lunedì 16 gennaio 2012

Nabokov - Re, donna, fante

Ieri "La Repubblica" ha pubblicato un articolone sul mondo di Nabokov, conosciuto ai più per "Lolita".
Mi è piaciuto molto l'inizio del romanzo "Re, donna, fante".

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Re, donna, fante (1928) - storia di omicidio, follia e decadenza- inizia così: «La grande lancetta nera è ancora ferma, ma già in procinto di compiere il movimento che effettua ogni rninuto;lo scatto re­siliente metterà in moto un mondo intero. Il qua­drante dell'orologio lentamente si sposterà, pie­no di disperazione, disprezzo e noia, e uno alla volta i pilastri di ferro inizieranno a passare, reg­gendo la volta della stazione come ciechi atlanti; la banchina inizierà a muoversi, portando via in un viaggio sconosciuto mozziconi di sigaretta, bi­glietti usati, piccole chiazze di luce solare e sputo; un carrello per i bagagli scivolerà all'indietro, con le ruote immobili; sarà seguito da un'edicola dei giornali, con seducenti copertine di riviste appese ovunque - fotografie di bellezze nude grigio perla; e poi persone, persone, persone sulle banchine in movimento, persone che staranno muo­vendo i loro stessi piedi nondimeno restando fer­me, andando avanti a gran passi e nondimeno arretrando in un sogno agonizzante pieno di uno sforzo incredibile, nausea, una debolezza cotonosa nei polpacci,.. L'intera vecchia città avvolta dalla rosea foschia mattutina dell'autunno si muove anch'essa; la grande statua nella piazza, la scura cattedrale, le insegne dei negozi, i cappelli a cilindro, un pesce, la bacinella di rame di un barbiere.Non c'è modo di fermare il mondo adesso».