martedì 22 luglio 2008

spegnere lo standby

Clic - L’Ue vuol spegnere lo standby
Roma, 21 luglio – I partner europei presenti alla riunione del Comitato di regolamentazione per la progettazione ecocompatibile hanno deciso. Appoggeranno la proposta di regolamento della Commissione di ridurre il consumo di energia elettrica delle apparecchiature domestiche, o di ufficio, in posizione di standby. La proposta di regolamento fissa prescrizioni di efficienza energetica per tutti i prodotti commercializzati in Europa, che si tradurranno in una riduzione del consumo di energia elettrica delle apparecchiature in posizione di standby a livello comunitario di quasi il 75% entro il 2020.
“Si tratta del primo provvedimento adottato ai sensi della direttiva per la progettazione ecocompatibile e comporterà una drastica riduzione del consumo di energia elettrica, contribuendo al conseguimento degli obiettivi comunitari in materia di efficienza energetica e protezione del clima”, spiega il Comitato. Il regolamento sullo standby si applicherà a tutte le apparecchiature elettriche utilizzate nelle abitazioni e negli uffici, come televisori, computer e forni a microonde, per esempio. A seconda della funzionalità del prodotto fissa un consumo massimo di energia consentito per lo standby di 1 o 2 watt per il 2010. A partire dal 2013, il livello di consumo energetico ammesso sarà ridotto a 0,5 watt o a 1 watt.
Il regolamento abbatterà l’attuale consumo di energia elettrica da parte delle apparecchiature in standby nell’Ue - pari a circa 50 TWh l’anno - del 73% entro il 2020. Un risparmio che equivale al consumo annuale di energia elettrica di un intero paese come la Danimarca, e dovrebbe portare a una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 14 milioni di tonnellate all’anno.
Il regolamento sullo standby sarà ora sottoposto al Parlamento europeo. La sua adozione formale da parte della Commissione è prevista entro l’anno. E altri provvedimenti in materia di progettazione ecocompatibile relativi ad altri prodotti sono attesi nei prossimi mesi.
da www.e-gazette.it