sabato 6 novembre 2010

ridurre prima di riciclare

In questi giorni si sta svolgendo a Rimini la manifestazione "ecomondo".
Riporto un articolo che bene spiega l'importanza di RIDURRE alla fonte gli imballaggi, cosa che le stesse aziende stanno facendo (anche perchè a loro conviene).
Fare la raccolta differenziata è cosa che ritiene un certo impegno da parte del cittadino.
La cosa più importante è facilitargli il compito alla fonte. Il che non significa avere tutta una serie di bidoncini di vario colore (che nell'anarchica italia sono differenti tra città e città, come al solito...) ma fare in modo che in fase di produzione siano più leggeri, meno ingombranti, più riciclabili.
Sono un convinto sostenitore che il futuro dell'ecologia sta nel design: l'esempio più illuminante è il vasetto del sugo pronto barilla, quello attorcigliato in alto. questa modifica di design ha permesso di ridurre il peso del vasetto del 8,6%.
gg

---


Strati di confezione eliminati. Spessori ridotti. Materiali resi omogenei per facilitarne lo smaltimento. Forme ripensate per diminuire i costi di trasporto. Etichette con istruzioni d' uso dettagliate. Così cambia la vita dell' imballaggio. E di milioni di cittadini che si trovano di fronte al rebus della raccolta differenziata, visto che sulla destinazione di buste di latte e vaschette di pomodori si accendono di continuo dibattiti merceologici e dispute domestiche. Per ridurre le polemiche familiarie per migliorare bilancio delle aziende e consumi energetici del paese - il Conai, il consorzio per il recupero degli imballaggi, ha preparato un dossier sulla prevenzione ecoefficiente che parte dal rovesciamento della domanda abituale di fronte a un oggetto a fine vita. Invece di chiedersi "mi serve?", ci si può domandare "può ancora servire?". Nonè una differenza da poco. Passare al secondo interrogativo significa dare un' altra chance ai materiali di cui stiamo per liberarci. Con un beneficio collettivo in termini di inquinamento, efficienza energetica e costi. Ma per raggiungere questo obiettivo sono necessarie due condizioni. La prima è che le merci di cui stiamo per disfarci siano pensate fin dall' inizio come beni che devono tornare a vivere (l' 80 per cento degli impatti ambientali connessi al prodotto dipende dalla fase di progettazione). La seconda è che le indicazioni sulla raccolta differenziata siano chiare e le procedure semplici. Da questo punto di vista c' è da registrare un ritardo sia per la progettazione che la gestione. Mentre le industrie hanno fatto progressi riducendo le quantità utilizzate, spesso l' imballaggio - tra materiali non riconoscibili, accoppiamenti inestricabili, pezzi di diversa fonte saldati insieme - resta un quiz anche per chi conosce l' importanza del riciclo. Dal canto loro le città non sono riuscitea trovare un' omogeneità di indicazioni né di tipologia di raccolta, complicando la vita al numero crescente di cittadini che si sposta da una regione all' altra. Nell' uso dei vari materiali sono stati comunque ottenuti risultati importanti. Per l' acciaio Conai segnala la riduzione dello spessore delle lamiere utilizzate: ad esempio per le scatolette da mezzo chilo che contengono alimenti, tra il 1988 e il 2005 c' è stato un dimezzamento, e ora è in sperimentazione una confezione che scende da 1,2 a un millimetro di spessore. Innovazioni analoghe anche nel settore degli imballaggi a uso industriale, con riduzioni che arrivano a risparmiare fino al 15 per cento della materia prima impiegata. Per l' alluminio sono emerse azioni di prevenzione nelle bombolette, con l' impiego di materiale riciclato, nel sistema di chiusura, con riduzioni di peso fino al 50 per cento, oltre alle innovazioni nei settori del foglio sottile e delle vaschette. Per quanto riguarda la carta, attualmente il 90 per cento degli imballaggi in carta e cartone immessi sul mercato (4,1 milioni di tonnellate, quasi il 40 per cento del totale degli imballaggi al consumo) è costituito da fibra riciclata. Il riciclo ha raggiunto quota 80 per centoe il recupero l' 88 per cento, anticipando gli obiettivi di legge. L' Italia è così passata da importatore netto di un milione di tonnellatea esportatore netto di macero. Si è andati inoltre verso grammature sempre più leggere ottenendo risparmi fino al 20 per cento per l' energia e del 40 per cento di acqua usata nel processo di formazione della carta. Anche gli imballaggi in plastica si sono alleggeriti: negli ultimi dieci anni il peso delle bottiglie in pet si è ridotto di circa il 30 per cento. Per il legno c' è da registrare l' aumento delle certificazioni di provenienza da foreste gestite in maniera corretta.E per il vetro la riduzione delle emissioni di gas serra nel 2009 è stata pari a circa 1,78 milioni di tonnellate di Co2. In altre parole, si può immaginare di aver evitato le emissioni dei gas serra derivanti dalla circolazione, per un anno, di circa 990mila auto euro 4 di piccola cilindrata, con una percorrenza media di 15mila chilometri l' anno. -

ANTONIO CIANCIULLO
Le vie del riciclo portano in città

Repubblica — 02 novembre 2010 pagina 60