domenica 6 settembre 2009

Avorio: bracconaggio da record

Nel 1983, in Tanzania, lo zoologo Samuel Wasser fece una raccapricciante scoperta.
Sul greto di un torrente in secca trovò disposti uno vicino all’altro due crani di elefante, il primo di una femmina adulta, l’altro di un cucciolo: «Per attirare la madre, i bracconieri hanno prima abbattuto il piccolo. Quando l’elefantessa s’è avvicinata, hanno ucciso anche lei e le hanno strappato le zanne» gli spiegò una guardia forestale. Un metodo utilizzato sempre più spesso dai bracconieri.



Avorio Ora vale cinquemila euro al chilo in Africa torna la caccia all’elefante
Per 15 anni, grazie alle pressioni e agli aiuti internazionali, il mercato delle zanne sembrava finito Nuovo allarme di scienziati e ambientalisti: "Bracconaggio da record, è in corso una strage"

È l’Estremo Oriente il cuore del nuovo mercato. A Pechino il prezzo dell’avorio in cinque anni è cresciuto di quasi 25 volte

A marzo la polizia vietnamita intercetta un cargo tanzaniano con a bordo oltre sei tonnellate d’avorio. È il più importante sequestro di zanne d’elefante dal 1989, anno in cui sei paesi africani aderirono alla Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate) e il traffico illegale cominciò a diminuire. Ma la confisca vietnamita è anche la conferma dei peggiori presentimenti dei biologi. Ossia che dopo una relativa moratoria, durata una quindicina d’anni, l’abbattimento degli elefanti è ripreso con più vigore di prima, e che dal 2005 a oggi il loro massacro avrebbe raggiunto picchi di mortalità finora mai eguagliati.
Nel 1983, in Tanzania, lo zoologo Samuel Wasser fece una raccapricciante scoperta.
Sul greto di un torrente in secca trovò disposti uno vicino all’altro due crani di elefante, il primo di una femmina adulta, l’altro di un cucciolo: «Per attirare la madre, i bracconieri hanno prima abbattuto il piccolo. Quando l’elefantessa s’è avvicinata, hanno ucciso anche lei e le hanno strappato le zanne» gli spiegò una guardia forestale. Un metodo utilizzato sempre più spesso dai bracconieri.
Bastano poche cifre per misurare le dimensioni dello sterminio: se nel 1970 si contavano in Africa due milioni e mezzo di elefanti selvatici, oggi ne sono rimasti, sì e no, 250mila. Solo tra il 1979 e 1989 ne sono stati ammazzati 700mila.
L’inclusione dell’elefante tra le specie minacciate mise in crisi bruscamente questo mercato.
Ma col passare degli anni altre nazioni africane denunciarono le regole della Convenzione sul commercio d’avorio, mentre i fondi stanziati dall’Occidente per il controllo del bracconaggio subirono un improvviso arresto. Così la situazione tornò presto come prima. C’è tuttavia una differenza.
Oggi, gli scienziati sono in grado di fare la cartografia di tutte le popolazioni di elefanti presenti sul continente grazie al Dna estratto dalle loro feci, individuando il luogo dove reti criminali ben organizzate hanno compiuto la mattanza.
Tra il 2005 e il 2006 sono state sequestrate 25 tonnellate di avorio, solo il 10% del totale del contrabbando in un anno. Ma è stato un primo campanello d’allarme, al quale ne sono seguiti altri. Nel 2007 di tonnellate d’avorio provenienti dall’Africa ne furono sequestrate 29, tutte in paesi dell’Estremo Oriente. Se nel 2004 il prezzo all’ingrosso dell’avorio era di 200 euro al chilo, oggi in Cina è venduto al dettaglio anche a 4700 euro al chilo. Calcolando che ogni elefante fornisce una media di 6,6 chili di avorio, si evince che ogni anno si uccidono circa 38.000 elefanti.
Si dice che l’elefante sia una creatura intelligentissima, e che pratichi complesse cerimonie funebri accarezzando le ossa e le zanne del parente defunto. Assieme ai delfini e a pochi primati, è l’unico animale in grado di riconoscersi allo specchio. Eppure l’uomo non ne ha mai avuto pietà.
PIETRO DEL RE (la Repubblica, venerdì 4 settembre 2009)

Da vergognarsi di appartenere a genere umano.Mai viste all'exa (esposizione della caccia che si tiene a Brescia ogni anno) le facce di quelli che fanno "turismo venatorio" in Africa e si fanno fotografare davanti ai trofei (cioè a mucchi di cadaveri di animali ammazzati per gioco)?