La Nestlè ha lanciato pochi giorni fa in Canada
la proposta di creare una borsa mondiale
dell'acqua, soggetta alle stesse regole della
borsa per gli altri prodotti, che consentirebbe
quindi a poche multinazionali di avere il
controllo completo sull'acqua che finisce sulle
nostre tavole, ma anche su quella che esce dal
rubinetto, se l'acqua venisse privatizzata.
Nestlè è l'azienda numero uno per il mercato mondiale delle acque minerali,
quindi la proposta non è per niente
disinteressata! (Solo in Italia sono parte del
gruppo Nestlè le seguenti marche: Claudia, Giara,
Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna,
Pejo, Terrier, Pracastello, San Bernardo, San
Pellegrino, Sandali, Tione, Ulmeta, Vera.)
Se prima avevamo molti buoni motivi per andare a
votare il referendum del 12 e 13 giugno per
evitare la privatizzazione degli acquedotti,
adesso ne abbiamo uno in più.
Ovviamente i media non ne parlano.... facciamolo noi.
http://www.nigrizia.it/sito/notizie_pagina.aspx?Id=10859&IdModule=1