sabato 14 giugno 2008

bollo auto a consumo

Bollo auto a consumo
Verso un sistema satellitare che calcola l'utilizzo
Perché dobbiamo pagare tutti lo stesso bollo? Chi viaggia tanto (e quindi effettivamente "consuma" le strade) e chi invece poco o niente. L'idea di un sistema flessibile, proporzionale all'effettivo utilizzo del «veicolo adibito al trasporto privato», come lo definisce il nostro Codice della strada, non è nuova. Già nel settore dei trasporti su gomma c'è la proposta per il Benelux e la Germania di utilizzare le tecnologie per la misurazione del tempo di percorrenza e delle distanze consumate per calibrare la tassa di circolazione in maniera proporzionale all'uso effettivo.
I camion hanno già per regolamentazione europea un sistema che, con un piccolo accorgimento tecnologico (scaricare regolarmente i dati in formato digitale e inviarli via internet al registro automobilistico), può diventare l'uovo di Colombo. E le auto? In Olanda, dove da venti anni si riflette sull'equità della tassa di circolazione «uguale per tutti», è nata una idea per la quale ha sicuramente influito la competenza nei sistemi di navigazione Gps data da TomTom, l'azienda per l'appunto olandese che domina questo settore del mercato.
L'idea è semplice: calcolare con un sistema informatico unico, a disposizione dell'autorità preposta alla riscossione della tassa di circolazione, l'effettiva percorrenza dei veicoli privati, sulla base delle informazioni che il "computer di bordo" dell'auto e un sistema di rilevazione misto satellite-sensori di terra raccoglie. Da un punto di vista tecnologico, mettere insieme i dati non è diffìcile: gli strumenti sono già tutti a disposizione. E neanche l'integrazione di questi dati con il registro automobilistico olandese (o di un qualsiasi altro Paese europeo, se è per questo) è difficile, nel complesso.
Il diavolo però sta nei dettagli, perché un insieme di registrazioni con dati «a grana troppo fine» generano istintivamente allarme per la sfera della privacy. L'occhio del Governo che sa dove siamo andati in auto e quando non è esattamente di conforto agli spiriti più libertari. Tuttavia, l'incentivo di una riduzione del bollo auto e magari anche dell'assicurazione - che può a sua volta essere ricalcolata sulla maggiore o minore incidenza del rischio a seconda dell'uso reale del mezzo - può fare miracoli e fare superare la maggior parte delle obiezioni di principio, argomenta il Governo olandese.
All'Unione europea l'idea degli olandesi piace: a giugno Bruxelles discuterà una proposta di direttiva in cui la tassa di circolazione ridotta per chi circola meno fa gioco anche alle politiche ambientali che vogliono incentivare il minoruso possibile dei mezzi di trasporto privato più inquinanti. E l'Olanda appare decisa a votare nel suo Parlamento l'idea da applicare per il 2011-2012: sensori e rilevatori satellitari attivi Gps e Galileo (la rete europea che aumenterà la "definizione" a poco più di un metro della posizione dei veicoli) per calcolare spostamenti e durata dell'uso
dei veicoli e poter così modulare la tassa di proprietà.
Il satellite non è però l'unica panacea: anche sensori ad hoc, sistemi di rilevazione simili al nostro Telepass e il computer di bordo dell'auto giocano un ruolo fondamentale. Senza contare internet: la raccolta dei dati dovrebbe avvenire attraverso questo canale. Il ministro dei Trasporti olandese, felice della popolarità che si acquista presso qualunque elettorato promettendo di ridurre una tassa, garantisce che il sistema sarà «semplice, economico e rispettoso della privacy di tutti». Gli automobilisti aspettano e sperano, anche se nessuno ancora ha spiegato quale sarà il costo delle apparecchiature e chi se ne farà carico.
ANTONIO DINI
antoniodini.novaioo.ilsole24ore.com
24 gennaio 2008