giovedì 24 luglio 2008

il nuovo libro di lester brown

da: il sole 24 ore 13 luglio 2008

Emergenze
Sull'ambiente ecco il piano B
di Sebastiano Maffettone
Lester Brown è uno studioso brillante e influente, che ha pubblicato una cinquantina di libri tradotti in più di quaranta lingue. Attualmente fondatore e presidente dell'Earth Policy Institute, aveva svolto la medesima funzione per la costituzione del Worldwatch Institute, con ogni probabilità il più autorevole istituto di ricerca del mondo sulle questioni ambientali.
Pubblicato da Edizioni Ambiente, Piano B 3.0 (sottotitolo drammatizzante: Mobilitarsi per salvare la civiltà) si avvale di un'eccellente presentazione di Gianfranco Bologna e di una superflua prefazione di Beppe Grillo e dice cose che tutti dovrebbero sapere.
Il tema di fondo è il possibile declino della nostra civiltà, e la parallela necessità di fare qualcosa per evitarlo. È affrontato attraverso tre prospettive principali: la popolazione; la povertà; la consumazione delle risorse naturali.
Nell'Antropocene, così come ha chiamato la nostra epoca il premio Nobel per la chimica Paul Crutzen, l'aumento della popolazione, lo sviluppo costante di redditi e consumi e la crescita della forbice tra ricchi e poveri mettono a rischio la stabilità planetaria. Se cinesi e indiani, continuando nel loro trend di sviluppo economico, si mettessero tra venti anni a consumare come americani ed europei, il nostro pianeta non avrebbe più speranze. La sola Cina, tanto per fare un esempio, consumerebbe tutte le foreste del mondo, e tra Cina e India ci sarebbero più di cinque miliardi di automobili. Le conseguenze astronomiche e geologiche sarebbero disastrose. A questi ritmi, i ghiacciai dell'Asia si squaglierebbero, prosciugando per esempio il Gange e il fiume Giallo, e i mari monderebbero regioni intere del pianeta, provocando esodi biblici di popolazioni. Ill ibro di Brown esibisce una messe impressionante di dati e di argomenti, capaci di convincere anche il più scettico tra noi che qualcosa bisogna fare per porre rimedio a questa crisi epocale. Già, ma che cosa e in che modo? Evidentemente, il mercato da solo non basta. E la politica non è in grado di smuovere forze che perseguano fini coerenti con - come diceva il club di Roma -«i limiti dello sviluppo». Siamo allora di fronte a un punto di non ritorno?
Ovviamente, Lester Brown non è di questo avviso, e il piano B, che da il nome al libro, costituisce la sua proposta per evitare queste calamità prossime venture. I suoi imperativi sono concettualmente semplici e praticamente diffìcilissimi: eliminare la povertà più grave, stabilizzare la popolazione, ripristinare nella misura del possibile gli ecosistemi terrestri. Esempio tipico delle intenzioni di Brown: riduzione delle emissioni di anidride carbonica dell'8o% entro il 2020. A questo punto, non è difficile neppure capire
qual è il punto debole della proposta. Mi riferisco al suo carattere utopico. Dopotutto, mercato e politica riflettono le scelte della gente. E se gli individui non vogliono, non si vede come gli obiettivi del Piano B siano realizzabili. La «grande mobilitazione», invocata nel testo, rischia di rimanere un sogno. L'unica speranza consiste nell’indurre un massiccio cambiamento delle preferenze in direzione della sostenibilità. Senza dubbio, questo libro offre valide ragioni in proposito.
O Lester R. Brown, «Piano B 3.0. Mobilitarsi per salvare la civiltà», Edizioni ambiente, Milano, pagg. 348, €18,00.