martedì 28 giugno 2011

Clinton la ricetta per uscire dalla crisi


 Interessanti questi due articoli collegati tra loro, che contengono molte proposte.
Federico Rampini espone il dibattito pubblicato dalla rivista "The nation", mentre Bill Clinton propone 13 filoni di intervento.
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La ricetta per uscire dalla crisi

C´è chi lo battezza «capitalismo inclusivo» e chi preferisce "capitalismo democratico". Non conta l´etichetta ma il contenuto: un cambio radicale di priorità, regole e valori, un nuovo umanesimo che comanda l´economia. Meno finanza, meno diseguaglianze, una diversa gerarchia nei luoghi di lavoro, un mondo imprenditoriale con finalità alternative al solo profitto. Non è un libro dei sogni, è il risultato di una vasta consultazione avvenuta in America tra imprenditori, innovatori, giuristi, studiosi di ogni disciplina, dalla finanza alla proprietà intellettuale. Il dibattito lo ha lanciato la rivista The Nation, laboratorio di idee della sinistra americana, con il titolo Reimagining Capitalism e questa domanda: «Immaginate di poter reinventare il capitalismo, da dove comincereste?». E inoltre: «Cosa si può cambiare per renderlo meno distruttivo, più centrato sui reali bisogni dell´umanità, per orientarlo a rendere le nostre vite migliori?».

sabato 18 giugno 2011

brunetta, i precari, il suo curriculum...

Dopo l'arrogante spetttacolo di brunetta con i precari, mi è venuta la curiosità di cercare il curriculum di brunetta...e ho trovato questo, di due anni fa.....

http://blog.libero.it/liberlamente/5692839.html?ssonc=1818673506

e in più, dal sito de l'espresso sempre di due anni fa

Che furbetto quel Brunetta

di Emiliano Fittipaldi e Marco Lillo
La trasferta a Teramo per diventare professore. La casa con sconto dall'ente. Il rudere che si muta in villa. Le assenze in Europa e al Comune. Ecco la vera storia del ministro anti-fannulloni
(13 novembre 2008)

Antropologia del conformista che fugge dalla libertà

«Che cosa è questa complicità degli oppressi con l'oppressore, questo vizio mostruoso che non merita nemmeno il titolo di codardia, che non trova un nome abbastanza spregevole?» 
di Gustavo Zagrebelsky, da Repubblica, 16 giugno 2011


Bello questo articolo sulle figure del conformista, dell'opportunista, del gretto e del timoroso.
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mercoledì 15 giugno 2011

domenica 12 giugno 2011

Le regole del cibo

Mangiare poco, sano e fresco.. Ecco perche a breve la maggioranza del pianeta mangerà ali orientale
I cinesi, come i giapponesi, sono magri e longevi. Per gli occidentali è un mistero: vivono in metropoli avvelenate, non sono ossessionati dal fitness e lavorano duro. Un segreto c'è, oltre al rispetto per silenzio e meditazione: mangiano poco e sano. Non fanno diete, ma ogni pasto è attento ad evitare lo spreco.

La felicità è il part time

Correva l'anno 1982, ero nel centro elaborazione dati della Banca San Paolo di Brescia, schedulazione,  e feci una cosa proprio strana, per l'epoca: chiesi, io maschietto, di poter lavorare a part time IL POMERIGGIO dalle 14.00 alle 19.00. Sarebbe stato un grosso vantaggio per l'azienda, le avrebbe permesso di coprire una fascia oraria particolare. Il capo del personale dell'epoca  rimase un pò basito, anche perchè il part time era roba da mamme, che volevano lavorare dalle 8.20 alle 13.00 circa per andare poi a curare figli e casa. NON me lo concesse, sospettava che sotto ci fosse chissà quale trucco...
Se si legge l'aticolo qui sotto, tratto dalla simpatica rubrica  "appunti e divagazioni di una (non solo) mamma, posso essere considerato un precursore...mancato!
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Il racconto di Dante: «Quell'Azienda non mi. meritava. Perciò mi sono reso disponibile per l'orano ridotto»
La sua sveglia suona sempre alle 6,30, per abitudine e innato rigore. Il lunedì mattina, dopo il caffé, va a nuotare alla piscina pubblica dietro casa. Si gode il privilegio di una vasca tutta per sé perché, a quell'ora, il resto del mondo è affaccendato altrove. Poi torna a casa, si dedica ai lavori domestici, prepara da mangiare («generalmente un primo e un contorno»), apparecchia la tavola e pranza, perché pranzare per bene, dice, è importante per il corpo ma anche per la mente. Il martedì alle 8 è al parco, a correre. Rientra, fa una doccia, ed esce di nuovo per andare al mercato rionale settimanale dove fa la spesa e gira «felice tra le bancarelle». Il mercoledì fa una colazione abbondante, con calma, e si concede la mattina libera «per commissioni, faccende di casa, lettura, ozio o un giro in bicicletta». Il giovedì è come il lunedì, il venerdì come il mercoledì, salvo imprevisti o cambiamenti di programma o di umore. Sabato e domenica è vacanza e fa quello che vuole, tanto la casa è già stata pulita e la spesa già fatta. Non è uno studente molto salutista e poco studioso, non è l'amante di un ricco signore, mantenuta e molto organizzata, non è un atleta di triathlon che si prepara per le Olimpiadi di Londra 2012.

La zuppa condivisa rianima il quartiere


Ma che bella idea! E interessante seguire alla pagina  www.progettozuppa.wordpress.com 
 lo svilupparsi del progetto...
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La zuppa condivisa rianima il quartiere

 Un cortile milanese normalmente abitato dai rumori del restauro del legno antico e dai ticchettii dei pc creativi delle varie realtà ospitate in un coworking spontaneo, sabato scorso si è animato con un pranzo di primavera.
Primo atto di una cosiddetta Zup. Ovvero la «Zuppa Urban Project». Che non è la Zuppa che tutti i frequentatori di internet conoscono. Si tratta di un laboratorio di esplorazione territoriale e creazione di ricette inedite per nuove «zuppe collettive di quartiere». Ovvero, semplicemente: pranzare o cenare insieme, e ritrovare il gusto del "cortile e della corte", che a Milano si sta perdendo. E insieme al cibo, scoprire o riscoprire nuovi itinerari e percorsi e luoghi all'interno della città.
L'idea Zup è nata da Noemi Satta, consulente di marketing culturale e di marketing territoriale ed esperta di sviluppo partecipativo, che con l'aiuto del Consiglio di Zona 9, e in partnership con Associazione Asnada, Centro Culturale Multietnico La Tenda. Si può capire meglio di cosa si tratta su internet, all'interno del blog di Zuppa, che contiene immagini e post sul l'esperienza di fare cultura, sul territorio, attraverso il cibo.
Ed è divertente perché c'è anche un trailer in cui, intervistati, signori anziani, di una certa età, cuochi, camerieri, semplici avventori di bar, raccontano quanto il mangiare sia "colto".

Ulrich Beck: fuga razionale dall'atomo

Voi tedeschi siete soli”, dice l´ambientalista americano Stewart Brandt sui progetti tedeschi di uscita dall´energia atomica. E aggiunge: “La Germania agisce in modo irresponsabile. Per motivi economici e di fronte alla minaccia dei gas serra non possiamo rinunciare al nucleare”.
“Avevo dei dubbi, ma Fukushima mi ha convinto del valore dell´energia atomica”, afferma provocatoriamente George Monbiot. “Finora non ci sono morti, nonostante i reattori nucleari in Giappone siano stati sottoposti al più duro test possibile, ossia uno dei peggiori terremoti e uno tsunami da esso provocato. Perciò io amo l´energia atomica”.
Tuttavia, sarebbe del tutto sbagliato ritenere che la Germania con la sua decisione politica di compiere una svolta energetica si sia congedata dalla concezione europea della modernità per tornare alle radici oscure e boschive della sua storia culturale. Qui non ha il sopravvento la proverbiale irrazionalità tedesca, ma la fiducia sulla capacità della modernità nell´affrontare i rischi che essa deve addebitare a sé stessa.

il premio nobel rubbia: “l’atomo e’ troppo costoso, la carta vincente e’ il mix gas-geotermia”

Rubbia in poche righe riesce a sintetizzare il problema dei problemi: quanto costa davvero l'atomo?
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“guai a ignorare la lezione di fukushima, per arrivare al 25% di elettricita’ dal nucleare il costo e’ di 100 miliardi, ma dove sono i privati disposti ad investirli?”

«Fukushima ha rappresentato una grande sorpresa perché ha evidenziato uno scollamento tra le previsioni e i fatti. E´ stata una lezione ed è pericoloso non imparare dalle lezioni. Soprattutto per un paese come l´Italia che con il Giappone ha molti problemi in comune: non solo la sismicità ma anche gli tsunami prodotti da un terremoto, come l´onda gigante che ha distrutto Messina nel 1908. E´ ragionevole fare una centrale atomica in Sicilia?».
Carlo Rubbia, il Nobel che in Italia ha inventato il progetto pilota per il solare termodinamico, osserva il panorama energetico a tre mesi dall´inizio di un incidente nucleare che non si è ancora concluso.

sabato 11 giugno 2011

ray paci: votare oh oh

Referendum: “Andate al mare, ma solo dopo aver votato”. L’ombrellone sarà gratis

“Prima a votare e poi gratis al mare” è lo slogan lanciato da una ventina di stabilimenti della Versilia, tra Viareggio, Lido di Camaiore, Marina di Massa, ma si è aggiunta anche Pisa, e il numero sembra aumentare di ora in ora. Se l’anatema contro i referendum, fin dai tempi di Craxi, è da sempre stato l’invito ad andare al mare, in Versilia ribaltano il concetto invitando tutti quelli che hanno votato a godersi un’intera di una giornata di ombrellone gratis.

venerdì 10 giugno 2011

Caillé: Manifesto Per Una Vita Conviviale

Una Nuova Etica Fondata Sui Beni Comuni

Siamo in piena decivilizzazione. E si fa sempre più forte per molti uomini e donne del pianeta la tentazione di un ritorno allo stato di natura, cioè a una condizione barbarica dove tutti sono in guerra contro tutti.
A dirlo è il celebre sociologo francese Alain Caillé, autore del Manifesto del convivialismo e fondatore, insieme a Serge Latouche e Jacques Godebout del MAUSS, il Movimento Anti-Utilitarista nelle Scienze Sociali, ispirato all' antropologo Marcel Mauss, l' autore del Saggio sul dono, un testo che ha cambiato la storia delle scienze dell' uomo. E che ha guadagnato ai tre paladini dell' economia gentile e della decrescita felice l' appellativo di tre mauss-chettieri.

Friedman - la terra senza risorse

trovo bellissimo questo articolo!
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La Terra senza risorse

Ci sarà da meravigliarsi davvero se tra qualche anno, ripensando a questo primo decennio del XXI secolo - durante il quale i prezzi dei generi alimentari si sono impennati, i costi dell'energia sono andati alle stelle, la popolazione mondiale è aumentata, i tornado hanno spazzato via intere città, le inondazioni e le siccità hanno stabilito nuovi record storici, interi popoli sono sfollati e i governi sono stati minacciati dalla simultaneità di tutto ciò - , ci chiederemo: «A che cosa stavamo pensando? Come è possibile che non ci siamo spaventati sul serio quando era così palese che avevamo ormai varcato una soglia limite della crescita, del clima, delle risorse naturali e demografiche?
«L'unica reazione possibile è negare» sostiene Paul Gilding, un australiano imprenditore ambientalista da vecchia data, che descrive proprio quella specifica circostanza in un nuovo libro intitolato: "The Great Disruption: Why the Climate Crisis Will Bring on the End of Shopping and the Birth of a New World" ("La grande rottura: perché la crisi del clima porterà alla fine dello shopping e alla nascita di un nuovo mondo"). «Quando si è accerchiati da qualcosa di così immane da imporci di cambiare tutto, dal nostro modo di pensare al nostro modo di considerare il mondo, la reazione che viene naturale è negare. Ma più a lungo attenderemo, maggiore sarà la reazione necessaria».

referendum: non sovrapporre le schede

e' giunto nella mia posta elettronica il seguente avvertimento che considero importante sia conosciuto dal maggior numero possibile di persone e vi chiedo gentilemente di farlo girare:

attenzione!

le schede dei referendum non vanno sovrapposte,  hanno la caratteristica della carta carbone.
se vengono messe una sopra l'altra si corre il rischio di annullarle tutte mentre si vota la prima.
fate girare tra gli elettori, gli scrutatori ed i rappresentanti di lista.

Rubbia: "Nucleare costa troppo puntare su mix gas-geotermia"

Alla vigilia del referendum sull'atomo, parla il premio Nobel: "Guai a ignorare la lezione di Fukushima". Dal sottosuolo di Lazio, Toscana e Campania un potenziale pari a quattro impianti alimentati ad uranio
di ANTONIO CIANCIULLO

Rubbia: "Nucleare costa troppo puntare su mix gas-geotermia" Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica nel 1984
L'INTERVISTA
ROMA - "Fukushima ha rappresentato una grande sorpresa perché ha evidenziato uno scollamento tra le previsioni e i fatti. È stata una lezione ed è pericoloso non imparare dalle lezioni. Soprattutto per un paese come l'Italia che con il Giappone ha molti problemi in comune: non solo la sismicità ma anche gli tsunami prodotti da un terremoto, come l'onda gigante che ha distrutto Messina nel 1908. È ragionevole fare una centrale atomica in Sicilia?".

"Ho lavorato una vita nel nucleare vi spiego perché voterò sì al referendum"

  LA LETTERA

Oltre due decenni di esperienza nel settore, visitando una sessantina di reattori in tre continenti, con la convinzione che le precauzioni prese negli impianti rendessero impossibile una catastrofe. Poi Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima: tre disastri in meno di 30 anni...
di ALBERTO BAROCAS

referendum - spot Guzzanti

giovedì 9 giugno 2011

acqua e nestlè

La Nestlè ha lanciato pochi giorni fa in Canada
la proposta di creare una borsa mondiale
dell'acqua, soggetta alle stesse regole della
borsa per gli altri prodotti, che consentirebbe
quindi a poche multinazionali di avere il
controllo completo sull'acqua che finisce sulle
nostre tavole, ma anche su quella che esce dal
rubinetto, se l'acqua venisse privatizzata.

Nestlè è l'azienda numero uno per il mercato mondiale delle acque minerali,
quindi la proposta non è per niente
disinteressata! (Solo in Italia sono parte del
gruppo Nestlè le seguenti marche: Claudia, Giara,
Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna,
Pejo, Terrier, Pracastello, San Bernardo, San
Pellegrino, Sandali, Tione, Ulmeta, Vera.)

Se prima avevamo molti buoni motivi per andare a
votare il referendum del 12 e 13 giugno per
evitare la privatizzazione degli acquedotti,
adesso ne abbiamo uno in più.

Ovviamente i media non ne parlano.... facciamolo noi.

http://www.nigrizia.it/sito/notizie_pagina.aspx?Id=10859&IdModule=1

vai a votare - effetto domino

At home - breve storia della vita privata

Adoro i libri di questo genere! I francesi in particolare se ne sono occupati molto (Duby per quanto riguarda la vita quotidiana, , Le Goff per la storia medievale) , anche se la mia passione nacque moltissimo tempo fa scoprendo su una bancarella un libretto garzanti di Wright "Civiltà in bagno", praticamente la storia dell'umanità (in particolare inglese) vista attraverso l'evoluzione delle abitudini igieniche. Da brivido!

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L' intera storia del mondo può scorrere tra le pareti della nostra casa. Qualsiasi oggetto che vi si trovi dentro ha la capacità d' immetterci in una vicenda densa, buffa, interessante, piena di sorprese e collegabile alle sorti dell' umanità. Succede persino con la cosa più anonima, quella di cui abbiamo dimenticato provenienza e funzione, perché così intrecciata al tessuto del nostro quotidiano da aver finito per sparirci dentro. Un mestolo, una spazzola, un lenzuolo, una forcina, il bidè, il ferro da stiro, l' interruttore della luce. O una tazza di tè: una lunga epopea si riflette in quel liquido dalla tinta ambrata.

Risparmio energetico decisivo per il futuro

Un esempio di come la ricerca possa lavorare per l'efficienza ebnergetica è tutti i lunedi nell'inserto del sole 24 ore nova, che ha anceh un bel sito internet http://nova.ilsole24ore.com/nova24ora/
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Fino all' ultimo, tra bugie e ricorsi, il governo tenta di impedire i referendum, in primis il nucleare.
Ragioniamo come se non dovessero venire nuovi intoppi, cercando, comunque, di spiegare che la posta in gioco resta in ogni caso decisiva per il futuro dell' economia italiana. E non soltanto se permanesse la furbata della moratoria per un anno ma per l' esigenza in ogni caso di mettere in piedi una politica energetica che l' attuale governo si è dimostrato incapace di gestire.
Quanto al nucleare, beati i tedeschi e gli svizzeri i cui governi hanno sottratto alla tanto bistrattata emotività dell' opinione pubblica l' onere della scelta, decidendo, senza bisogno di referendum, una marcia indietro su tutta la linea.

martedì 7 giugno 2011

Brescia: mercoledi 8 giugno biciclettata referendum

vi ricordo che Legambiente organizza questo appuntamento referendario/ludico:
mercoledì 8 giugno: alle 18.00 ci si trova in Piazza Loggia a brescia con bici e bandiere per convergere alle 18.30 al Parco Tarello dove ci sarà volantinaggio  e saranno invitati  i presenti per un brindisi antinucleare, portate da bere e da mangiare per un pic-nic autogestito!

lunedì 6 giugno 2011

Perchè questo governo teme la normalità

lettere a Corrado Augias, repubblica, domenica 5 giugno 2011

Caro Augias, è ormai evidente che la maggioranza di governo non si fida nemmeno dei suoi elettori e cerca fino all'ultimo e con ogni mezzo di cancellare i referendum, bell'esempio di come lui, loro, intendono "libertà" e "democrazia". Prima hanno separato le elezioni amministrative dai referendum, buttando 400 milioni di euro che potevano essere utilizzati in tanti modi utili, dai giovani al trasporto pubblico. Hanno voluto questo doppio appuntamento per rendere più difficile andare a votare. Poi hanno capito che neanche questo bastava e allora hanno escogitato i piccoli decreti "truffa" che non cancellano il problema del nucleare e della privatizzazione dell'acqua ma lo spostano di un anno o creano un "garante". Il popolo che si dice della libertà ha paura del voto del "popolo". Adesso si sono inventati il ricorso alla Consulta così i referendum falliscono e tra un anno ci riproporranno le centrali nucleari e la privatizzazione dell'acqua da dare a chi dicono loro. Se interpreto bene l'aria che tira credo che questi disperati stratagemmi saranno inutili e che domenica prossima vedremo un bel po' di gente ai seggi.
Aldo Tassare - aldoenuccia@libero.it

risponde Corrado Augias:
Non faccio previsioni per prudenza, per scaramanzia e anche perché non ho capito bene qualche sia la fase che stiamo attraversando. Sicuramente c'è un cambiamento ma mi sembrano ancora incerte le dimensioni e la profondità anche perché l'uomo possiede poderosi strumenti di pressione e di convincimento per nascondere ai meno informati la realtà delle cose. Vero però che il cosiddetto popolo della libertà ama il popolo soltanto quando si sente sicuro della sua obbedienza, altrimenti meglio che taccia. L'ingegner Roberto Castelli, diventato ministro Guardasigilli, in un impeto di populismo fece addirittura affiggere nelle aule di Giustizia la scritta "La sovranità appartiene al popolo" estratta dall'articolo 1 della Costituzione mutilato peraltro delle sue parole finali:
"che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Con dilettantesco entusiasmo Castelli voleva rendere evidente la sua fiducia nel popolo a costo di buttare via il molto precedente "La legge è uguale per tutti" per conquistare il quale erano stati necessari secoli di lotte. Ricordo questo grottesco precedente perché uno dei quesiti referendari di domenica e lunedì prossimi riguarda proprio quelle parole. Si tratta diabrogare, tra l'altro, la legge che concede a tutti i ministri, a cominciare dal primo, una sostanziale immunità per riaffermare proprio quel principio: la Legge è uguale per tutti. È questo il referendum che spaventa davvero perché se gli italiani rispondessero 'Sì' in numero sufficiente allora sarebbe davvero l'inizio della fine.

Soffia il vento del popolo sovrano

di EUGENIO SCALFARI

Venticinquemila persone hanno formato una lunghissima fila a Milano per poter stringere la mano al neo sindaco Giuliano Pisapia nel giorno del suo insediamento a Palazzo Marino. Un fatto simile non era mai accaduto né a Milano né altrove anche perché una fila lunga chilometri non somiglia ad una piazza affollata e urlante di passione e di insiemità. La fila invece è silenziosa e ciascuno sta con se stesso e con i propri pensieri tra i quali domina la decisione di testimoniare che un cambiamento è avvenuto e che il testimone l'ha vissuto con civica partecipazione.

Filosofi lungo l'Oglio - la felicità

Filosofi lungo l'Oglio Sesta edizione - felicità

Dopo le Stagioni della vita, Geografia delle passioni, Vizi e virtù, Destino, Corpo, è Felicità il tema attorno al quale ruoterà la sesta edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio, che si terrà dal 6 giugno al 22 luglio 2011. Una kermesse flosofca che, fedele al proprio spirito itinerante – nomade come il pensiero stesso – si snoderà tra piazze, castelli, sinagoghe, cascine, corti riportando nell’agorà – spazio pubblico per eccellenza – il pensatore, o meglio, il Maestro.

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha voluto confermare questa Sua prestigiosa benemerenza, il Festival passa da nove a dodici incontri, suggellando l’esigenza quasi tangibile di una insistente richiesta di senso, tanto più in un periodo storico segnato dalla complessità e dall’insecuritas quale è quello in cui viviamo.

Accanto ai Comuni e alle Fondazioni già teatro della precedente edizione: Brescia,Orzinuovi, Orzivecchi, Pompiano, Villachiara, Chiari (Fondazione Morcelli Repossi, Castello di Padernello (Fondazione Nimphe), Soncino, Ostiano spicca l’ingresso dei Comuni di Brandico, Dello, Castrezzato.

Dodici incontri (tutti ad ingresso libero), dunque, che seguendo idealmente il percorso del fume Oglio, supremo Vegliardo di questi luoghi, si distribuiscono tra le Province di Brescia e Cremona che unitamente al Parco dell’Oglio Nord e al Parco dell’Oglio Sud nonché al MIBAC e all’Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia hanno confermato il loro Patrocinio alla kermesse.

domenica 5 giugno 2011

Il grande inquisitore

Le anime belle e pure, i perfezionisti della morale, gli aristocratici dell'etica, stiano in guardia un antico pamphlet si aggira nuovamente per l'Italia: La leggenda del grande inquisitore. A osservare cosa è accaduto di recente in questo Paese si dovrebbe concludere che Feodor Dostoevskij, arruolato di imperio a destra, è il nuovo nemico dell'algida sinistra italiana.
E pensare che il debito di riconoscenza che il Novecento ha pagato nei riguardi dello scrittore russo, è stato incassato con ben altre intenzioni: rimarcando i temi più forti quali la malattia e l'angoscia, il potere e la libertà, la fede e l'ateismo, il crimine e la colpa. E invece l'apologo che Dostevskij scrisse, come uno dei capitoli centrali dei Fratelli Karamazov, è diventato un manuale di pronto impiego ideologico. Ma qual è la storia della vicenda - narrata da Ivan Karamazov al fratello Aliosha - e ambientata nella Spagna secentesca?

venerdì 3 giugno 2011

La felicità è democratica

La felicità è democratica
di Ezio Mauro, Gustavo Zagrebelsky • Repubblica 24-Mag-11

Realizzare i nostri sogni nella disciplina delle libertà.


Regole, lavoro, immigrazione, populismo: un dialogo su un modello politico, sulle sue forzature e sulle sue virtù nel saggio di Ezio Mauro e Gustavo Zagrebelsky. Anticipiamo un estratto da La felicità della democrazia (Laterza)

Ezio Mauro. (…) Sei stupito se ti dico che la democrazia deve rispondere addirittura alla grande questione della felicità?
Gustavo Zagrebelsky. Vuoi introdurre questo tema? Ti avverto subito ch´io, in materia, mi sento alquanto leopardiano. In ogni caso, «se uno sia felice o infelice individualmente, nessuno è giudice se non la persona stessa, e il giudizio di questa non può fallare». Comunque sia, procediamo pure e chiediamoci che cosa la democrazia abbia a che fare con la felicità.

le cento felicità di chi non aveva mai vinto

Mi è piaciuto molto questo articolo.Il diritto alla felicità è nella costituzione americana. Vediamo di non buttarlo via anche stavolta

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 Da Bella ciao al lavoro secondo Levi le cento felicità di chi non aveva mai vinto

«BELLA ciao» e «Chi non salta Berlusconi è!». Nella Piazza del Duomo del dopo-ballottaggio milanese il nuovo sindaco Giuliano Pisapia veniva atteso e salutato con un rimescolio di linguaggi vecchi e nuovi: bandiere rosse e palloncini arancioni, canzoni di lotta e battute di cabaret, il saggio Umberto Eco e incanutiti esponenti dell' eterno internazionalismo (nel senso dell' Inter) e del morattismo (nel senso di Moratti Massimo) di sinistra. La piazza è la piazza. A Milano si alternavano momenti da Parco Lambro, da stadio, da rave party, da comizio vecchio Pci, da Festivalbar. La piazza invocava ironicamente Gigi D' Alessio, già mobilitato in uno dei più stralunati colpi di coda della campagna morattiana; oppure riservava beffe di congedo all' imbarazzante vicesindaco degli ultimi quattordici anni («De Corato, disoccupato!»).

mercoledì 1 giugno 2011

automi barocchi

 Sono quelle cose che non sai se si tratta di un genio o di uno fuori di testa....

http://www.automibarocchi.com/

Il potere della scuola

Bastano 3 anni di istruzione in più per innescare un balzo qualitativo nella condizione femminile
La Cina che scende da 1,3 miliardi a 940 milioni di abitanti, la Nigeria che balza a 740 milioni: sono alcune delle cifre da capogiro contenute nelle nuove proiezioni dell'Onu sulla popolazione mondiale alla fine del secolo. Gli stessi esperti demografici delle Nazioni Unite invitano alla cautela nel maneggiare quelle cifre, perché nell'arco degli 89 anni che ci separano dal 2100 possono intervenire dei cambiamenti significativi. Quelle proiezioni però servono a "visualizzare" le conseguenze dell'esplosione demografica in quelle aree del mondo che non riescono a governare la natalità. È in Africa e soprattutto nell'area subsahariana che si concentrerà il massimo incremento della popolazione, se proseguono le tendenze attuali; mentre l'Asia avrà un andamento molto più moderato (e perfino una denatalità consistente, quella cinese). Quello che m'interessa di più è isolare il fattore veramente decisivo, che fa la differenza tra i popoli che riescono a decidere la procreazione che desiderano e quelli che la subiscono come una "fatalità".