martedì 9 marzo 2010

ladri di biciclette in Molise...?

il fantasma del "ladro di biciclette" si sta aggirando tra le rupi del Sannio. Chi altri avrebbe fatto sparire le 1585 biciclette acquistate (ma mai viste) dalla Regione nel quadro del "Programma per la valorizzazione e lo sviluppo della mobilità ciclistica", per un importo di 167.849 euro? Una delibera che specificava sia la «distribuzione in uso gratuito quotidiano ai cittadini» che ne avessero fatto richiesta, sia il numero di bici da distribuire ad ogni comune. Dopo di che sono scomparse, come le piste ciclabili mai viste.


Cia, Mossad e toghe rosse complottano in Molise?

Repubblica — 01 marzo 2010 pagina 25 sezione: COMMENTI
Tanti luoghi ameni di questa nostra Italia si stanno tramutando loro malgrado in richiami di ordinaria indecenza. Così L' Aquila, Firenze, la Maddalena, le sponde dell' Aniene e le campagne molisane evocano a tradimento sconci scenari... Le risposte alle denunce sono disarmanti nella loro ingenua protervia.
Vedi "Linea di confine" della settimana scorsa dove, recensendo un libro documentatissimo sulla manomissione politica, economica e sociale di una piccola regione ("Il regno del Molise" di Vinicio D' Ambrosio, Ed. Il Chiostro, Benevento) ad opera del suo potente governatore, Michele Iorio, citavamo fatti, cifre, nomi di fantasiosa illiceità. Figli, fratelli e parenti assunti a iosa all' ospedale di Isernia, record di spesa pubblica e primato italiano di deficit sanitario. E così via elencando. Ci aspettavamo qualche smentita o precisazione (in verità con qualche dubbio, visto che il libro non era stato contestato né l' autore denunciato, ad alcuni mesi dalla sua comparsa). Per contro il governatore Iorio ha diffuso uno strabiliante comunicato in cui dichiara testualmente: «Comincio a credere che di fronte alle martellanti campagne diffamatorie nei confronti del sottoscritto, della sua famiglia e dei suoi amici... ci troviamo di fronte ad un vero e proprio complotto ordito ai miei danni... ad un sodalizio d' avventura fondato sul desiderio di vendetta». Sfogliando le pagine della corposa denuncia mi chiedo se il "sodalizio d' avventura" non sia per caso il Consiglio di Stato (vedi il precedente della Consulta che "complotta" contro Berlusconi).
In questo caso il "complotto" avrebbe niente dimeno che silurato la vocazione armatoriale della regione, desiderosa di creare «un proprio collegamento marittimo veloce per il trasporto di persone, autocarri e merci da Termoli ai porti croati di Spalato, Ploce e Dubrovnik».
La bella idea dal costo iniziale di 7 milioni 791.000 euro avrebbe dovuto essere realizzata dalla Finmolise spa, la Finanziaria regionale, in associazione con la Larivera Spa, una società privata proprietaria del mezzo navale "Termoli Jet". Peccato che il Tar prima e il Consiglio di Stato annullarono tutto, non solo per la mancanza di una regolare gara di appalto, ma per l' inconsistenza del socio, visto che il mezzo navale, era esclusivamente «un catamarano, abilitato soltanto al trasporto di persone e non già anche di autocarri e merci... peraltro non in proprietà ma soltanto concesso in locazione alla Larivera spa... una scelta illegittima anche sotto l' ulteriore mancato profilo del riscontro della sussistenza del requisito della moralità professionale in capo al suo amministratore, sig. Giuseppe Larivera, che nell' anno 1990 ha patteggiato una pena per truffa proprio in danno della Regione Molise per corsi fantasma».
Negli anni la società, facente capo sempre alla Regione è stato oggetto di altre inchieste: il bilancio del 2007 si chiude con un buco di 2 milioni. Infine il 16 giugno 2009 il governo regionale ormai proprietario della cosiddetta nave che ha sospeso l' attività marittima, stanzia ulteriori 300mila euro «per assicurare la salvaguardia del valore patrimoniale». Giro le pagine e scopro che il fantasma del "ladro di biciclette" si sta aggirando tra le rupi del Sannio. Chi altri avrebbe fatto sparire le 1585 biciclette acquistate (ma mai viste) dalla Regione nel quadro del "Programma per la valorizzazione e lo sviluppo della mobilità ciclistica", per un importo di 167.849 euro? Una delibera che specificava sia la «distribuzione in uso gratuito quotidiano ai cittadini» che ne avessero fatto richiesta, sia il numero di bici da distribuire ad ogni comune. Dopo di che sono scomparse, come le piste ciclabili mai viste. Biechi complotti del Mossad, della Cia, delle "toghe rosse" che hanno cominciato ad indagare o storie di ordinaria follia nella Berluscopoli molisana? - MARIO PIRANI