mercoledì 24 giugno 2009

galileo galilei e la musica

Sviluppare la sfera emotiva è importante per l'apprendimento in generale e per la formazione intellettuale dell'individuo. Lo dimostrano recenti studi di neuroscienze cognitive. «Dunque, poiché la sfera emotiva si sviluppa prevalentemente con le discipline artistiche, in particolare con la musica, l'insegnamento di tali materie, della musica in particolare, dovrebbe diventare fondamentale nelle scuole di ogni ordine e grado»

dice Stefano Fantoni, direttore della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste.
Se è vero che la musica è una costruzione percettiva di chi è capace di trasfigurare con l'ascolto le vibrazioni dell'aria in suoni musicali, è altrettanto vero che è anche costruzione di armonie e di strutture formali. E che dentro gli strumenti e le opere musicali c'è tanta scienza. Non è un caso che scienziati come Galileo, Cartesio, Keplero e Newton abbiano dedicato alla musica molte delle loro energie.
«Il fatto che musica e scienza, due dimensioni della cultura ritenute troppo spesso agli antipodi e non comunicanti – dice Pietro Greco, direttore del master in Comunicazione della scienza alla Sissa –, possano essere collegate tra loro da fili piuttosto robusti era già stato intuito nel 1600 da Vincenzo Galilei, musicista, padre di Galileo».
Vincenzo Galilei, secondo lo storico della scienza Stillman Drake, ha dato dall'interno della musica un grande contributo alla rivoluzione scientifica. Non si è limitato, infatti, a introdurre Galileo alla matematica di Pitagora e alle regole dei rapporti musicali elaborate due millenni prima dal filosofo-matematico greco. «Perché l'armonia dei suoni musicali sembra seguire le astratte leggi matematiche di Pitagora – aggiunge Greco –, ma deriva dalle vibrazioni fisiche dell'aria. E non è possibile, pertanto, elaborare una teoria della musica affidandosi solo all'autorità di Pitagora o di chiunque altro senza tener conto di come, in pratica, si generano tali vibrazioni fisiche». Perciò Vincenzo Galilei non si è limitato a studiare e ad applicare le regole musicali di Pitagora. Ma, con veri e propri esperimenti, ha verificato se e come nella realtà fisica quelle regole funzionino e ha elaborato una teoria musicale studiando la fisica del suono.
Sta in questo, secondo Greco, il suo merito maggiore, cioè nel l'aver fornito al figlio un imprinting epistemologico, lo stesso che è alla base della scienza moderna. E ha dimostrato che il processo di trasmissione culturale tra arte e scienza è bidirezionale: il passaggio può avvenire dall'una all'altra e viceversa, secondo percorsi imprevedibili. La scienza influenza l'immaginario artistico. Ma anche l'arte influenza l'immaginario scientifico di tutti, scienziati compresi. E questa influenza, nel caso di Vincenzo e Galileo Galilei riguarda addirittura il processo di acquisizione della conoscenza.
«Galileo, che aveva ricevuto dal padre un'educazione musicale completa – dice Gianni Zanarini, professore di acustica musicale al l'Università di Bologna –, per primo ha impostato l'acustica in termini scientifici, riconducendo le altezze dei suoni alla frequenza di vibrazione delle corde che li producono e quindi alla frequenza delle vibrazioni dell'aria che giungono al l'orecchio».
Per dare almeno un'idea di come la trasmissione culturale tra musica e scienza possa essere bidirezionale, Zanarini propone una conversazione immaginaria tra uno studente di chitarra alle prime note e uno studente di fisica. «Come mai suono un Mi sulla sesta corda (a corda vuota), e poi, sempre sulla stessa corda, ne trovo un altro di altezza diversa al dodicesimo tasto, corrispondente all'ottava nota superiore? E sul settimo tasto trovo un Si?». «La frequenza di vibrazione della corda – replica l'interlocutore – aumenta al diminuire della sua lunghezza: si vede anche a occhio che il dodicesimo tasto è proprio a metà della corda, mentre il settimo è a due terzi». La conversazione tra i due potrebbe continuare approfondendo il tema della consonanza nei suoi aspetti fisici e percettivi, ed esplorando i correlati scientifici dell'invenzione dell'armonia tonale che è l'arte e il risultato della combinazione simultanea di più suoni.

SVILUPPI COGNITIVI APPRENDIMENTO

Assonanze tra note e scienza

Le conoscenze di Galileo furono influenzate dal padre musicista

DI ROSANNA MAMELI