lunedì 7 luglio 2008

la card di Tremonti e i contanti di Prodi

lettere a Corrado Augias
Repubblica — 03 luglio 2008 pagina 32

Gentile dott. Augias, il Ministro Tremonti annuncia con squilli di tromba la famosa «Card prepagata» per i pensionati in difficoltà. Valore di 400 euro l' anno da utilizzare come sconti sui prodotti alimentari e sulle bollette della luce, per una platea di 1,2 milioni di persone. Una cifra analoga (389 euro), in contanti e da utilizzare come e quando si vuole, sarà pagata dall' Inps, sulla base dell' ultima Finanziaria del governo Prodi (come ha ricordato Repubblica ieri), insieme alla pensione di luglio a una platea di 2,3 milioni di individui, quindi quasi doppia. Sono rimasto per l' ennesima volta stupefatto dalla incredibile, diciamo così, mancanza di professionalità dei politici di sinistra e centro-sinistra per il vuoto informativo di una notizia così importante sul piano della comunicazione sociale, specie se contrapposta a quella più incisiva e professionale del centro-destra. Su ' Milano Finanza' (giornale certo non vicino a posizioni marxiste-leniniste) un giornalista ha commentato: «Il punto più disastroso del provvedimento del precedente governo è sul fronte comunicativo. La Prodi-Card tra qualche giorno sarà nel portafoglio dei pensionati. Peccato che siano in pochi a saperlo». Come elettore di centro-sinistra prego i nostri dirigenti politici di frequentare qualche corso di comunicazione, magari in una scuola di proprietà dell' attuale Presidente del Consiglio. Aldo Biagini Roma a.biagini@libero. it

La risposta di Augias:
Ogni giorno ricevo qualche lettera di contenuto analogo a quella del signor Biagini. Prodi ha annunciato il suo ritiro dalla politica ma già prima che lo dicesse era praticamente sparito. Sappiamo anche perché. La sua immagine era diventata controproducente dal punto di vista elettorale. Una sua oggettiva difficoltà a comunicare era stata sfruttata dall' opposizione guidata da un uomo che è il suo opposto: tutto comunicazione e sotto niente. Prodi è uscito di scena al modo in cui lo si fa nei paesi con un costume politico migliore del nostro. Ma non solo la cattiva comunicazione ha giocato a danno di Prodi. L' altra ragione è di sostanza. Il professore voleva prima di tutto mettere a posto i conti disastrati del paese, poi pensare al resto. Pensava di avere davanti 5 anni, ne ha avuti meno di 2. Nonostante questo la montagna del debito che ci tiriamo dietro dagli anni Ottanta era calata di 2 punti e mezzo. L' avanzo primario, ridotto a zero dal quinquennio berlusconiano, era tornato a crescere così come le entrate del fisco. Appena finita la campagna elettorale, i nuovi governanti si sono accorti che ridurre le tasse era una promessa impossibile. Intanto buttavano via 2 miliardi di Ici e cancellavano la ' tracciabilità' dei compensi professionali; messaggio chiaro per chi pensa di risparmiare sulle tasse. Povero Prodi, non aveva calcolato che l' Italia non è l' Inghilterra e che la severità da noi piace poco. Molto meglio un capo di governo che promette mari e monti, truccato come al varietà, che canta con la chitarra in mano e, soprattutto, bada molto ai fatti propri.