giovedì 3 novembre 2011

Cane sepolto vivo, salvato dopo 2 giorni Jerry adesso sta bene


Il minimo sarebbe metterlo alla gogna nella piazza principale, con facoltà di sputo e lancio di letame.



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A DESENZANO Cane sepolto vivo, salvato dopo 2 giorni Jerry adesso sta bene. Il «padrone» è stato denunciato

Sepolto vivo. Una supplizio di un sadismo malato quello scelto dal padrone di Jerry. Il cagnolino è stato salvato dalla polizia locale di Desenzano del Garda dopo quasi due giorni di tortura. La segnalazione ai vigili è arrivata a mezzogiorno del primo novembre: un cittadino che segnalava dei lamenti provenienti da un appezzamento di terreno sito in una località di campagna. Sul posto è stata inviata una pattuglia di agenti motociclisti che ha notato un avallamento coperto da un cumulo di laterizi senza udire alcun gemito. Solo dopo alcuni minuti un flebile lamento proveniente da sotto le macerie ha spinto i vigili a scavare togliendo ghiaia e forati per una profondità di mezzo metro sotto il livello del terreno.

Sotto le macerie, sepolto vivo, giaceva un cane di razza bretone di colore bianco e rossiccio con entrambi gli occhi coperti da una benda. Jerry, questo il nome del cane, respirava a fatica, era completamente immobile, gli occhi all’infuori. Subito un’altra pattuglia ha portato dell’acqua, visto che l’animale era fortemente disidratato per poi essere affidat alle cure dei veterinari della locale Azienda Sanitaria. Le indagini hanno portato in poche ore all’identificazione del proprietario del cane che ha ammesso di avere sepolto il suo animale 40 ore prima. Il desenzanese è stato deferito all’autorità giudiziaria per maltrattamento di animali (artt. 544 ter e 727 del C.P.), sottolineando la particolare crudeltà con cui era stato sepolto vivo l’animale. Jerry, sottoposto alle cure del canile sanitario di Brescia, non è in pericolo di vita ed è stato affidato su disposizione del Pubblico Ministero di turno alla suddetta struttura. Verrà successivamente affidato al canile di Desenzano.
Redazione on line
brescia.corriere.it 03 novembre 2011 16:30