lunedì 16 giugno 2008

riciclo news

NEWS DI RICICLO
È packaging il 60% dell'immondizia di casa: il 40% delle bottiglie per alimenti. 11% imballaggi vari. Nell'Europa occidentale il consumo della plastica cresce ogni anno del 4%. L'80% dei contenitori viene usato una sola volta. Ogni anno si riciclano circa 400mila tonnellate di pvc. pet e polipropilene. Un contenitore di plastica ci mette 450 anni a degradarsi, ma non si discioglie completamente: si riduce in particene piccolissime di polimeri.

www.bestup.it (acronimo di bello, equo e sostenibile). neonato circuito che promuove l'ecodesign etico.

Detersivi alla spina. Si compra solo il liquido, il flacone si porta da casa. L'obiettivo è diffondere l'uso di prodotti sfusi tra i cittadini, coinvolgendo la grande distribuzione. Diciotto punti vendita di diverse catene commerciali hanno aderito al progetto, realizzato con un contributo della Regione Piemonte. In cinque mesi 56mila litri venduti, con un risparmio di 1.300 kg di plastica, 729 di cartone e 3.6 tonnellate di COi.
Info: 800.333.444. www.ecologos.it/gdo

Gli EcoPoint sono scaffali pensati per la vendita di merci sfuse nei supermercati italiani. Erogatori trasparenti in policarbonato di pasta, legumi, latte, frutta secca, caffè, spezie. Notevole anche il risparmio: in media il 30% in meno. Il dispenser è nato a Oulx (Torino) tre anni fa. L'ultimo è stato inaugurato a fine marzo a Melilo, in provincia di Napoli. Totale: 13 punti vendita all'avanguardia, che significano un risparmio di 750mila confezioni a perdere in un anno. L'obiettivo è di arrivare a cento EcoPoint in tutt'ltalia nel 2008.

L'Italia vanta il primato mondiale del consumo di acqua minerale in bottiglia: 194 litri prò capite all'anno. L'acqua Sant'Anna è uno dei leader del mercato italiano, con 650 milioni di bottiglie vendute nel 2007. A fine aprile le fonti di Vinadio hanno lanciato la prima acqua minerale in bioplastica (Pia). totalmente biodegradabile, ricavata dalla fermentazione degli zuccheri delle piante, anziché dal petrolio. E 50 milioni di biobottiglie significano un risparmio di 13.600 barili di petrolio, cioè la quantità di energia che serve a fornire di elettricità 40mila persone in un mese.

Un consumatore su due è pronto a rinunciare alle confezioni necessarie per lo stoccaggio e il trasporto del cibo. Lo rivela una ricerca Nìelsen sul packaging degli alimenti. Chi compra non è però disposto a rinunciare ai packaging per l'igiene (27%), la conservazione (34%) e nemmeno alle istruzioni per l'uso e la cottura (33%). Lo stesso istituto sottolinea però che il 40% di chi acquista considera gli imballi un pericolo più grave del cambiamento climatico, della scarsità dell'acqua e dell'uso di pesticidi.

Sarà possibile usare plastica riciclata anche per gli imballaggi degli alimenti. Un nuovo regolamento europeo (il 282/2008 del 27 marzo 2008) permette l'uso della plastica riciclata, ottenuta però con un processo controllato e autorizzato. Fino a ieri l'uso era consentito soltanto se tra gli alimenti e la plastica rigenerata c'era uno strato di materiale diverso, per esempio la carta. Unica eccezione erano le cassette da ortofrutta in polipropilene e polietilene rigenerate utilizzabili con prodotti già protetti dalla buccia. Obiettivo del regolamento è la sicurezza alimentare sulla filiera di produzione. L'etichetta, che indicherà l'imballaggio di plastica riciclata, sarà però solo volontaria.

www.rifiutinforma.it segnala le buone pratiche dei comuni ricicloni, cioè le migliori iniziative sul territorio in tema di raccolta differenziata e ha uno schema per chi ha dubbi su cosa si può riciclare e cosa no.

Al Nord la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani è intorno al 38%, al Centro al 19% e al Sud appena al 9%. Media nazionale: 28.5. Solo Trentino. Veneto. Lombardia e Piemonte sono in regola con la direttiva europea e riciclano almeno il 40% dei rifiuti.
I capoluoghi più virtuosi sono Novara 68%. Verbania 66,4% e Asti 61.9%: la gestione del ciclo dei rifiuti è affidata ad aziende pubbliche d'igiene ambientale (fonte: Rapporto rifiuti 2007 dell APAT). Ogni italiano spende in media 123,12 euro di tasse per l'igiene urbana, ma solo il 16,8% di questa cifra è destinato alla raccolta dei rifiuti.
Repubblica delel donne, 3 MAGGIO 2008