lunedì 7 luglio 2008

le conseguenze del taglio dell'ICI

Ero perplesso sul taglio dell'ICI anche quando era stato proposto dal centro sinistra: mi sembrava il frutto dell'inseguimento della promessa elettorale di Berlusconi, annunciata durante il confronto con Prodi. I soldi da sborsare per la prima casa, in fondo, erano misera cosa, stanti le detrazioni.
Adesso il magico Tremonti ha fatto divenire legge: a che prezzo?
quelle elencate sono solo alcune voci, molte altre c'erano su un articolo del sole 24 ore che sto cercando.
greg
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Il primo decreto fiscale della nuova era Tremonti è oramai divenuto realtà con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale il 28.05.08 del D.L. 27.05.08 n.93: vale 3 miliardi e prevede il taglio della tassa sulla prima casa, lo sgravio fiscale degli straordinari (ma solo per alcune categorie di lavoratori) e un altro aiutino ad Alitalia, sul quale per altro l’Europa si è già espressa in senso negativo. Plaude il Governo e molte famiglie italiane tirano un sospiro di sollievo ma a che prezzo?

Certo i soldi necessari per simile manovra non sono piovuti dal cielo nelle tasche del Ministro dell’Economia, ma sono stati ricavati dal taglio di numerosi fondi già stanziati, ritenuti però poco attraenti da un punto di vista mediatico e quindi superflui.

Anzitutto il Fondo Contro la Violenza Contro le Donne: 20 milioni che, sebbene non siano una gran somma, rappresentano una importante risorsa per quegli oltre 100 centri che offrono aiuto e protezione alle donne vittime di maltrattamenti. Bisogna infatti ricordare che in Italia le vittime di violenza sono ben 14 milioni - di cui ben 3 milioni tra le mura domestiche - e che a questo dato devono aggiungersi tutti quei casi che non vengono denunciati, e che purtroppo sono ancora assai numerosi.
Molto più consistente è il taglio che Tremonti attua a danno delle regioni Sicilia e Calabria, in particolare per quanto riguarda strade e ferrovie: il decreto fiscale si appropria di 1.432 milioni di euro già stanziati per il completamento della strada Ionica (350 milioni), per la metro leggera di Palermo (240 milioni), per la ferrovia circum-etnea (250 milioni), per la piattaforma logistica in Sicilia (247 milioni) e per la superstrada Agrigento-Caltanissetta (180 milioni). È così che Berlusconi pensa di rilanciare il Sud? A quanto pare il Ponte sullo Stretto è ben più urgente ed indispensabile rispetto ad una efficiente e funzionante rete stradale e ferroviaria, ma dove troverà il Governo i 4,7 miliardi di euro necessari?

Dal bilancio nazionale spariscono poi 721 milioni destinati a rafforzare il Trasporto Locale, pubblico e su ferrovia, previsti al fine di limitare l’uso dei mezzi privati, aiutare i pendolari e diminuire il numero di camion circolanti sulle nostre strade.

Viene ugualmente spazzato via ogni sostegno all’Ambiente, con il taglio al fondo per la promozione del trasporto pubblico locale (353 milioni) ed il fondo per il finanziamento del trasporto verde nei centri storici (1,2 milioni);

spariscono i 30 milioni per il recupero dei centri storici, i 60 milioni per le isole minori e i 45 milioni per il Fondo per la demolizione degli ecomostri nonché per l’ammodernamento della rete idrica nazionale e per la forestazione e riforestazione (220 milioni).

Da ultimo, il neo Ministro ha ben pensato di eliminare i 75 milioni di euro stanziati a favore del Fondo ordinario delle Università e della Formazione Artistica e Culturale; stessa sorte tocca ai 95 milioni per la promozione dello Sport e al fondo per i Campionati Mondiali di Pallavolo del 2010 e per quelli di Ciclismo.
Infine, preme evidenziare la preoccupante cancellazione del Fondo per l’Inclusione Sociale degli Immigrati (50 milioni).
Silvana Ferrari

Da: pensare democratico – castegnato – n. 1 giugno 2008