Michele Serra, Repubblica, 23 settembre 2011
Ieri ben tre amici (autorevoli) mi hanno detto: sento che siamo sull'orlo della catastrofe. Italiana e mondiale. Non essendo scaramantico, non avevo scongiuri da fare. A meno che sia, a suo modo, uno scongiuro il piccolo gioco mentale che da qualche mese, e forse da qualche anno, si innesca ogni volta che qualcuno mi dice: arriva la catastrofe. Il gioco è questo. La catastrofe è arrivata.
Devo decidere a cosa rinunciare,che cosa tenere.Casa,vestiti, mezzi di locomozione, consumi culturali, elettronica, vacanze, viaggi, oggetti, abitudini. Un inventario ingombrante, che già a pensarlo suggerirebbe di alleggerirsi.
Ma quando si tratta di scegliere - questo sì, questo no - non ne sono capace, o cambio idea ogni volta. Tra le tante cose che possediamo, non possediamo più una gerarchia dell'avere, e il necessario e il superfluo costituiscono un inestricabile groviglio. Troverei rasserenante - in caso di catastrofe - avere già pronta la mia valigia di sopravvivenza: salvando quella dal crollo, potrei ritentare la sorte. Ma se uno, per la sopravvivenza, ha bisogno di (almeno) un container, vuol dire che è zavorrato. Paralizzato. Ostaggio dei suoi bisogni. Provate anche voi a fare quel gioco. Magari imparate a conoscervi meglio. Magari- quando la catastrofe arriverà davvero - sarete abbastanza leggeri da tentare la fuga.
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Bel giochino, molto difficile. Domenica scorsa Piero Angela ha presentato un bellissimo documentario su una spedizione antartica del 1916 , dove ad un certo i naufraghi sono stati costretti ad abbandonare la nave, e poi le tende, e potevano portarsi solo 1 chilo di effetti personali. Anche i cani slitta furono abbattuti.
Cosa mi porterei dietro, nella leggera valigia immaginaria?
Forse il mio ukulele, un pacco di foto, un paio di libri, matite......alla fine mi accorgo che sono tutte cose "all'antica"....in caso di catastrofe, dove trovare la corrente per fare andare pc, hard disk pieni di musica, telefonini e altre cianfrusaglie che ci riempiono/rovinano la vita al giorno d'oggi?
E poi...cosa farne dei compagni di viaggio a 4 zampe...?