martedì 20 agosto 2013

I furbetti delle pensioni d'oro e la formula del giusto compenso

Relativamente alle "pensioni d'oro" Pietro Ichino qui fa una critica al cosiddetto "sistema retributivo",  dimenticando di dire che spesso le superpensioni derivano da accordi e contratti che prevedevano addirittura una pensione in base all'ultimo stipendio. Era facile allora inventarsi promozioni fasulle a superdirigente o super aumenti di stipendio, che la ditta pagava per poco tempo, ma la collettività pagherà vita natural durante (e oltre, con le reversibilità alle ricche vedove). 
Dal ragionamento di Ichino non vorrei che venisse fuori l'idea di tassare tutti quelli che sono già in pensione con il sistema retributivo (cioè in pratica tutti i pensionati attuali) indipendentemente da quanto prendono di pensione. 
Il problema è allora stabilire DA CHE CIFRA parte una "pensione d'oro". Perchè se si vanno a toccare quella da 30.000 euro al mese o più , mi sa che di soldi ne caviamo pochi. Ma se si vanno  a toccare tutti i pensionati....c'è la rivoluzione delle pantere grigie!


GG

La triste fine della sinistra che parla solo di Pil e non cerca più la felicità


Quando si discute di destra e di sinistra si usano categorie ormai ottocentesche che non significano molto per le ultime generazioni. Chi è nato negli ultimi trentanni non ha neppure conosciuto una vera sinistra, al massimo una versione compassionevole e correttiva della trionfante destra liberista. La domanda oggi non è più «che cos'è la destra, cos'è la sinistra», su cui peraltro Giorgio Gaber faceva ironia già qualche anno fa. La domanda da cui ripartire per costruire una nuova politica è un'altra: che cos'è il progresso?
La sinistra storica se l'è posta per quasi due secoli e ora non se la pone più. Nella misera convinzione che per apparire moderni si debba semplicemente approvare quel che accade. Faccio qualche esempio semplice. Trent'anni fa, in Italia, un ragazzo di famiglia modesta, com'era chi scrive, poteva trovare dopo il liceo un lavoro ben pagato e garantito, mantenersi agli studi, andare a vivere da solo e restituire qualcosa alla famiglia. Una prospettiva che per le nuove generazioni è un sogno. Qual è stato il progresso per i giovani? Potersi scambiare irrilevanti messaggi su Twitter tutto il giorno?
Secondo esempio. Oggi una casalinga italiana impiega lo stesso tempo a governare la casa di una donna degli anni Quaranta. Nonostante tutte le scoperte scientifiche e la tecnologia di massa. Dov'è il progresso? Terzo esempio. Un manager degli anni Cinquanta guadagnava in media venti o trenta volte il salario di un operaio. Ora guadagna trecento o quattrocento volte lo stipendio medio di un dipendente. La ricchezza si è concentrata in pochi decenni più che in ogni altro periodo della storia umana. È progresso?
Si potrebbe continuare a lungo. Il comunismo sognava di riportare gli uomini a lavorare per vivere e non a vivere per lavorare. Il socialismo reale si è incaricato di trasformare il sogno in un incubo terrificante. Ma una sinistra vera dovrebbe comunque porsi la questione del continuo aumento dei tempi di lavoro per gli uomini. Che società è quella dove più nessuno ha tempo di levare lo sguardo oltre la scrivania, gli impegni stabiliti, ì turni di fabbrica?
Esiste poi l'immensa questione del rapporto con la storia e l'ambiente, tanto più importante in un Paese come il nostro, dove stiamo procedendo da decenni alla sistematica distruzione di un patrimonio culturale e paesaggistico costruito nel corso di secoli.
Queste sono le domande che la sinistra dovrebbe porsi oggi, invece di interrogarsi ogni giorno sul Pil, lo spread e il livello del debito pubblico. Tornare a guardare l'essenza, ai diritti umani e a quello più importante, scritto nella Costituzione americana: la ricerca della felicità. 

Curzio maltese, Venerdi di repubblica, 18 agosto 2013

martedì 13 agosto 2013

Stipendi parlamentari e stipendi dipendenti camera

La discussione sugli emolumenti dei parlamentari non mi entusiasma un granchè, perchè sa di falso ed ipocrita. Se un parlamentare fa bene il suo lavoro è difficile dire quale possa essere equo il suo compenso e quali possano essere i suoi rimborsi spese.