venerdì 6 agosto 2010

il futuro dell'auto elettrica

Carlos Ghosn, CEO DI RENAULT E NISSAN: ENTRO IL 2015 IL 10% DELLE AUTO SARÀ ELETTRICO

L'auto del futuro sarà elettrica. Carlos Ghosn, Amministratore delegato di Renault e Nissan, ci crede: ha investito 4 miliardi di euro per farne un mezzo di locomozione di massa. E in questi giorni le prime Kangoo e Fluence elettriche saranno consegnate a Milano e in Israele. «Entro il 2015 il 10% delle auto in circolazione saranno elettriche», ripete Ghosn a ogni occasione. E infatti nei suoi stabilimenti è già prevista una capacità produttiva di 500mila veicoli elettrici entro il 2013. Ma come? Su 61 milioni di auto nuove vendute nel mondo, solo 732mila erano elettriche nel 2009 e quest'anno non si arriverà al milione. Per di più, il mercato è composto al 98% da auto ibride, alimentate anche a benzina, non da plug-in, che si ricaricano infilando la spina nella presa. Le vere auto elettriche, al momento, sono un prodotto di nicchia, un gadget per ecologisti irriducibili e star di Hollywood. E le prime 60, in circolazione in Italia da quest'estate, saranno solo in affitto. Per acquistarle dovremo aspettare l'anno prossimo. Ma come si farà a trasformarle in un mezzo di trasporto per le masse?
«È il modello di business che farà la differenza» – spiega Sebastien Albertus, responsabile Renault per lo sviluppo dell'e-car –. Le batterie sono ancora molto costose e se dovessimo venderle insieme alla macchina, questo farebbe lievitare troppo il prezzo». Ghosn, invece, vuole rendere le sue auto elettriche adatte per tutte le tasche e quindi ha deciso di puntare su una strategia commerciale innovativa, basata sul noleggio della batteria e non sul suo acquisto. In sostanza, i consumatori acquisteranno il veicolo elettrico allo stesso prezzo del suo corrispondente a benzina e prenderanno la batteria a noleggio, insieme a un abbonamento per la sua alimentazione. Batteria e alimentazione elettrica diventeranno il nuovo carburante.
«Una soluzione ideale per una serie di motivi, fra cui anche il fatto di tutelare il cliente dalla svalutazione della batteria, imputabile ad esempio all'arrivo di nuove tecnologie», sostiene Albertus. Tenuto conto che il prezzo dell'elettricità è più basso di quello dei carburanti fossili, alla fine il costo di utilizzo totale sarà sensibilmente inferiore rispetto a quello di un veicolo a motore a scoppio. Per la precisione, considerando un prezzo orientativo del l'elettricità in Italia di 17 centesimi per kilowattora e un consumo di 14 kilowattora ogni cento chilometri per le batterie agli ioni di litio, con un'auto elettrica spenderemo 24 euro per percorrere mille chilometri, contro gli 80 euro di un'utilitaria a benzina: -70 per cento.
Senza contare il risparmio dei costi di manutenzione legati all'assenza, nel motore elettrico, di componenti soggetti a periodica revisione e sostituzione, come olio, filtri, candele, bobine e via elencando. In totale, quindi, i costi di gestione del l'auto (noleggio della batteria + costo dell'elettricità + manutenzione) dovrebbero essere inferiori di circa il 20% rispetto a quelli di un'auto tradizionale.
Resta l'annoso problema dell'autonomia: anche le batterie al litio più innovative si esauriscono dopo 160 chilometri e hanno bisogno di ore per ricaricarsi. «Un falso problema – commenta Sebastien Albertus –. Considerando che il 60% dei guidatori europei percorre meno di 30 chilometri al giorno e l'87% meno di 60 chilometri e che ogni anno in Europa 400mila persone acquistano una seconda o terza auto per percorrere in media meno di 70 chilometri al giorno, il potenziale teorico di sostituzione dei veicoli convenzionali con veicoli elettrici appare considerevole».
Quali i vantaggi? «Sul piano ambientale sono enormi – fa notare Albertus –. Già oltre il 50% della popolazione mondiale abita in città e si prevede che entro il 2050 saranno due terzi. E proprio sulle città è più pesante l'impatto ambientale dei motori a combustione interna. In Italia, sono 47 milioni i veicoli che circolano sulle nostre strade, 17 milioni in più rispetto a 20 anni fa. Di questi, il 75% è rappresentato da auto private: un dato che fa dell'Italia uno dei paesi con il più alto tasso di motorizzazione al mondo. In Europa, con una media di 60 auto ogni 100 abitanti – che salgono a oltre 70 in città come Roma – siamo secondi solo al Lussemburgo. Questo parco veicoli è responsabile a livello nazionale del 63% del monossido di carbonio, del 64% degli ossidi di azoto e del 41% delle polveri sottili emessi in atmosfera. Per quanto riguarda il particolato fine, il famigerato PM10, l'incidenza dell'automobile è stimata intorno al l'8-10% su scala nazionale e al 20-22% a livello metropolitano. Se l'auto elettrica prendesse piede nelle città, tutto ciò sparirebbe».

Fare il pieno velocemente
E come la mettiamo con la rete di distribuzione? La soluzione di base c'è già: è la rete elettrica. Qualsiasi presa domestica va bene per ricaricare una e-car. In più, per assicurare piena autonomia di percorrenza, sono già stati firmati decine di accordi per sviluppare una rete capillare di punti di ricarica e assistenza su tutto il territorio: a Milano si stanno già mettendo giù le prime 270 colonnine. In pratica, tre modalità di ricarica saranno possibili, una volta installata l'apposita infrastruttura: la ricarica normale, in 6-8 ore, attraverso una colonnina di ricarica o una presa simile a quelle tradizionali da 220 volt, a casa propria, in ufficio, per strada, nei parcheggi o nei centri commerciali; la ricarica rapida, attraverso apposite colonnine con una presa da 400 volt, in grado di rifornire il veicolo in un arco di tempo contenuto (20-30 minuti); la sostituzione rapida, in 3-5 minuti, della batteria scarica con una nuova.
Il cosiddetto servizio di «Quick drop» è una formula particolarmente innovativa, oggetto delle prime sperimentazioni in questi mesi in Israele, grazie a una collaborazione fra Renault e la società Better Place, che ha messo a punto e brevettato il sistema. Analogamente a quanto accadeva con le vecchie stazioni di cambio dei cavalli, il sistema Quick drop prevede, in mancanza di tempo necessario a fare il pieno di energia, punti di sostituzione rapida delle batterie: tunnel simili a quelli dell'autolavaggio, dotati di un braccio idraulico per sostituire la batteria scarica con una nuova. Questa è una delle ragioni per cui le batterie non possono essere acquistate, ma solo noleggiate: così sarà più facile sostituirle in caso di necessità. (el.c.)
elenacomelli.nova100.ilsole24ore.com

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