lunedì 9 agosto 2010

bruce springsteen

Il sabato, La repubblica ti costringe (per 0,5 euro in più) a comprare "D - la repubblica delle donne".
Lo leggo più che altro per alcune belle rubriche, tra le quali oggi scelgo quella di Guia Soncini.
In effetti, Bruce Springsteen non mi aveva mai appassionato più di tanto fino a quando non ho comperato un bellissimo libro con tutti i testi commentati: "Come un killer sotto il sole".
In effetti, una delle mie frustrazioni è non saper capire le canzoni in inglese se non ho il testo davanti (e anche col testo, talvolta, è dura - vedi ad esempio i pezzi di frank zappa).
Bruce SDpringsteen ci ha abituato a concerti lunghissimi, sanguigni, molto ben suonati anche se può sembrare ripetitivo. Quando ha fatto uscire l'acustico "Nebraska"chi non capiva i testi si è detto "che palle!". E invece Nebraska, comprendendo i testi, è bellissimo.

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MI MANCHI, "BOBBY JEAN"
Bruce Springsteen, 1984. Se non è una canzone d'amore questa, e se non piangete a sentirla, andate a farvi restituire il cuore da chi ve l'ha rimosso
Niente, non lo trovo. Maledetto disordine. Maledetti scatoloni. E maledetto pure Google, che non mi soccorre mai nelle emergenze. La prima volta che Bruce Springsteen comparve nella mia vita era il 1984. Era il suo n-disco che i critici (quei dementi) definivano «commerciale», Born In The Usa. L'anno dopo fece il suo primo concerto in Italia. Niente sarebbe più stato come prima. La prima volta che "Bobby Jean" comparve nella mia vita era più tardi, non so quanto, ma più tardi. Ne sono certa per due ragioni. La prima, e più importante, è che ero così piccola da affidare i miei gusti alla tv. Di "Bobby Jean" non c'era un video, o almeno non passava su "Deejay Television" (trasmissione al cui servizio pubblico dovrebbero comunque dare una medaglia al valore:
tutte le mie coetanee che parlano un inglese decente lo fanno perché, quando eravamo nell'età dell'apprendimento, dopo pranzo c'era "Sing a Song", ovvero i video con le parole in sovrimpressione, alcuni decenni prima di YouTu-be).
Quindi io mi concentrai su "Dancing in the Dark" (che era quella nel cui video lui tirava sul palco una moretta a ballare con lui, e la moretta raccolse in quei mesi più invidia che nei dieci anni in cui poi fu protagonista di Frìends), e su I'm on Fire" (lui meccanico, lei signora borghese che gli chiede dì riparare il motore e forse anche altro, ma lui alla fine desiste e si limita al motore).
La seconda ragione è che il mio primo approccio con "Bobby Jean" non fu con la canzone ma con l'analisi della canzone in un libro che ora, mannaggia, non riesco a ritrovare, e il cui autore diceva una cosa che mi colpì abbastanza da ricordarmene ancora, venticinque anni dopo.
Diceva il tizio che le donne "Bobby Jean" non la capiscono, ma tutti gli uomini che la ascoltano ci si ritrovano, perché tutti hanno avuto un'amica con cui facevano chiacchiere e compiti e qualche volta anche sesso, ma questo non importava poi molto, perché quel che contava era l'amicizia. Le donne non la capiscono.
Vorrei ritrovare il libro solo per vedere come si chiamava, l'autore, e telefonargli, e chiedergli che razza di donne conoscesse e se successivamente ne abbia incontrate di più sensate.
«Sono passato da casa tua, l'altro giorno: tua madre mi ha detto che te n'eri andata. Ha detto che non c'era niente che io potessi fare, niente che nessuno potesse dire, lo e te ci conosciamo da quando avevamo sedici anni. Avrei voluto sapere, avrei voluto poterti chiamare, solo per dirti: addio, Bobby Jean».
Se a questo punto non state già piangendo, andate a farvi restituire il cuore da chi ve l'ha rimosso. Se a questo punto state per alzare il ditino e dirmi che no, guarda, l'ambiguità del nome è voluta, hai fatto male a declinare i participi al femminile, le letture critiche non sono affatto certe che Bobby Jean sia una donna, dicono sia Steve Van Zandt che se ne voleva andare dalla E Street Band, dicono sia un amico, dicono -abbassate quel ditino, e vergognatevi -"Bobby Jean" non è una canzone d'amore: poi, cosa? Come eravamo è un film sul maccartismo? «Non c'è nessuno, in nessun posto, in nessun modo, che mi capirà mai come facevi tu. Forse sei là fuori, da qualche parte, lungo qualche strada, che viaggi su qualche pullman o treno. In qualche stanza di motel ci sarà una radio che suona, e mi sentirai cantare questa canzone. Be', se succede, sappi che sto pensando a te, e a tutte le miglia che ci dividono, e ti sto solo chiamando un'ultima volta. Mica per farti cambiare idea: solo per dirti "Mi manchi, baby, buona fortuna, addio, Bobby Jean"». Una storia di amici. Vergognatevi, voialtri con l'elettrocardiogramma piatto.

Affacciati alla finestra, amore mio di GUIA SONCINI
La Repubblica delle donne D34
7 AGOSTO 2010