La favola del premier la "colpa" di Prodi nel concambio tra lira ed Euro
Prima di abbandonare Palazzo Chigi il 12 novembre, Berlusconi, alla conferenza stampa dopo il G20 di Cannes, oltre a dire che l’Italia non era in crisi, aveva attribuito la colpa delle difficoltà italiane anche al tasso di cambio euro/lira, e quindi al governo Prodi che lo gestì. Ancora una volta il Cavaliere dice bugie, in quanto il nostro expremier non sa o non vuole ricordare che il tasso di cambio euro/lira, pari a 1936,27, non era frutto di una decisione politica, bensì la soluzione di un’equazione matematica, richiesta dal fatto che i tassi di cambio tra le varie valute sostituite dall’euro (es. euro/lire, euro/marchi tedeschi), messi in rapporto tra loro (es. euro/lire : euro/marchi tedeschi), dovessero mantenere i rapporti esistenti tra loro prima dell’avvento della nuova moneta, che, è bene sottolinearlo, erano decisi dal mercato e non dagli Stati. Infatti, se si mette a rapporto 1936,27 (tasso euro/lira) con 1,95583 (tasso euro/marco tedesco) il risultato è 990, ovvero il tasso di cambio marco/lire. Allo stesso modo, se si divide 1936,27 con 6,55957 (tasso euro/franco francese), viene 295, ossia il tasso franco/lire. In altre parole non poteva succedere che gli italiani, dando indietro le lire, prendessero in cambio molti euro, mentre i tedeschi, consegnando i loro beneamati marchi, ottenessero pochi euro. Dunque il tasso di cambio euro/lire non poteva essere diverso, con buona pace di Berlusconi. (m.d.p.)
Repubblica affari e Finanza, 28 Novembre 2011