martedì 22 luglio 2008

Cancellato l’attestato di efficienza energetica nella vendita degli edifici

Marcia indietro - Cancellato l’attestato di efficienza energetica nella vendita degli edifici
Roma, 21 luglio – Via i laccioli burocratici che, per la vendita degli immobili, avrebbero comportato un notevole esborso di denaro. Il governo, con un emendamento approvato di notte, ha abrogato alcune norme relative all’obbligo di certificazione energetica di edifici. In particolare sono state cancellate le norme che prevedevano, in caso di vendita di interi immobili o di singole unità immobiliari, di allegare all’atto un attestato di certificazione energetica e che in caso contrario prevedeva la nullità dell’atto. Via anche la norma che prevedeva l’obbligo per i proprietari di immobili di consegnare copia di questo attestato ai propri affittuari.
“È un gravissimo errore che frenerà la spinta all’innovazione dell’industria italiana delle costruzioni e al risparmio energetico - attacca Edoardo Zanchini, responsabile Energia della Legambiente, - un assurdo passo indietro nella lotta al surriscaldamento del pianeta che ci allontanerà ancora di più dall’Europa e dagli obiettivi di riduzione delle nostre emissioni”.
Dura anche la reazione del Kyoto Club: “Senza l’attestato di certificazione energetica edilizia si affossa il risparmio energetico”, si legge in un comunicato dell’associazione. Secondo Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, “l’indebolimento della certificazione energetica degli edifici risulta tanto più incomprensibile in quanto si tratta di uno degli strumenti più efficaci per contrastare gli alti prezzi dell’energia”. “Considerando il numero delle compravendite annuali di alloggi - spiega Silvestrini - la riduzione dei consumi indotta dalla trasformazione del mercato legata alla certificazione si poteva stimare cautelativamente in 80 ktep/a, migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio. E al 2020 il risparmio cumulativo sarebbe ammontato a 6 milioni di tep”.
da www-e-gazette.it