lunedì 31 gennaio 2011

we want sex e la fiat

E'il più efficace manifesto "anti-Marchionne" che ci sia in circolazione. Uscito in America e in Europa, il magnifico film inglese Made in Dagenham (in Italia tradotto sciaguratamente We Want Sex) ci trasporta in un mondo rovesciato rispetto a quello in cui viviamo. Fedele ricostruzione di una vicenda reale, racconta con leggerezza e umorismo la storica battaglia delle donne operaie alla fabbrica inglese della Ford, che fu all'origine della parità salariale uomo-donna.
Devo confessare almeno due sorprese. Primo: la data dell'evento, anno 1968. Avrei creduto che la parità di retribuzione a parità di mansione fosse stata conquistata, almeno sulla carta, prima di quell'anno. Secondo: il luogo. Ho appreso con stupore che è stata l'Inghilterra a varare per prima una legge in quel senso (proprio in seguito alla battaglia delle operaie di Dagenham), precedendo gli Stati Uniti. Il film è una piacevole ventata di allegria perché ci trasporta, per un'ora e mezza, in un'epoca in cui accanto a gravi ingiustizie c'era anche la fiducia di poterle raddrizzare. Perché c'era la convinzione che le cose si possono cambiare attraverso i movimenti sociali. In questo senso sembra che la storia delle donne inglesi nel 1968 sia l'opposto dell'epoca attuale. Basti pensare a ciò che il movimento sindacale americano ha dovuto ingoiare proprio nell'industria automobilistica durante la crisi del 2008: pesanti tagli salariali, con la paga oraria ridotta alla metà per i nuovi assunti, sacrifici anche sull'assistenza sanitaria, sulle pensioni future. È tutto un rinunciare, un dare indietro, un ridimensionamento dei diritti. La terribile recessione del 2008 ha avuto tra i suoi effetti anche quello di indebolire ulteriormente le organizzazioni collettive che tutelano i lavoratori, almeno in Occidente. We Want Sex sembra una favola, è quasi irreale, tanta è la distanza dalle nostre condizioni. Ma proprio in quel film c'è un passaggio-chiave, che già prefigura il rovesciamento nei rapporti di forze tra lavoratori e capitalisti. È il momento in cui il capo dell Ford americana minaccia il ministro inglese (donna) del Lavoro: se ci imponete dei costi di produzione troppo elevati, potremmo abbandonare l'Inghilterra. È un ricatto che oggi conosciamo bene. Ma in quell'anno di grazia 1968, il ricatto suona nuovo e non molto credibile. Infatti il ministro non cede, va a vedere il bluff, e la parità uomo-donna diventa legge senza che la Ford chiuda lo stabilimento.
Perché quel ricatto non funzionò allora, mentre è diventato tremendamente efficace oggi? Perché nel 1968 la globalizzazione era appena agli inizi. La Cina era comunista, come l'Est europeo. Le frontiere tra il Nord e il Sud del mondo erano chiuse da barriere protezioniste. Perfino la Spagna non faceva ancora parte dei mercato comune europeo. Le infrastrutture dì trasporto e comunicazione non erano così sviluppate da rendere facile la delocalizzazione di intere produzioni. Insomma, la Ford avrebbe faticato per trovare un luogo alternativo dove produrre a costi inferiori le autovetture e poi reimportarle sul mercato inglese. La globalizzazione ha sconvolto i rapporti di forze, dando ai capitalisti infinite possibilità di ricatto.
Poteva andare altrimenti? Non ho mai pensato che un'alternativa "progressista" fosse il protezionismo. Grazie alla globalizzazione un miliardo di cinesi hanno ottenuto un miglioramento reale nelle loro condizioni di vita, centinaia di milioni di esseri umani nel mondo intero si sono affrancati dalla fame. Guardando We Want Sex, però, rivaluto un personaggio come Jacques De-lors, il cattolico-socialista francese che fu presidente della Commissione europea, e teorizzava la necessità di una go-vernance sociale della globalizzazione. La regia di quel processo è stata dominata dagli interessi del grande capitale. Poteva andare altrimenti, se la sinistra e il movimento sindacale avessero partecipato alla scrittura delle regole del nuovo mondo. Oggi una speranza è che il prossimo Made in Dagenharn avvenga in Cina. A giudicare dalle lotte operaie che sono dilagate in tante frabbriche dei Guangdong all'inizio di quest'anno, non è una speranza del tutto infondata.

Federico Rampini d la repubblica delle donne 29 gennaio 2011

sito di fotografia e reportage

Che bello il sito di fotografia, reportages per cercare di cambiare il mondo

http://www.shoot4change.net

l’intervento che il pm di Trento Pasquale Profiti, da presidente dell’Anm, ha pronunciato all’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Nelle maling list i magistrati se lo rilanciano l’un l’altro sotto la stringa “Tasto canc per chi non si sente chiamato in causa dalla confessione”. Ha già raggiunto centinaia di colleghi.
E’ l’intervento che il pm di Trento Pasquale Profiti, da presidente dell’Anm, ha pronunciato all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Eccolo.
“Sono un magistrato italiano e oggi rappresento molti altri magistrati come me. A nome mio e a nome loro, oggi, finalmente, confessiamo.

Confessiamo di essere effettivamente degli eversori, come qualcuno ritiene. Applichiamo, infatti, le regole della nostra Costituzione e delle nostre leggi con la stessa imparzialità e impegno agli immigrati clandestini e ai potenti, agli emarginati e a coloro che gestiscono le leve della finanza, della politica, dell’informazione. E’ vero, siamo degli eversori perché, insieme a CALAMANDREI, riteniamo la Costituzione e la Corte Costituzionale una “garanzia con cui il singolo è messo in grado di difendere il suo diritto contro gli attentati dello stesso legislatore o del governo”. Questo, oggi, vuol dire essere eversori.

domenica 30 gennaio 2011

inceneritori in trentino

 tutto sugli inceneritori di rifiuti, in particolare su quanto si sta facendo in trentino, è sul sito

http://www.ecceterra.org/ 


a cura di nimby trentino

Nel merito delle ragioni della scelta del nome, ci si riallaccia la lettura del capitolo “Prevenire la crisi dei rifiuti” del libro di Barry Commoner “Far pace col pianeta”, dal quale riportiamo la parte sul significato di quel Nimby (trentino) (Not in my backyard - non nel mio giardino) che ha dato il nome alla nostra associazione:
La gente ha incominciato a preoccuparsi del proprio cortile di casa non perché di recente sia scoppiata un’epidemia di egoismo antisociale, ma – come riferisce lo studio fatto in California – a causa del fatto che “il fallimento del governo e dell’industria  nel compito di smaltire correttamente i rifiuti ha avuto vasta pubblicità, che si è riflessa in un crescente timore circa i pericoli collegati a tutti gli impianti di smaltimento.”
A motivare l’opposizione del pubblico agli inceneritori non è stata la preoccupazione per la santità del proprio cortile, ma piuttosto la qualità dell’ambiente che gli oppositori condividono con il resto della società; e quindi si tratta di una preoccupazione non solo personale, ma anche e soprattutto sociale.

Fu lo spirito di quelle parole a decidere il nome, invitandoci ad essere custodi del giardino trentino. Inteso come giardino comune, e non proprietà di pochi eletti.
Spirito che nasce nei lontani anni ’80 in America e che, oggi, ritrova attualità nel nostro Paese. Anche in questo caso dobbiamo constatare come si possa essere sordi agli insegnamenti della storia.
Questo ci pare, oggi come allora, il modo migliore per cercare di operare attivamente e disinteressatamente cercando di far pace col creato, salvaguardandolo.

Direttivo Nimby trentino, 9 gennaio 2011

sabato 29 gennaio 2011

Natalino Otto e il bunga bunga

Ho trovato una cosa veramente incredibile: c'è una canzone di Natalino Otto registrata in due versioni, una del 1946 e una del 1949, che al minuto 1:38 fa ballare al personaggio una danza: il bunga bunga!
Il protagonista della canzone è tale .... Pinocchio......!

Ho segnalato oggi la cosa a quelli di "Parla con me": chissà se Elio & C avranno voglia di farne una nuova versione - ma basterebbe l'originale...

Ma Natalino Otto aveva in repertorio altre canzoncine che sono molto d'attualità:

buonasera avvocato
al nonnino piace il ritmo

e in tema di  riforma universitaria:
la classe degli asini

Ma chi se la sposa la Minetti?

Blog | di Caterina Soffici ilfattoquotidiano
28 gennaio 2011

Ma chi se la sposa la Minetti?
Adesso viene fuori che Nicole Minetti voleva invece fare una vita normale: “Voglio fidanzarmi, sposarmi, avere i bambini, la casa“, dice. E allora viene spontaneo chiedersi: ma chi l’ha costretta a infilarsi in questo vicolo cieco?

Adesso viene fuori che si lamenta di tutto. Non le piace fare politica (“Sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora. Devi avere un pelo sullo stomaco come una casa. Devi litigare con tutti, metterla nel culo a quello di fianco a te, a quello dietro…”), non vorrebbe fare la parlamentare perché non vuole andare a Roma (“Per duemila euro in più al mese” non vale la pena lasciare Milano, la palestre e il pass per le corsie preferenziali).

Adesso viene fuori che ce l’ha pure con  Berlusconi (“E’ un pezzo di merda, gli fa comodo mettere te e me in Parlamento perché dice ‘Bene, me le sono levate dai coglioni, lo stipendio ora lo paga lo Stato’”), si lamenta che lui  ha comprato una casa da 1,2 milioni di euro a un’altra ragazza e a lei niente (“Non me fotte un cazzo se lui è il presidente del Consiglio. E’ un vecchio e basta. A me non me ne frega niente, non mi faccio prendere per il culo, si sta comportando da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido”).

La prima cosa che la signorina dovrebbe fare è dimettersi, lasciare il posto e i 13mila euro di stipendio. Sarebbe gesto gradito se rendesse anche quelli che ha preso immeritatamente finora.
Poi potrebbe presentarsi dai giudici il 1 febbraio e raccontare la verità, tutto quello che veramente sa, ha fatto e ha visto.
Poi trovarsi un lavoro di cassiera o in un call center a 800 euro al mese e da lì ripartire.
Allora forse potrebbe trovare un bravo ragazzo, fidanzarsi, sposarsi, avere i bambini, fare casetta, eccetera…

brescia underground

Veramente bellissimo il sito di Brescia Underground
http://www.bresciaunderground.it

Bellissime fotografie che permettono di scoprire la brescia sotterranea, dei fiumi ma non solo...

Si possono anche fare visite guidate, senza vincoli di età e preparazione, passeggiando per la città e poi visitando l'incrocio di due fiumi sotterranei.
 L'ho fatto l'anno scorso, molto simpatico e facile!

venerdì 28 gennaio 2011

teatro in valle trompia

Se ti piace il teatro, dal 4 febbraio inizia la ventottesima edizione del progetto teatrale per la valle trompia (bs).
Gli spettacoli costano solo 1 (un!) euro tranne quello con angela finocchiaro.
Vai a a teatro: meglio dal vivo (il teatro) che dal morto (a casa con la televisione)!

http://www.treatro.it/

mercoledì 26 gennaio 2011

Come ci vedono all'estero nei Paesi di lingua inglese

Come ci vedono all'estero nei Paesi di lingua inglese (dall'Inghilterra all'India, per intenderci) dove è in onda il  popolarissimo programma "Harry e Paul".



domenica 23 gennaio 2011

abbassare l'età

Ci sono microspie in casa mia? oppure la realtà supera l'immaginazione? Giusto un paio di giorni fa mi era venuta l'idea: " Adesso ci manca solo che lui faccia una bella legge che abbassa l'età per essere maggiorenni, e magari con effetto retroattivo..." ed eccola qua!

Da "il fatto" di oggi 23 gennaio, pag. 5:
".....Se le dichiarazioni del premier si pongono nel solco di
una strategia mediatica ormai chiara (tra l’a l t ro ,
secondo un sondaggio Cfi mostrato ieri sera dalla
trasmissione “In Onda” il 53,9 per cento degli intervistati
pensano che Berlusconi dovrebbe dimettersi),
una dichiarazione di Fabrizio Cicchitto fa
pensare che le strategie allo studio degli avvocati
del premier potrebbero essere ben altre. “L'ipotesi
di abbassare la maggiore età è fra le questioni sul
tavolo ma non è la questione più urgente”, afferma
il capogruppo Pdl alla Camera. Dichiarazioni che
in questo momento fanno rizzare le orecchie. “No,
per favore, anche il Lodo Ruby no. Abbassare l’età
della maggiore età nel pieno dello scandalo che ha
travolto il premier sarebbe una vera porcata. Ci
risparmino quest’ennesima legge ad personam”,
afferma il vicecapogruppo Idv alla Camera Antonio
Borghesi. La discussione in atto, in realtà, è sull’abbassamento
della maggiore età penale, ovvero
quella dell’imputabilità. Ma data la situazione un
lodo Ruby non è così impensabile: si tratterebbe in
questo caso di abbassare l’età in cui gli atti sessuali
con minori sono considerati reati (ora, se c’è pagamento,
sempre, sotto i 18 anni). E in nome del
principio per cui nel penale prevale la norma più
favorevole all’imputato, si potrebbe ottenere anche
la retroattività.


Nel frattempo, gira la notizia che una delle protagoniste dei festini, la Sarcinelli, abbia ricevuto e continui a ricevere vari bonifici a titolo di imprecisati servizi.
La cosa che più mi dispiace della poveretta è come si sia ridotta, per darsi una immagine dalla bocca allegra....Era veramente una bellissima ragazza, prima di entrare nel giro dei vecchi sporcaccioni...Meditate, ragazze............



l'opinione degli italiani all'estero

Il quotidiano la repubblica sta raccogliendo delle opinioni di italiani all'estero, alla pagina

http://static.repubblica.it/repubblica/politica/italia-vista-da-fuori/?ref=HREC1-4


Spero che questa vicenda si risolva entro l'estate, così che i miei vicini tedeschi al lago non passino la giornata a guardarmi con il risolino sulle labbra, come se fossi uno dei tanti che lo votano (o l'hanno votato...)

Vero è quanto scrive Francesco Chirico da Houston: anche se il Berlusca si dimettesse, rimarrebbe il legale prorpietario di televisioni, banche, assicurazioni, editoria. Questa è la vera differenza tra un Sarkozy, un Obama, un Blair, e Berlusconi..

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sabato 22 gennaio 2011

lo spettatore addormentato

Mi è piaciuta questa recensione del libro "lo spettatore addormentato" di Ennio Faliano appena uscito per Adelphi.
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Torna Ennio Flaiano, in veste di critico teatrale, e per   l'ennesima volta è una festa di intelligenza, humour, scrittura. Flaiano ama il vero teatro, che inquieta, interroga, meraviglia. Mentre detesta il teatro finto, noioso o pedagogico, che troppo spesso viene offerto sulla scena italiana. E lo smonta pezzo a pezzo, con graziosa ferocia. Come accade in un irresistibile pezzo del 1940 sull'Eliseo, «la cassa di risparmio del teatro romano», in cui la simbiosi tra palcoscenico e platea è talmente avanzata (e perversa) che a breve, annota il critico, il pubblico svolgerà la doppia parte di chi scrive la pièce e poi l'applaude. Quanto al titolo del libro, Lo spettatore addormentato, va ricondotto a una polemica indiretta con Luchino Visconti. È davvero così grave addormentarsi a teatro o ai concerti? Si chiede Flaiano. Nient'affatto, perché è nello stato del dormiveglia che «i sensi fatti più acuti colgono ogni sfumatura dell'orchestra, del canto, della voce dell'attore, e li ricevono come un indimenticabile e personale messaggio». È proprio in quei momenti, insiste, che si intuisce la qualità di un'opera. Che dire? Chapeau.
Franco Marcoaldi

venerdì 21 gennaio 2011

film al museo di scienze - Brescia

dal 7 gennaio al 24 giugno 2011 ore 20.30 Auditorium Museo di Scienze Naturali via Ozanam, 4
“UN FILM PER TUTTE LE STAGIONI”
Associazione TINA MODOTTI - Brescia - Programma 2011
Rassegna cinematografica a cura di Gianluigi Piardi, Renata Durando, Tita Bellini
ore 20,30 Auditorium Museo di Scienze Naturali via Ozanam, 4 - Brescia ingresso libero


la povera Italia vista da fuori

Sono migliaia i messaggi dei lettori arrivati alla casella email "vistadafuori", a raccontarci come l'Italia viene vista dal mondo. Tra sfottò e rassegnazione, ecco che cosa abbiamo letto. E il racconto continua


ROMA - Quattro messaggi al minuto. Una tempesta di lettere che soffia dall'estero e arriva a raccontarci cosa si pensa dell'Italia oltreconfine, alla luce degli ultimi scandali che coinvolgono il presidente del Consiglio. Vistadafuori@repubblica.it  è una casella aperta a tutti gli italiani all'estero, a cui è possibile affidare la propria testimonianza dell'Italia di oggi.

Triste Italia. Le e-mail arrivano da tutto il mondo, ma come gocce di pioggia sembrano uscire da una stessa nuvola scura. E contengono tutte, ma proprio tutte, uno sfondo di malinconia, che spesso diventa tristezza e rassegnazione. Siamo in Europa, ma il nostro paese è percepito come un'entità distante. Giulia scrive dalla Francia: "Per noi è (io la definIrei così) una continua battaglia per la credibilità. Una nazione che riposa sopra i fasti del passato... Che tristezza per noi contemporanei! C'è una foresta di concezioni e, ripeto, purtroppo quelle positive poggiano principalmente sui meriti (artistici, culturali) degli italiani che ci hanno preceduto; di oggi non si vede altro che la bellezza del paesaggio (sebbene posta sotto grave minaccia) e la barzelletta politica".

centrale nucleare in Finlandia - Videoreportage

Nel Forum Nucleare Italiano, che sta pubblicizzando massicciamente in questi giorni il nucleare con una campagna molto raffinata (notato che le frasi favorevoli al nucleare sono nero su bianco, mentre quelle contrarie sono bianco su nero, più fastidiosamente leggibili?) aderisce anche la Flaei/CISL, che difende i lavoratori elettrici.
Probabilemente la Flaei è convinta che il nucleare porti occupazione italiana nel settore...(e magari anche un bel po' di nuovi iscritti). Ascoltando il servizio si nota che in Finlandia (Finlandia, mica il Burundi!) hanno occupato lavoratori di 60 Paesi diversi, che non si capiscono tra loro e talvolta a paga da fame.
Chi invece del nucleare è per le energie rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, geotermia ecc) sa che sono queste che creano veramente nuova occupazione stabile. Peccato che questa occupazione sia in aziendine artigianali medio/piccole, dove purtroppo per il sindacato è ben difficile essere presenti.......
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  VIDEOREPORTAGE Viaggio nella centrale finlandese costruita dai francesi, uguale a quella che il nostro Paese vuole importare. E che, tra tempi di costruzione e costi raddoppiati, non promette nulla di buono
dal nostro inviato RICCARDO STAGLIANO'
http://tv.repubblica.it/copertina/olkiluoto-dove-il-sogno-nucleare-italiano-e-gia-incubo/60332?video=&ref=HREC2-12

le 10 bugie di Berlusconi

altri documenti e commenti su www.repubblica.it

Dalla questura al sesso con Ruby le dieci menzogne di Berlusconi
Ecco le prove che smentiscono l'autodifesa del Cavaliere sullo scandalo che lo ha investito
di GIUSEPPE D'AVANZO


Si contano dieci menzogne nell'intervento televisivo di Silvio Berlusconi. Qui di seguito dimostriamo come le parole del premier siano variazioni falsarie. Costruiscono per l'opinione pubblica una fiction che appare in gran parte fasulla anche alla luce di quel che è già emerso dai documenti dell'inchiesta di Milano. Le bugie nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio devono negare come e perché sia riuscito ad esfiltrare dalla questura, sottraendola alla tutela dello Stato, una minorenne accusata di furto. Una minorenne con la quale il capo del governo ha intrattenuto, per lo meno per tre mesi, una relazione molto intensa, al punto che ci sono tra i due 67 contatti telefonici in 77 giorni. Impossibilitato a raccontare la verità su quella relazione, il premier è costretto a mentire ancora: parla di persecuzione giudiziaria; inventa una violazione della sua privacy; accusa la polizia di aver maltrattato le sue amiche: è un'autodifesa che non accetta di essere verificata. "Non mi devo vergognare", dice Berlusconi. Le sue dieci bugie lo dovrebbero convincere non solo a vergognarsi, ma anche ad assumersi la responsabilità di fare chiarezza davanti ai giudici e dinanzi al Paese. Ecco dunque le dieci bugie che, se necessario, integreremo nel corso del tempo.

giovedì 20 gennaio 2011

Pallante a Brescia

Per il Ciclo di incontri sulla “Decrescita Felice”

MAURIZIO PALLANTE

“I TRENT’ANNI CHE SCONVOLSERO IL MONDO“

Giovedì 20 Gennaio 2010 ore 20,30

Auditorium Bettinzoli, Via Caleppe, 13 – Brescia

Maurizio Pallante, saggista, fondatore e coordinatore del Movimento per la Decrescita Felice, esperto di politiche energetiche e tecnologie ambientali presenta il suo nuovo libro “I trent’anni che sconvolsero il mondo”.

Un romanzo che racconta come siamo radicalmente cambiati in due generazioni. Dagli anni 60 fino ai giorni nostri, le profonde trasformazioni negli stili di vita, il consumismo di massa, la cementificazione selvaggia che hanno accompagnato il processo di industrializzazione italiano, un modello di sviluppo che ha cambiato la nostra storia.

Un’analisi che rovescia valutazione positiva degli economisti che li definirono ” I Trent’anni gloriosi del 900?, lanciando una sfida per il futuro: potrà andare diversamente?

mercoledì 19 gennaio 2011

Elio e Ruby Baby

 Per me il disco di Donald Fagen "The Nightfly" è uno dei più belli della storia.
Elio e le Storie Tese hanno cambiato il testo su un tema di attualità, lo suonano benissimo come sempre.



domenica 16 gennaio 2011

Dostoevsky, le seduzioni del grande inquisitore


  
  Gustavo Zagrebelsky

Il protagonista è mosso dalla necessità di prevenire, anziché di reprimere. L´opera non ha nulla a che vedere con l´intolleranza cristiana verso i nemici della fede. Rilettura in chiave profetica della Leggenda contenuta nei "Fratelli Karamazov". Il messaggio politico del celebre capitolo sembra annunciare il tempo presente. La figura narrata incarna la "ragion del volgo" e vede ovunque amici da blandire

Sulla figura dell´Inquisitore di Dostoevskij è incentrata la conferenza che oggi il giurista tiene all´Accademia nazionale dei Lincei, a Roma. Qui pubblichiamo il suo intervento.

A giudicare non solo dalla quantità, ma anche dalla qualità delle citazioni, delle sue interpretazioni letterarie, teatrali e cinematografiche, la forza attrattiva della Leggenda del Grande Inquisitore contenuta ne I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, a distanza ormai di quasi un secolo e mezzo, non è diminuita. Anzi, è crescente. E la ragione determinante è la forza con la quale essa solleva dal fondo questioni che sempre si rinnovano col volgere delle epoche e non si possono eludere. La libertà di fronte al bene e al male; libertà come benedizione o maledizione; il nichilismo e la violenza; la felicità, l´infelicità degli esseri umani, cioè la natura del loro essere; il significato della vita e del suo esito nella morte; il dolore e la redenzione dal dolore e dal peccato; la religione e l´ateismo; il Cristianesimo, nella versione cattolico-romana, e il socialismo come strumenti di controllo delle coscienze e di livellamento delle società. 
Nel luogo e nel tempo in cui fu scritta, la Russia di metà ottocento, radicaleggiante, sedotta dalle mode filo-occidentali e insofferente del dispotismo zarista e dell´ortodossia cristiana, la Leggenda sembrò una farneticazione letteraria. Nei decenni successivi, fu letta e condannata come espressione di un pensiero anacronistico, antidemocratico e antimoderno: come vagheggiamento di una restaurazione. Poi, ancora, alla luce degli sviluppi politici e sociali novecenteschi, fu giudicata una previsione e una condanna ante litteram di totalitarismi incipienti, cioè come un ammonimento profetico. Oggi, ora che ciò che allora si annunciava è davanti ai nostri occhi, pienamente dispiegato, la voce del Grande Inquisitore può essere ascoltata diversamente, al di sopra delle interpretazioni politiche, come una previsione, una profezia di sventura, se non come un annuncio apocalittico che riguarda tutti nel tempo presente.
Qui, per iniziare, assumiamo la Leggenda come un discorso generale sul governo. Da dove nasce l´obbedienza nel cuore degli esseri umani? È l´enigma degli enigmi politici. Il Grande Inquisitore una risposta l´ha e spaventosa, disumana o forse troppo umana: l´obbedienza nasce dall´odio della libertà. Ma quest´affermazione è generica. L´odio per la libertà è una caratteristica dei regimi politici fondati sulla ragion di Stato e sulla verità di Stato. Nella Leggenda troviamo qualcosa di molto più impressionante, cioè dell´odio per la libertà non dei governanti (cosa abbastanza naturale), ma dei governati (cosa assai meno ovvia). Ciò di cui qui si parla è la «servitù volontaria», non la servitù imposta con la coercizione delle volontà.
Per questo, ogni riflessione sul carattere politico del messaggio della Leggenda deve prendere le distanze da alcuni luoghi comuni.

sabato 15 gennaio 2011

Aspesi: ilparadosso delle donne

 I quotidiano la Repubblica pubblica da anni un interessantissimo inserto, Diario, i cui numeri sono tutti consultabili a:
http://www.repubblica.it/static/diario/index.html?ref=HRF-1

nell'ultimo, dal titolo "genitori- il nuovo desiderio di un figlio a tutti i costi" c'era questo articolo di Natalia Aspesi.
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il paradosso delle donne

Non sono più soltanto mamme e babbi vip a sventolare i loro piccini anche infanti sui giornali per famiglie, ma pure i nonni, come il nostro premier che lucidato in modo da sembrare ventenne, ha iniziato la del resto mai interrotta campagna elettorale dalla copertina del suo prestigioso organo di partito, Chi. Lui in mezzo a: 5 figli, due aspiranti generi, un' aspirante nuora, 5 bellissimi nipotini, anche con ciuccio in bocca, di cui almeno un paio gli assomigliano molto, a parte i riccioli biondi.

i costi dei parlamentari

Mi è stata inviato questo articolo relativo ai costi dei parlamentari.

Le prebende dei deputati ecc non mi scandalizzano. Sono sicuro che molti  se li meriterano tutti e non approfittano dei biglietti aerei per andare a comprare il pesce a Tripoli.

Il problema è che il sistema berlusconiano e leghista, oggi più di ieri, fa sì che un posto al parlamento e pensione relativa siano un sistema mascherato per pagare, a spese dei contribuenti,  un vitalizio in seguito a prestazioni di signorine/signorini più o meno compiacenti, che in base alle prestazioni e dimostrazioni di fedeltà possono anche ambire a posti di ministro.

Questa è l'applicazione pratica dell'attuale legge elettorale, che non fa scegliere ai cittadini i candidati, ma ai boss dei partiti. Che ovviamente così possono fare eleggere soubrettes, modelle, "igieniste dentali", figli e parenti vari.
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Costi e sfizi - la recessione non è entrata in Parlamento
A dispetto della recessione, c'è un settore nel nostro paese che non conosce crisi: gli stipendi dei politici. Che tra indennità, pensioni, benefit e auto blu viaggiano su un reddito annuo da capogiro se confrontato con quello di un normale cittadino.

venerdì 14 gennaio 2011

Volpe ferita "spara" al cacciatore

Tutta la mia solidaretà alla volpe, che oltretutto non ha un ospedale dove curarsi.
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Episodio bizzarro in Bielorussia: una volpe ferita ha "sparato" al cacciatore che aveva cercato di ucciderla, facendolo finire in ospedale con un proiettile in una gamba. È accaduto nella regione di Grodno, e la notizia, degna di un manuale del giornalismo, viene pubblicata dai principali media russi che ricostruiscono con abbondanza di particolari la dinamica di un incidente che ha dell'incredibile.

LA DINAMICA - Dopo aver centrato la volpe, il cacciatore si è avvicinato alla sua preda cercando di immobilizzarla e di finirla a mani nude. L'animale però ha reagito e nella colluttazione è riuscito a saltare contro l'uomo e con una zampa ad azionare accidentalmente il grilletto del fucile facendo partire il colpo ancora in canna. La volpe è riuscita quindi a fuggire e il cacciatore è stato costretto a rivolgersi al pronto soccorso per farsi estrarre il proiettile da una gamba.

www.corriere.it
14 gennaio 2011

giovedì 13 gennaio 2011

Rai Tre Le Storie - Home

Rai Tre Le Storie - Home

steve cardenas brescia

MARTEDI'  18  GENNAIO ore 21.00
- CINEMA NUOVO EDEN - Via Nino Bixio, 9 - Brescia
 
STEVE CARDENAS TRIO
WEST OF MIDDLE

Steve Cardenas - chitarra
Andrea Lombardini - basso elettrico
Tommaso Cappellato - batteria

ingresso 10 €

Come corollario ad ognuno dei concerti jazz del Cinema Nuovo Eden,
l'altrosuono organizza una jam session (a partire dalle h 23.00) presso l'Osteria Croce Bianca, di fianco al Cinema.
Sarà insediata una ritmica composta da alcuni tra i nostri migliori allievi e ci sarà spazio per tutti quelli che si vorranno cimentare.

piccolo teatro libero brescia 2011

Le stagioni del Teatro Laboratorio PICCOLO TEATRO LIBERO Brescia
3a Edizione

Venerdì 14 Gennaio  ore 20,30
Alessandro Darsinos Swing Trio in concerto

Pietro Beschi, voce e chitarra
Nicola Ziliani, contrabbasso e chitarra solista
Alessandro Darsinos, Batteria
 Ingresso € 3

Non è altro che swing!
Cuochi ambulanti soffriggono musica, affettano swing, e ballano sul tetto di un fox trot. Dolci gitani e amarissimi lenti.
La magia gitana di Django Reinhardt, l’eleganza di Billie Holiday, da Spencer Williams ad Alfredo Bracchi, un viaggio funambolico in compagnia di tre musici , molte note e un po’ di follia.


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Domenica 16  Gennaio  ore 16,00
per bambini e famiglie

TREATRO  - La Luna al Guinzaglio

con FRANCA FERRARI
musiche dal vivo DAVIDE BONETTI
scenografia, pupazzi e video di CLAUDIO CLEMENZA
Ideazione percorso narrativo FABRIZIO FOCCOLI

 La luna al guinzaglio” è uno spettacolo sulla tematica del fantastico mondo della luna in cui vengono usati testi di vari autori. Particolare importanza riveste “Chiaro scuro”, fiaba in rima di Guido Quarzo, che racconta le avventure esilaranti del cavalier di Frescobello “...che fiero se ne va/ sul bianchissimo cavallo/........ Ha bianca la giacchetta/ bianca la cintura/ caracolla senza fretta/ che del buio non ha paura.” La narrazione si sviluppa in una divertente interazione tra le immagini del video, i pupazzi dei vari personaggi presenti sulla scena, la musica e la recitazione.  
I capitoletti della simpatica storiella hanno permesso un montaggio recitativo scandito dalle voci del cavaliere, della principessa, della strega Straccia, della bella lavanderia, del lunatico “un poco antipatico”, che vengono interpretate magistralmente - diversificate nelle intenzioni e caratteristiche- dall’attrice protagonista.
Suggestioni musicali, scandiscono i passaggi della vicenda cavalleresca o evocano atmosfere di sogno e  di divertimento.
Alcuni oggetti scenici visualizzano testi, ambienti, situazioni e suggestivi cambi-luce scandiscono ed enfatizzano la magia del teatro di figura

Ingresso € 6 – ridotto €  3

Piccolo Teatro Libero
C.so L. Bazoli, 89 – ( entrata da via ugo Aldrighi )
Quartiere Sanpolino – BRESCIA

per informazioni e prenotazioni Coop. Teatro Laboratorio
soc. Coop. Sociale  Onlus
C.so L. Bazoli, 89 - 25134 Brescia

mercoledì 12 gennaio 2011

bracconaggio a Brescia

Inserisco due articoli tratti da: lo strillozzo - n. 3 2010 periodico della Lega Abolizione Caccia
www.abolizionecaccia.it
Il primo sui risultati dei campi antibracconaggio in provincia di brescia, il secondo su nuove tecniche di bracconaggio in Veneto. Con l'Attack si fa tutto.....
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Brescia 24° campo antibracconaggio

Con la giornata di sabato 6 novembre 2010 si è
concluso l’annuale campo antibracconaggio organizzato
da Komitee gegen den Vogelmord e LAC a
Brescia, che ha visto il forte impegno di 67 volontari
provenienti da diversi paesi, Italia, Germania e
Inghilterra, riuniti nello sforzo comune di portare
alla luce, denunciare e contrastare il dilagante
bracconaggio delle valli bresciane.

martedì 11 gennaio 2011

il caso Fiat - Guido Viale e le mie sensazioni


su www.ilmanifesto.it un interessante articolo di Guido Viale e un commento di un lettore.
In coda alcune considerazioni mie sull'argomento, che ho scritto qualche giorno fa, come se fossi ancora in servizio e dovessi spiegare ai miei colleghi che cosa ho capito della faccenda.
A mio parere il punto centrale è questo:
Non sono riuscito a trovare nell’accordo una data di scadenza. A mio avviso questa invece è importante ai fini della modifica delle previsioni occupazionali: l’azienda quando smetterà di NON assumere persone e far fare straordinari? Quando smetterà di utilizzare esclusivamente precari?
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Guido Viale
L'irrealizzabile modello Marchionne
Ci sarà pur una ragione per cui la totalità dell'establishment italiano, dal Foglio della ex coppia Berlusconi-Veronica a Pietro Ichino - quel che resta della componente pensante di un partito ormai decerebrato) - converge nel chiamare «modernizzazione» il diktat di Marchionne («o così, o si chiude»). Che per gli operai di Mirafiori (età media, 48 anni; ridotte capacità lavorative - provocate dal lavoro alle linee - 1500 su 5200; molte donne) vuol dire: 18 turni; tre pause di dieci minuti per soddisfare - in coda - i bisogni fisiologici (a quell'età la prostata comincia a pesare; e nessuno lo sa meglio dell'establishment italiano, ormai alla grande sopra i 60); mensa anche a fine turno (otto ore di lavoro senza mangiare); 120 ore di straordinario obbligatorio, divieto di ammalarsi in prossimità delle feste, più - è un altro discorso, ma non meno importante - divieto di sciopero per chi non accetta e «rappresentanti» degli operai scelti tra, e da, chi è d'accordo con il padrone. Mentre «converge», l'establishment nel chiamare invece «conservazione» - o anche «reazione»; così Giovanni Sartori sul Corriere dell'8 gennaio - la scelta di opporsi a questo massacro. Nessuno di quei sostenitori della modernità si è però chiesto se il progetto «Fabbrica Italia» della Fiat, nel cui nome viene imposto questa nuova disciplina del lavoro, ha qualche probabilità di essere realizzato.

lunedì 10 gennaio 2011

ripensare il mondo

Primo ciclo di incontri: 14 gennaio | 11 febbraio 2011
complesso di San Cristo, via Piamarta 9, Brescia | ore 18.00
 
  venerdì, 14 gennaio
Telmo Pievani | Homo sapiens e altre catastrofi: dentro il futuro del pianeta
     
  venerdì, 21 gennaio
Pietro Redondi | Natura e cultura del tempo cosmico, atomico, umano
     
  venerdì, 28 gennaio
Alberto Mantovani | Immunità, vaccini e salute globale
     
  venerdì, 4 febbraio
Luca Mercalli | La crisi climatica e il futuro dell'energia
     
  venerdì, 11 febbraio
Riccardo Petrella | Il dogma del mercato contro il bene comune
       






  ulteriori info: http://www.ripensareilmondo.it/iniziative.php



 



   

 
   

 
   

 

un certo pubblico "impolitico"

In democrazia, "purtroppo" il voto di un analfabeta ha valore uguale a quello di Umberto Eco.
Certa sinistra ha ancora il vizio di pensare che se in una riunione con 10 intellettuali 9 hanno la stessa idea, per estrapolazione il 90% dei cittadini sarà d'accordo con quelle 9.
Peccato che le cose non stanno proprio così, anche perchè in Italia siamo governati da chi è molto più vispo. Quando si parla di "conflitto di interessi" tra chi è al governo e chi domina l'informazione, si dimentica di andarne a verificare  l'applicazione pratica verso il popolino. C'è chi dice che le elezioni siano lontane, chi dice siano vicine. . Io propendo per le elezioni vicine, stando all'accelerazione dello spiegamento sul campo di battaglia di tutte le armi disponibili. Vedi ad esempio questo articolo.
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Silvio da Signorini un'idea pop-politica

Una sortita calcolata per il premier per un certo pubblico "impolitico"

Per molti è stato il segnale di un probabile inizio di campagna elettorale: la sortita telefonica del premier a «Kalispera!», il late show di Alfonso Signorini nella seconda serata di Canale 5, ha senz'altro le caratteristiche di una calcolata sortita in perfetto stile pop-politico, con chiacchiere «leggere» ma dai pesanti effetti (la demolizione degli avversari, D'Alema e i «comunisti in cachemire»).

Calcolata perché «Kalispera!» si presenta come la migliore tribuna per raggiungere un certo pubblico «impolitico» (ovvero piuttosto refrattario ai dibattiti politici «seri» o «seriosi»). La vigilia della Befana erano attaccati al video tutti gli spettatori della sempre fortunata edizione di «Paperissima», oltre sei milioni di persone. Di queste 2.330.000 si sono fermate a seguire il duetto Signorini-Berlusconi, e il proseguo più d'intrattenimento.

Berlusconi sa bene che l'audience di «Kalispera!» è più interessante di quella di «Matrix» e di quella di Chiambretti. Anche per ragioni numeriche, dal momento che Signorini (19,3% di share in quattro puntate) pare funzionare meglio di Vinci (attestato quest'anno sul 15%) e di Pierino (anche lui fermo a una media del 15%). E poi perché Signorini è seguitissimo proprio da quel pubblico più desiderabile, perché più difficilmente raggiungibile con i canali tradizionali della politica: un'audience fatta di donne (quasi il 23% di share, contro il 15% fra i maschi), abbastanza giovani (quasi 25% fra 15 e 24 anni), con un'istruzione medio-bassa, più consistente al Centro-Sud. Dove naturalmente il «contenuto» (Berlusconi, nello specifico) s'adatta perfettamente - per la sua capacità di comunicare in maniera diretta e semplice - al «contenitore» (è immaginabile un duetto Signorini-D'Alema?).

da: www.corriere.it
Aldo Grasso
(In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel)
10 gennaio 2011

martedì 4 gennaio 2011

vivere a basso carbonio (di Jeffrey Sachs)

La soluzione al riscaldamento globale dipende dalla transizione a una produzione elettrica che riduca o annulli l'emissione di anidride carbonica, il gas che ne è il principale responsabile. L'elettricità a basso contenuto di carbonio può essere prodotta mediante fotovoltaico, nucleare, eolico o con impianti a carbone in grado di catturare le loro emissioni di CO2. Il problema strategico è semplice: il carbone è la fonte energetica più economica, essendo abbondante, e facile da utilizzare, perché funziona in continuo senza dipendere dalle condizioni del tempo.
Ma per salvare il pianeta bisogna indurre i produttori a utilizzare fonti low-carbon. Il modo più diretto è la tassazione del carbone o l'aumento del prezzo delle licenze per gli impianti a carbone.

lunedì 3 gennaio 2011

nucleare: perchè no







da: AAM Terra nuova - gennaio 2011

le stragi per ragioni religiose

In Egitto si fa strage di cristiani. Da qualche altra parte, i cristiani perseguitano musulmani od ebrei, oppure viceversa. Gli sciti fanno attentati contro i sunniti, e viceversa. E poi gli indù, eccetera.
E tutti ammazzano uomini, donne, bambini, a caso.
Dopo la fine delle ideologie, c'è il rischio di una spirale di violenza pericolosissima.
L'essere umano, sin dalla notte di tempi, ha cercato nelle religioni il senso della vita.Ognuno ha il diritto di credere in ciò che vuole, ci mancherebbe.
Si potrebbe proporre  però che, se proprio fosse necessario risolvere  dispute religiose venendo alle mani, vista l'estrema indeterminatezza del contendere sarebbe meglio fare come nei tempi antichi, nelle arene: ognuno mette in campo una ventina di fanatici campioni con un bastone in mano, e via! "Il mio Dio è migliore del tuo" Sbam. "Il mio è più misericordioso" Sbam. "Il mio ti promette la vita eterna. E allora crepa" Sbam. "Il mio mi ha promesso che se muoio mi aspettano un sacco di divertimenti" Sbam.
Semplice, efficace, niente gente che si fa esplodere tra persone innocenti.


Ma forse il messaggio migliore è quello cantato da John Lennon.  Immagina ci sia "niente per cui uccidere e morire e nessuna religione, immagina che tutti vivano la loro vita in pace...".


Imagine (John Lennon)

novità non blog 2011

Spero che tutti i lettori del non-blog abbiano ben iniziato l'anno...e che continui ancora meglio!
Per il 2011 avrei intenzione di creare una mailing list dove alle persone iscritte viene inviata una email settimanale che riepiloga i post inseriti. Questo per evitare di intasare le caselle di posta con segnalazioni quotidiane.
Le segnalazioni quotidiane prevederei di inviarle solo ad una decina di persone selezionate ed affezionate.

Che tra i lettori  del non-blog ci siano anche i colombi? Nelle cose incredibili che possono succedere, c'è anche questa! Il 26 dicembre al mattino ho postato un articolo relativo ai respingitori metallici. Alle 13.26 mia moglie mi chiama per farmi vedere questo spettacolo: sul tetto della  casa di fronte continuavano ad arrivare  colombi, senza nessuna ragione apparente. Oltretutto in periferia di solito non ci sono stormi di colombi!



la seduta spiritica di Mussolini

Da: "Il fattoquotidiano" del 20 dicembre 2010:

Il blog è entrato in possesso del contenuto di una seduta spiritica (vera o presunta) tenuta dal medium Marcello Dell'Utri in cui è stato evocato lo spirito di Benito Mussolini.
"Che cosa è questo nuovo fascismo contro il quale si accaniscono, dico io giustamente, i nemici vecchi e nuovi? Sia concesso a me che ho l'orgoglio di averlo lanciato nel mondo di rispondere a questa domanda. Parliamo schietto: il mio fascismo con questo nulla ha a che vedere, come un originale con la sua caricatura. Il mio governo ebbe Gentile e questo la Gelmini, Bottai e questo l'efebo e molliccio Bondi, più larva che uomo, un verme che mai avrebbe affrontato un cerchio di fuoco. Balbo fu magnifico ministro dell'aviazione a trentatrè anni, realizzò la prima trasvolata atlantica con una squadra aerea, gli è dedicata una strada a New York. Oggi sarebbe precario o commesso in un grande magazzino. I morti in camicia nera non possono difendersi da Fini, detto fascisticamente "er caghetta" per lo spirito pugnace che ha sempre dimostrato o dalla rappresentazione immonda e ciarlatanesca di un La Russa. I miei errori non giustificano questo ludibrio. Il fascismo è stato meglio e peggio di tutto questo. Il fascismo con i suoi errori e orrori è morto con me. Io sono stato appeso in una piazza di Milano, non lontano dalla sala di Piazza San Sepolcro dove gettai le basi della mia costruzione ideale. Lasciatemi in pace. Chi mi rappresenta in questi tempi è un traditore, un millantatore, un mafioso, un massone. Il prefetto Mori sparò ai mafiosi che siedono adesso con Berlusconi in Parlamento. Quale differenza esiste tra una dittatura palese, quella fascista, e una occulta, ma solo per chi non vuol vedere, quella plutomafiomassonica in cui vivete? Non cadde dalle mie tasche neppure un soldo mentre ero a testa in giù a piazzale Loreto insieme a Claretta Petacci, che era la mia favorita, ma in virtù di questo non divenne mai ministro. L'uomo più ricco d'Italia è diventato il vostro padrone. Fui socialista avanti di essere fascista e con il socialista Pietro Nenni divisi la galera prima di diventare Duce e far uccidere Matteotti. Se fossi vivo ora, comprerei ogni socialista, e tutti a un buon prezzo. Al posto di Matteotti dovrei fronteggiare Gianni De Michelis e Claudio Martelli. Le leggi razziali sono state il mio dono a Hitler, le basi ideologiche di un'alleanza infame. La xenofobia delle camice verdi ha sostituito il razzismo delle camice nere. La Storia si ripete. Era destino che l'Italia vivesse, dopo la tragedia della mia epoca, la farsa della vostra."
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