giovedì 31 luglio 2008

miracoli nucleari?

GREENPEACE: NEL RAPPORTO ENEA BUONE NOTIZIE SULL’EFFICIENZA MA INQUINATE
DAI “MIRACOLI NUCLEARI”

Roma, 31 luglio 2008 – “Se le notizie sul potenziale di efficienza sono
buone e confermano nella sostanza le valutazioni presentate da
Greenpeace, ci sono almeno cinque osservazioni da fare sui 'miracoli
nucleari' presenti nel rapporto diffuso oggi da ENEA” commenta Giuseppe
Onufrio direttore delle Campagne di Greenpeace Italia.

Prima osservazione: solo lo scorso aprile ENEA ha presentato scenari
energetici nei quali il nucleare non compariva; oltre alla volontà del
governo è successo qualcosa? Il nucleare è diventato improvvisamente
competitivo? Eppure a leggere bene le stime ENEA non si direbbe.

Seconda osservazione: i costi di investimento attribuiti al nucleare da
ENEA appaiono più ragionevoli, di quanto propagandato da ENEL, 33 mld di
euro per 8.000 MW includendo i costi di smantellamento, che vanno
caricati sugli investitori. Si tratta di un costo totale dell’ordine dei
4 mld di euro per 1.000 MW (anche se stime recenti sono oltre i 5),
contro l’1,7-2 propagandato da ENEL.

Terza osservazione: con un investimento che non supera i 2 miliardi per
1.000 MW ENEL sostiene che il nucleare produce elettricità competitiva
rispetto al costo tendenziale del gas: 5 centesimi contro 8 (intervista
a Fulvio Conti, Quotidiano Energia 26 giugno scorso).. Ma se si assume
un costo doppio delle centrali questo non è più così vero,il costo del
kWh nucleare sale almeno a 8-8,5.

Quarta osservazione: va notato come l’orizzonte di esauribilità della
risorsa Uranio sia stato “artificialmente allungato” da 70 anni a 86: un
altro miracolo. Il dato delle riserve provate citato da ENEA è di 4,6
milioni di tonnellate e un consumo attuale di 65 mila tonnellate. Ora
dividendo le due cifre verrebbe un tempo di esauribilità di poco più di
70 anni. In questo caso, se non è un errore, il miracolo è semplice,
ENEA cita le maggiori efficienze di uso dovute ai nuovi reattori. Ma
questo andrebbe fatto per tutte le fonti e in tutti i rapporti
energetici la cifra che viene data è il risultato tra riserve provate e
consumo attuale annuale (e non futuro).

Quinta osservazione: le note sulle grandi prospettive dei reattori
autofertilizzanti al plutonio sono fuori luogo, in un Paese che ha già
sopportato economicamente un terzo del più grande fallimento industriale
della storia, noto come Superphénix (reattore franco-italo-tedesco al
plutonio) chiuso nel 1999 dopo 54 mesi di funzionamento costellato da
incidenti, che con lo smantellamento sarà costato più di 10 miliardi di
euro attuali.

Per informazioni e interviste:
Ufficio stampa Greenpeace, 06 68136061 int. 203/222
Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne, 3406404056
Maria Carla Giugliano, assistente comunicazione, 3483988615