intermittenza. È iniziato il processo di fusione del nocciolo. «Devo pensare, ora concentrati», dice Homer in evidente stato di panico. «Ci deve essere un coso da qualche parte che ti dice come far funzionare questa roba». E poi esclama: «Il manuale, il manuale!», che però è grosso quanto un elenco telefonico. Mancano pochi secondi alla fusione del nocciolo ma Homer, premendo a casaccio uno dei bottoni, riesce a sventare la catastrofe.

giovedì 24 marzo 2011

vota si per fermare il nucleare









IL COMITATO: Acli, AEM terra nuova, AIAB, Alleanza per il Clima, ALPA-Ass. Lavoratori Produttori Agroalimentari, Alternativa, AltraMente, Altro.Ve Rete per un altroveneto, Amici della Terra, Arci, Arci servizio Civile, Articolo 21, ASud - Rigas, Auser, Beati costruttori di pace, CEPES, Cgil Lazio, Cgil Umbria, Città Amica, Comitato SI’ alle Rinnovabili NO al nucleare, Costituente Ecologista, CRBM - Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Eco, Ecologisti Democratici, Energiafelice, Eurosolar Italia, Fairtrade Italia, Fare Verde, Federazione nazionale Pro Natura, Federconsumatori, Fiom-Cgil, Focsiv – Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Banca Etica, Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus, Forum Ambientalista, Greenpeace, Greenreport, ISDE-Medici per l’Ambiente, Italia Nostra, Jane Goodall Institute Italia, L’Altro Quotidiano, Lega Consumatori, Legambiente, Libera Associazione Origine, Libera Contro le mafie, Libera Università di Alcatraz, Liberacittadinanza, LIPU-Birdlife Italia, Mani Tese, Mountain Wilderness Italia, Movimento Difesa del Cittadino, Otherearth forum energia ricerca, Rete della Conoscenza, Rivista Confronti, Servizio Civile Internazionale S.C.I., Slow Food, Terra Nuova, Terra Quotidiano, Terra! Onlus, Unione degli Universitari, VAS, WWF, XXV Aprile, Ya Basta-Rigas

Paolo Poli - 'Quanto mi piacciono i dolori della vecchiaia'

Adoro Paolo Poli: assistere a un suo spettacolo in teatro è una esperienza fantastica; come fa a ricordarsi tutte quelle battute fulminanti, ad essere da sempre così fresco e sbarazzino? Le registrazioni dei suoi spettacoli, visti in TV o dvd, non rendono certo giustizia, anche perchè talvolta per necessità tecniche alcune parti sembrano doppiate o in playback o malmontate. Dal vivo, è incredibile. Ecco una intervista apparsa  il 21 marzo 2011 su "repubblica".
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Che dire di Paolo Poli, 81 anni portati con grande disinvoltura? L' attore fiorentino è nato il 23 maggio 1929. Se scherzi e gli fai un complimento un po' da signora non si offende, anzi finge di guardarti con occhi che sbattono civettuoli. La vocetta frivola condensa anni di gesti teatrali all' insegna della più totale libertà di pensiero. E improvvisamente immagini che nella sua testa scorrano le canzonette e le canzonacce, i monologhi e duetti, le mammine e i profumi, i balocchi e le mossette, le parrucche e le scarpine, il militare e il frac, lo chiffon e la marcetta.

Perché è possibile rinunciare al nucleare

di Mario Pirani, La Repubblica 21.03.11

Ho sempre avuto grandissima stima ed affetto per Umberto Veronesi come uomo e come Maestro delle scienze medico-chirurgiche. La sua competenza oncologica rende altresì, sotto questo aspetto, prezioso il contributo che potrà dare all´Agenzia della sicurezza nucleare che è chiamato a presiedere. Ma, mentre apprezzo la conclusione del suo articolo (Repubblica del 19 marzo) circa l´opportunità di una moratoria per dar tempo a un ripensamento, nutro forti dubbi sulla sua affermazione secondo cui sarebbe «scientificamente vero che senza l´energia nucleare il nostro pianeta, con tutti i suoi abitanti, non sopravviverà, per cui non dobbiamo fare marcia indietro, ma andare avanti, ancora più in là con la conoscenza».
Temo che questa convinzione non poggi allo stato dei fatti su basi solide.

mercoledì 23 marzo 2011

cantare per strada

Dato che anch'io mi trovo a canticchiare spesso qualcosa per strada (o quand'ero nei corridoi in ufficio, e capitava di svoltare l'angolo e trovarsi faccia a faccia con un collega che gettava uno sguardo di riprovazione, del tipo "che cosa avrà questo qua da assere allegro o canticchiare...?") mi è piaciuto molto questo articolo di Giacomo Papi, dalla sua rubrica "cose che non vanno più di moda".
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L'allegria dalla vita pubblica è generalmente scomparsa

L'altro giorno al supermercato ho sentito qualcuno canticchiare. Sì, canticchiare! Ho cercato di capire da dove proveniva la voce e l'ho vistar là in mezzo alle bottiglie d'acqua, c'era un omino che cantava non so cosa. La mia attenzione era focalizzata su questo gesto sereno e spontaneo che è sparito dalla faccia della terra. Tutti con gli auricolari senza sentire più i rumori della vita e nessuno che canti. Così, mi sono avvicinata e ho sorriso, anzi, ho riso! L'omino mi ha chiesto come mai fossi così di buonumore. Gli ho risposto perché lei mi ha messo allegria! E lui si è allontanato felice, continuando a cantare quell'aria leggiadra. Ciao!!! Giugiù».In mancanza di statistiche attendibili, è plausibile che ciò che scrive la lettrice Giugiù corrisponda a verità.Un raffronto con il passato è impossibile, ma è indubbio che cantare all'aperto è ormai un'attività rarissima.

sabato 19 marzo 2011

Tonino Guerra 'Io, la poesia e la memoria'

PENNABILLI (Pesaro) Tonino Guerra ci accoglie nella sua casa di Pennabilli, ricolma d' arte e di oggetti raccolti in ogni dove: ricordi. Una vita lunga la sua, 91 anni e una miriade di bellezza prodotta. I film indimenticabili con Fellini, Antonioni, i Taviani; le poesie e i libri, i dipinti, le sculture: tutto riflette il suo modo delicato e incantato di vedere il mondo, tutto è frutto di una vena creativa inesauribile e poliedrica, che continua irrefrenabile ed emana dalle parole che dice. Sono racconto e poesia, riescono a gettare luce anche sulla cosa più apparentemente insignificante. Incontro Tonino Guerra perché ha dato alle stampe un libretto, «Progetti Sospesi». È un elenco d' idee da realizzare, da lasciare a chi vorrà farle sue e portarle a termine, come si fa a Napoli per i caffè: se ne prende uno ma se ne pagano due, lasciando il secondo «sospeso» per chi andrà nel bar dopo di noi. I progetti sospesi sono bozze, e riguardano la protezione del territorio, la memoria, la cultura, gli edifici abbandonati, l' educazione dei bambini, l' importanza delle nostre campagnee del saperle coltivare. Si propone di fare gli orti nei giardini degli ospizi come di catalogare con targhette gli alberi secolari, oppure di proteggere i cimiteri abbandonatie le storie di vita che contengono. In realtà sono poesie, che riconducono semprea lei, alla bellezza, al saperla cogliere - «vedere e non guardare» - e al prendersene cura. «L' ultima lezione di sceneggiatura che ho tenuto a Mosca era sulla differenza tra guardare e vedere. Allora mi è venuto in mente un fatto che mi è successo. Faccio fermare la macchina su cui ero perché vedo una panchina, mi voglio avvicinare. Era una panchina di ferro diventata verde, piena di muschio. Ho cominciato a capire perché: la trattoria davanti era chiusa, nel giardinetto non andava più nessuno, la panchina soffriva di solitudine. E allora mi sono seduto e l' ho fatta lavorare. Ho voluto darle un po' di valore: solo allora stavo vedendo, prima guardavo».
Se ti dico le parole «Granai della memoria» che cosa pensi? 
«Mi piace, mi dà l' idea di cose belle che si ammucchiano e si raccolgono». È questo il mio progetto sospeso. Penso che ogni paese, ogni città, ogni comunità dovrebbe avere un piccolo granaio della memoria. Cioè una raccolta di registrazioni video e audio, con i racconti in prima persona delle vite di chi ha abitato quei luoghi. «Per tuo conforto devo dire che non trovavo la parola giusta, perché io vorrei dire una fila di cose straordinarie che mi sono capitate e allora potrei adoperare il granaio della mia memoria, come possono fare i paesi e le comunità. Per esempio quando lavoravo con Fellini ad Amarcord lui veniva sempre a suonarmi il campanello e io lo facevo aspettare. Una volta scendoe lui era là che guardava fisso l' ingorgo delle macchine che c' era in strada. Lo chiamo e mi dice: "Oddio mi hai rovinato i 10 minuti più belli della mia vita!". Vuole il caso che quando ritorno a casa riattraverso l' ingorgo e una macchina nera mi striscia. Io impreco, mi giro e mi trovo davanti a papa Giovanni XXIII. Resto bloccato con le mani in alto davanti a questo faccione con le grandi orecchie che mi sorride un po' , poi mi benedice come se spaccasse un cocomero e quindi la macchina va via. Poter mettere nel granaio queste cose, che possono capitare in tutte le vite e in tutti i paesi, sarebbe una cosa straordinaria».
Il granaio tiene i semi che poi devono essere riutilizzati, fatti rifiorire. Il termine è meglio di banca della memoria, vero?
«Granaio è una parola nuova, poetica, che già ti confonde. È bello quando dici una cosa a qualcuno e lui in un primo momento non capisce niente, lo confondi. Le grandi cose non sono mai chiare subito,è dopo che diventano chiare».
Non credi anche tu che oggi abbiamo bisogno di memoria, di farne il sale per costruire un nuovo futuro? Un popolo senza memoria come lo vedi? 
«No, non può esistere. La memoria è indispensabile e ti dirò di più: quando mi chiedono che cos' è la storia, che cos' è la memoria, io racconto sempre che mio nonno quando camminava si guardava continuamente indietro. Una volta gli chiesi: "Nonno perché vi voltate sempre indietro?". Lui rispose: "Bisogna, perché è da lì che viene il modo per andare avanti". Quindi è giusto che un popolo, che una persona, che un paese tengano conto di quello che hanno dato quelli venuti prima di loro».
Secondo te questo Paese cura la memoria? Che effetto ti ha fatto sapere di quel muro crollato a Pompei?
«Oggi quelli che comandano non vogliono capire che la cultura è importante. Noi non abbiamo il petrolio, abbiamo la bellezza! Ragazzi, la bellezza è una preghiera, se non lo capiamoe la trascuriamo crollerà tutto, non soltanto un muro a Pompei. Non c' è affetto, non c' è per la terra, l' acqua e l' aria. Dobbiamo fare in modo che i bambini tornino ad avere devozione per la terra, dobbiamo farlo per loro stessi. Per esempio si cancellanoi paesaggi. Se fate scomparire la linea di quella collina lì davanti a me, voi toccate la mia memoria, mi danneggiate».
I migliori custodi, coloro che curavano di più paesaggio e campagna sono sempre stati i contadini, ma oggi sembra non ci siano più. 
 «Non ci sono perché non guadagnano, perché noi non li aiutiamo. Sono persone enormi, i contadini erano dei continenti, persone così preparate a vivere. Per esempio io vado nei posti più diversi per incontrare persone anziane, che stanno combattendo contro il mondo da sole. Una volta incontro una vecchiae le chiedo se lei è felice, se ha la sua domenica. Mi risponde di sì, che si mette in casa alla finestra e guarda passare la luna. Una cosa sconvolgente. Oppure Liseo che ho soprannominato Omero. Gli chiedo se secondo lui Dio c' è. Lui, tutto raccolto negli occhi, mi risponde: "Dire che c' è può essere una bugia, dire che non c' è può essere una bugia più grande". Immenso».
La potenza di questo signore era l' oralità, parlava dialetto. 
«Certo, Omero parlava come gli antichi, il dialetto è una lingua che una volta sapevano tutti alla perfezione. Adesso non sanno più parlare, adesso l' italiano ci arriva dalla televisione, quasi nessuno lo sa alla perfezione». C' è chi sostiene che il dialetto vada insegnato nelle scuole.
«Non va insegnato, va frequentato, va ascoltato. Il dialetto dei contadini era magico, tu gli chiedevi "Come sta sua madre oggi?" e uno magari rispondeva partendo dal fatto che era un periodo in cui nevicava spesso. Partivano da lontano, la risposta se la facevano fiorire in bocca. Oggi fermate chi volete e vi risponderà banalmente: «Mah, insomma, bene». E poi c' erano i modi di dire, fantastici, una volta chiesi a mio fratello come stava un signore molto ammalato e mi rispose in dialetto: «Ce ne sono di più belli al cimitero». Dobbiamo vergognarci di pensare che c' era un mare di gente che sapeva parlare a perfezione una lingua e non c' è più, perché anche i grattacieli di New York sono stati fatti in dialetto!»
La civiltà contadina aveva queste capacità, l' oralità, la cura del territorio, il rispetto del tempo, ma se si parla di queste cose, di memoria, di dialetto o di paesaggio, molte volte si viene intercettati come nostalgici, con progetti improponibili per il futuro. Non pensi che invece questo ragionamento possa essere un nuovo paradigma dirompente, rivoluzionario?
«Dicono così perché non vogliono riflettere, hanno fretta. Ogni volta che ritorno dalla Russia ho sempre più l' idea che siamo diventati un mondo di gente ignorante, di gente che non legge, che non sa e non ama le sue cose belle. C' è solo il denaro, il divertimento, l' effimero. Ci sta tutto, ma non fare come mio nonno che si guardava indietro è da pazzi. Bisogna ricreare questa passione che avevano, la devozione per la terra. Ma in modo nuovo. Sennò andiamo a finire in niente. L' Italia non è più bella come una volta, è inutile che mi rompano le scatole, perché una volta c' era chi la curava. Non erano dieci persone messe lì dallo Stato, erano quelli che l' abitavano: i contadini. Dobbiamo riapprendere quella forza d' amore che avevano loro».
Forse prima hai fatto un lapsus: dici che vaia cercare dei vecchi, ma ora tu hai novant' anni, ne trovi ancora più vecchi di te?
«Ecco, sono vecchio anch' io, piano piano sei ridotto verso casa, dentro casa e guardi il mondo dalla finestra. Da loro vado a chiedere conforto, perché ciò che mi dicono sono indicazioni di vita, poesia. Cominci a capire che cosa devi guardare per vedere, quali sono le cose che non ti deludono mai. Io so che la neve ci sarà sempre, che la pioggia ci sarà sempre, e sono spettacoli enormi. L' autunno, i tramonti: noi dobbiamo andare verso questo mondo, sono le uniche cose che danno conforto. Un' automobile velocissima potrà anche essere comoda, ma non dà nessun conforto. C' è l' arte, ci sono i libri che tengono compagnia e ti fanno sentire diverso, lontano dai tuoi problemi. Ragazzi, la vita è dura e difficile e non vi salva la mano calda dell' amico, della moglieo dell' amante, siete soli e dovete trovare qualcosa che vi dia la bellezza, che è il più grande conforto, una preghiera. Perché ti tiene in devozione e ti fa rendere grazie». - CARLO PETRINI

La Repubblica, 15 marzo 2011

mercoledì 16 marzo 2011

Il cane che si rifiuta di abbandonare il compagno ferito

guarda le ultime immagini e ricorda, quando qualcuno cerca di maltratterli

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http://tv.repubblica.it/copertina/il-cane-che-si-rifiuta-di-abbandonare-il-compagno-ferito/64195?video

(16 marzo 2011)
stella votostella votostella votostella votostella voto

Ci sono volute oltre due ore per riuscire a portare in salvo questo cane rimasto tra le macerie del devastante tsunami che ha colpito il Giappone. L'animale è stato rinvenuto dai soccorritori nella città di Mito, nella prefettura di Ibaraki, insieme a un altro cane gravemente ferito. All'arrivo dei soccorsi il cane si è rifiutato di abbandonare il compagno ferito e ha seguito gli umani solo dopo che l'altro cane era stato portato in un canile locale dove entrambi sono stati curati e accolti

Ai referendum contro il nucleare si vota SI

Come al solito si rischia di fare confusione.....se vuoi dire NO al nucleare, al referendum che ci sarà prossimamente devi votare SI.
 Inserisco anche una intervista a Tozzi, di qualche tempo fa.

martedì 15 marzo 2011

Potremo ancora ascoltare un concerto di Mozart?

di Mario Pirani

Oggi il presidente di Santa Cecilia, Bruno Cagli, presenterà le sue dimissioni ai 70 accademici e al consiglio di amministrazione di una delle più antiche e prestigiose istituzioni musicali del mondo (fu fondata da Sisto V nel 1585). Nel 2008 l´Orchestra permanente ha compiuto il primo secolo, in un periodo che l´ha vista risorgere a nuova vita per l´incrociarsi di due eventi, l´assunzione (2005) a direttore musicale del maestro Antonio Pappano, rivelatosi una bacchetta di livello mondiale, coincidente con lo straordinario e insperato successo del Parco della Musica, concepito da Renzo Piano, il contenitore che da sessant´anni i melomani della Capitale attendevano. La rinomanza internazionale è risultata di tale rilevanza che quest´anno l´orchestra è stata invitata a prodursi in sessanta concerti in alcune delle principali metropoli. Per esemplificare, poi, il successo basti dire che il concerto di sabato, oggi e domani (Verdi, Liszt e Mahler) ha registrato un “tutto esaurito” dei 2800 posti dell´Auditorium.

Giuliano Ferrara e un Paese per vecchi

Un Paese per vecchi. Questi sono gli elettori di B e clienti di Ferrara. I vecchi che sono cresciuti con il TG1, che la sera non sanno che fare e che bevono quello passa la televisione generalista, i vecchi che dopo il brodino non hanno nemmeno la forza di cambiare il canale.
I vecchi che riescono purtroppo a leggere, per difetti alla vista, solo i titoli de "il giornale" a corpo grosso. Che riescono ad udire solo le urla di Sgarbi.
E gli altri italiani? Per me, Giuliano Ferrara non esiste. IL TG1 l'ho abolito da tempo, in TV in diretta guardo (e non sempre) ballarò, annozero (dipende dagli ospiti) il bellissimo "le storie" di Corrado Augias, Che tempo che fa, Report e qualcun altro. 
Le serate si possono riempire in vari modi piacevoli, leggendo , scrivendo, facendosi le coccole, navigando in internet, incontrando amici.
Questo, almeno, finchè la visione del TG1 e di Ferrara non sarà obbligatoria per legge.
Impossibile? Per me, l'Italia sta scivolando lentamente verso una Corea del Nord con il rischio che morto il Bossi padre ci si ritrovi con il Bossi figlio.
E consiglio la visione del magnifico film "Farenheit 451", dopo 1 ora e 15 minuti: "sono venuti a portarli via, erano diversi da noi. vede lassù? (inquadrano un'antenna, poi un'altra, poi un'altra) Sulla loro casa non c'è niente". Fantascienza? No, stiamo arrivandoci pian piano. Mobilitiamoci tutti, facciamo votare i referendum di giugno!!! Svegliamo i "vecchi" e facciamo pensare ai loro nipoti!

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lunedì 14 marzo 2011

sicurezza nucleare

cosa sto usando per scrivere?
14.03|16:38
giorgio gregori
Io in questo momento per scrivere e andare in internet uso l'energia dei miei pannelli solari. Il mio vicino li ha installati nel 2009 e li ha pagati 18.000 euro. Io li ho installati l'anno scorso e li ho pagati 11.000. E fatti i confronti di efficienza, i miei rendono il 10% in più. Ho pure fatto in modo da avere in inverno un "effetto serra" in casa, tanto che il riscaldamento lo accenderò tra breve, tutto il giorno è stato spento. Abito in una villetta a schiera di tre piani, in Lombardia, oggi la temperatura esterna era tra i 3 e i 13 gradi. L'energia nucleare serve solo a chi vuole intascare laute tangenti, mafia in primis, e agli industriali dell'acciaio (e delle costruzioni) e delle ceramiche. E chissà perchè, in prima fila per le centrali ci sono Marcegaglia (acciaio) e Caltagirone (costruzioni, suocero di Casini). Andiamo tutti a votare al referendum in giugno, e approfittiamone anche per mandare a casa i cialtroni!



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MILANO - I problemi alle centrali atomiche giapponesi stanno riaprendo il dibattito sulla sicurezza del nucleare in tutto il mondo. Il commissario europeo all'Energia, Günther Öttinger, ha convocato per martedì una riunione di esperti sulla sicurezza nucleare dell'Ue per discutere delle conseguenze del terremoto in Giappone. «Tutto ciò che si riteneva impensabile, in qualche giorno è avvenuto», ha detto il tedesco Öttinger alla radio nazionale, secondo il quale la sicurezza delle centrali nucleari più vecchie va verificata con rigore, rifiutandosi di escludere chiusure di impianti se necessario. «Se prendiamo la cosa sul serio e diciamo che l'incidente ha cambiato il mondo - ed è in discussione il modo in cui noi, come società industriale, abbiamo guardato alla sicurezza e alla gestibilità», ha detto Öttinger, «allora non possiamo escludere nulla».

Gli indifferenti - Antonio Gramsci - Sanremo 2011

I giapponesi riscoprono il nucleare "cattivo", tramonta l'illusione di aver domato l'atomo

Controllare la belva era considerata una sorta di riscossa per un popolo ferito da Hiroshima e Nagasaki. Nella testa delle persone si era radicata l´idea che essere pro-energia atomica fosse sinonimo di pacifismo.
Erano fiduciosi i giapponesi, convinti che soltanto loro avrebbero saputo domare la belva nucleare, renderla innocua. Erano stati gli unici a vivere il tragico day after dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, a risvegliarsi feriti e contaminati, forse segnati per sempre nelle generazioni a venire dagli effetti ancora sconosciuti delle radiazioni. Così, per eccesso di ottimismo e forse di arroganza, avevano voluto costruire sulla loro terra che trema ogni giorno, tante centrali nucleari per risolvere, una volta per tutte, il loro problema energetico.

Fukushima è una catastrofe, e non dite che non è Cernobyl

A mio parere la decisione del governo italiano di costruire nuove centrali è dettata da uno scopo solo: fare guadagnare gli amici degli amici, sia che le centrali si facciano (a costi crescenti, tanto quando sono partitti i lavori chi li ferma più?) sia non si facciano (e qui gli amici degli amici guadagnerebbero le penali per i mancati lavori, stretto di Messina insegna).
Quindi a giugno è importantissimo andare a votare al referendum!!!!!
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Fukushima è una catastrofe, e non dite che non è Cernobyl
di: Gianni Mattioli e Massimo Scalia

La definizione di incidente catastrofico fu rivista dopo Three Mile Island (1979, a Harrisburg negli Usa). Allora l'esplosione della bolla di idrogeno portò, nella serie dell'albero di incidenti, alla fusione di venti tonnellate d'uranio del «nocciolo» del reattore nucleare, un danno irreparabile.

domenica 13 marzo 2011

Morelli quell'eroe dimenticato

Mi ha colpito questa lettera sulla figura di Salvatore Morelli. Da conservare!


Caro Augias, mi sembrerebbe il caso di ricordare per l' 8 marzo Salvatore Morelli a torto trascurato. Morelli è stato uno dei primi, se non il primo ' ' femminista' ' italiano. Nato nel 1824 a Carovigno nelle Puglie, è stato avvocato, consigliere comunale a Napoli, poi alla Camera (Collegio di Sessa Aurunca) dal 1867 al 1880. Fu il primo in Europa a presentare disegni di legge per il voto alle donne. Il "patriota pugliese", così ricordato nel convegno internazionale di medicina tenutosia Parigi nei primi del ' 900 per la proposta sulla cremazione, va ricordato per altre iniziative: il divorzio, la parità dei sessi e dei figli naturali con i legittimi, il doppio cognome, l' abolizione del divieto di matrimonio per alcune categorie di lavoratrici, l' accesso delle ragazze nei ginnasi, e unica approvata delle sue proposte, la facoltà per le donne di testimoniare. A pochi mesi dalla morte Morelli ripresentò la proposta di divorzio alla Camera che ne approvò "la presa in considerazione". Per fatalità, era l' 8 marzo 1880. Giacomo Grippa - giacomogrippa2000@yahoo.it

Risponde Corrado Augias:

Ringrazio il signor Grippa. Confesso con vergogna: non conoscevo Morelli. Invece è una figura straordinaria che ha titolo per figurare non solo tra i benemeriti dell' Italia ma anche tra gli anticipatori europei per i diritti e la laicità dello Stato. Nel Mezzogiorno dominato dai Borboni, Morelli fu patriota mazziniano, fervente sostenitore dei ' ' diritti dell' uomo' ' peri quali precisò che «nella lingua di Cicerone la parola homo valse a significare il maschio e la femina della coppia umana». Avendo bruciato in piazza un ritratto di re Ferdinando venne condannato al carcere, scontò otto anni di fortezza seguiti da altri di confino nell' isola di Ventotene. Dopo il 1861 fondò un giornale d' ispirazione mazziniana e scrisse il libro "La donna e la scienza" (Napoli, 1869) che confutava i più diffusi pregiudizi sul sesso femminile anticipando di anni il pensiero libertario di John S. Mill. Un breve stralcio: «A nome della civiltà, a nome della gratitudine che dobbiamo avere verso quest' essere da cui riceviamo la vita, a nome di quanto vi à di più augusto, si cessi una fiata da queste turpitudini, che violando la più nobile delle creature, sono il segnale d' una cieca ed inqualificabile barbarie». Presentò più volte, invano, un ddl sul divorzio troppo in anticipo sui tempi. La sua proposta di legge sulla parità dei sessi si apriva così: «Riconoscendo nella donna identità di tipo e facoltà eguali all' uomo, giustizia vuole che essa sia eguagliata al medesimo nei diritti civilie politici». Particolare non secondario: morì, nel 1880, quasi alla fame in una povera camera d' albergo. Il giornale romano ' ' Fanfulla' ' scrisse nell' elogio funebre che «Morì povero come era vissuto».
- CORRADO AUGIAS c.augias@repubblica.it

08 marzo 2011 — pagina 46 sezione: COMMENTI

Life Pscycle-ology - the secret life of a little mobile phone Eric Sun w...

Un video carino, con sottotitoli in italiano, sulla crisis esistenziale di un telefonino messo in un cassetto.
Continuo a essere convinto che il futuro dell'ecologia sta nel design!, nella progettazione di oggetti progettati per essere riutilizzabili e riciclabili

giovedì 10 marzo 2011

riforma della giustizia

Nella puntate di martedi scorso del bellissimo programma "le storie" condotto da Corrado Augias su rai3 alle 12,30 Nicola Gratteri , magistrato che combatte la 'ndrangheta a reggio calabria, ha spiegato molto bene i danni che farebbe la riforma nei confronti della lotta alla criminalità.

La puntata si può rivedere collegandosi al sito www.lestorie.rai.it
  Qui sotto invece una puntata precedente, sempre con gratteri, sukl tema delle intercettazioni telefoniche...

lunedì 7 marzo 2011

cultura "padana" a Brescia

Ecco un articolo da www.bresciapoint.it, che cerca di fare il punto in merito alla situazione della colonizzazione "padana" anche della musica.
E' veramente pietoso constatare quanto la ricerca delle radici culturali in salsa Lega si traduca nelle più bieche operazioni di clientelismo politico. Ma chi si ricorda dei bei tempi quando, eravamo ai primi anni '70, la Regione Lombardia non ancora formigonizzata pubblicò una quindicina di volumi dedicati alle tradizioni delle province della Lombardia, con interviste, ricerche sul campo musicale, spartiti, dischi (avevano riscoperto il carnevale di bagolino, tra le altre cose), e il tutto era distribuito gratuitamente a chi ne faceva richiesta? Il successo fu tale che i volumi andarono esauriti, per essere poi riediti da Tarantola.
E se vi capita, cercateli, anche nell'usato (la Libreria "La Fenice " di Brescia ne aveva alcuni). Ne vale la pena!
gg


domenica 6 marzo 2011

LE 5 SCINTILLE CHE HANNO ACCESO IL MAGHREB” (Thomas L. Fiedman)

Gli storici del futuro si arrovelleranno per cercare di capire come sia stato possibile che un venditore ambulante tunisino, Mohamed Bouazizi, immolandosi per protesta contro la confisca del suo banco di frutta, sia riuscito a scatenare sollevazioni popolari in tutto il mondo arabo-islamico. Le cause eclatanti sono note: tirannia, aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, disoccupazione giovanile e social network. Ma da quando sono arrivato in Egitto ho buttato giù un elenco, ipotetico e approssimativo, di quelle che definisco le «forze meno evidenti» dietro a questa rivolta di massa. Eccolo qua:

Discorso Pietro Calamandrei sulla scuola

"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
Piero Calamandrei

(Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950)

sabato 5 marzo 2011

La scomparsa dell’etica

Anche se scomparisse dalla scena
pubblica, il Paese ormai ne è stato
già infettato. Involgarito e gradasso,
plagiato e schierato, senza più nemmeno
quel minimo senso di dignità
che ci salva dalla saccenteria petulante
e vigliacca. I segni si vedono
dappertutto. I già "onorevoli" di una
volta degradati a reggi coda. Gli
scranni delle due camere ridotti a
curve da stadio. La scomparsa dell'etica,
privata e pubblica, è così
estesa da invadere ogni settore della
vita della società e delle persone,
della associazioni e dei singoli cittadini:
l'individualismo, l'edonismo,
il narcisismo, il machismo, il darwinismo
sociale, il vendere persino se
stessi ad ogni profferta sono i nuovi
connotati dell'identità italiana. Non
molto tempo fa, Rocco D’Ambrosio, docente di Etica politica presso
la facoltà teologica pugliese di Bari e
la Pontificia Università Gregoriana
di Roma, lamentava questa débacle:
“Si riflette poco sulla natura culturale
del berlusconismo, fatto di sete
sfrenata di potere e denaro, vilipendio
delle istituzioni democratiche,
asservimento delle leggi a proprio
favore, volgarità, arroganza, razzismo,
tv spazzatura, utilizzo strumentale
della religione cattolica, offesa
della laicità dello Stato, infedeltà
personali, condotta morale, pubblica
e privata, riprovevole, autoreferenzialità.
Sono questi elementi
che vanno compresi e studiati, a
prescindere dalla scena politica: sono
il cancro della nostra Italia attuale”.
Come non dargli ragione?
Aldo Antonelli - Parroco
(lettera a il fatto quotidiano - 5 marzo 2011)

giovedì 3 marzo 2011

Cartiere Pigna legate al colosso cartario asiatico APP

Riporto il comunicato stampa dell'Associazione Terra!onlus, dedicato all'indiustria cartaria e la deforestazione.
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Cartiere Pigna legate al colosso cartario asiatico APP

Terra! dimostra i legami di Pigna con APP, principale attore della deforestazione in Indonesia, ma viene condannata per diffamazione. Le analisi effettuate sui loro quadernoni dimostrano che Terra! ha ragione.

Lo scorso aprile, Terra!, con la pubblicazione del rapporto "Le tigri di carta", rivelò che Cartiere Pigna aveva rapporti commerciali col colosso cartario asiatico Asia Pulp & Paper (APP), responsabile della distruzione di un milione di ettari di preziosa foresta pluviale in Indonesia, per farne piantagioni di acacia da utilizzare nella produzione di carta. Nel rapporto si spiegava che tali rapporti commerciali favoriscono l'espansione sul mercato italiano dei prodotti della APP e, di conseguenza, si rischia di mettere fuori gioco la produzione cartaria nazionale proprio in un momento di crisi e si incentivano le pratiche distruttive in Indonesia, ai danni delle residue foreste pluviali e delle comunità che vi abitano.

Invece di affrontare e risolvere il problema, Cartiere Pigna ha citato Terra! per danni e diffamazione, chiedendo una cifra che supera di decine di volte il budget annuale dell'associazione.

cosa si dice dell'italia all'estero

conosci bresciamondo?

BresciaMondo si configura come un progetto a rete.
Le realtà che vi aderiscono condividono i valori della mondialità, dell’intercultura, della missione e ogni proposta per costruire un mondo migliore per tutti.Il coordinamento nasce nel 2006 e rimane disponibile ad accogliere gli enti che riconoscono la necessitàdi rafforzare e sviluppare iniziative e progetti comuni destinati al mondo della scuola.
La proposta di BresciaMondo per le scuole mantiene come riferimento il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948-2008) e la Campagna Mondiale degli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio fissati da 191 capi di stato nel 2000, da raggiungere entro il 2015.
Si tratta di percorsi di informazione e sensibilizzazione che vengono realizzati nelle scuole di ogni ordine e grado in interventi che vanno dalle 2 alle 8 ore totali, divisi in incontri di 1-2 ore ciascuno.
Il percorso prevede la relazione di un esperto, una metodologia adeguata ai ragazzi, partecipativa che li sappia coinvolgere. I relatori si avvalgono di strumenti diversi quali giochi di simulazione, testimonianze, videocassetta o DVD, presentazioni PPT, articoli di giornale."

Vota si per fermare il nucleare

In vista del referendum per a cui saremo chiamati per esprimere il nostro voto a favore o contro il ritorno delle centrali nucleari ecco arrivare il Comitato “Vota si per fermare il nucleare”.
Vi aderiscono per ora ACLI - dipartimento Pace e Stili di vita, AIAB, Alternativa, Amici della Terra, ARCI, Arci Servizio Civile, A Sud, AUSER, Comitato Si alle rinnovabili no al Nucleare, Costituente Ecologista, Ecologisti democratici, Eurosolar Italia, Fare Verde, Focsiv, Forum Ambientalista, FIOM, Greenpeace, L’altro Quotidiano, Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino, Pro Natura, Rete della Conoscenza (Uds-Link), Rigas, Rivista Confronti, Slow Food,Terra! Onlus, VAS, WWF.
Il comitato ricorda che tra i motivi per cui è necessario “Vota si per fermare il nucleare” c’è anche la valutazione economica che va a sfavore della costruzione di nuove centrali nucleari poiché l’energia che si ricaverebbe sarebbe:
costosa e controproducente per le tasche dei cittadini e per l’economia del Paese. Per tornare all’atomo, infatti, bisognerebbe ricorrere a fondi pubblici e garanzie statali, quindi alle tasse e alle bollette pagate dai cittadini. Tutte risorse importanti, sottratte ai finanziamenti per la ricerca, per l’innovazione tecnologica, alla diffusione dell’efficienza energetica e le energie rinnovabili, quindi ad investimenti più moderni e incisivi da un punto di vista ambientale e occupazionale. Secondo il Comitato, dunque, non c’è bisogno di nuova energia nucleare, ma semplicemente di incentivare la crescita delle fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili: solo con la nascita di una vera e propria rivoluzione energetica, capace di contrastare i cambiamenti climatici, di innovare processi e prodotti sarà infatti possibile dare risposte concrete alla crisi economica.
Le adesioni sono aperte a cittadini e associazioni e basta contattare o Legambiente o il WWF.

manifestazioni a Brescia in marzo

Riporto l'elenco delle MANIFESTAZIONI BRESCIA MESE DI MARZO 2011
comnunicato dall' Infopoint Turismo Comune di Brescia