sabato 22 gennaio 2011

lo spettatore addormentato

Mi è piaciuta questa recensione del libro "lo spettatore addormentato" di Ennio Faliano appena uscito per Adelphi.
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Torna Ennio Flaiano, in veste di critico teatrale, e per   l'ennesima volta è una festa di intelligenza, humour, scrittura. Flaiano ama il vero teatro, che inquieta, interroga, meraviglia. Mentre detesta il teatro finto, noioso o pedagogico, che troppo spesso viene offerto sulla scena italiana. E lo smonta pezzo a pezzo, con graziosa ferocia. Come accade in un irresistibile pezzo del 1940 sull'Eliseo, «la cassa di risparmio del teatro romano», in cui la simbiosi tra palcoscenico e platea è talmente avanzata (e perversa) che a breve, annota il critico, il pubblico svolgerà la doppia parte di chi scrive la pièce e poi l'applaude. Quanto al titolo del libro, Lo spettatore addormentato, va ricondotto a una polemica indiretta con Luchino Visconti. È davvero così grave addormentarsi a teatro o ai concerti? Si chiede Flaiano. Nient'affatto, perché è nello stato del dormiveglia che «i sensi fatti più acuti colgono ogni sfumatura dell'orchestra, del canto, della voce dell'attore, e li ricevono come un indimenticabile e personale messaggio». È proprio in quei momenti, insiste, che si intuisce la qualità di un'opera. Che dire? Chapeau.
Franco Marcoaldi