di Monica Frassoni presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo
UN PROGETTO DI LEGGE SUL NUCLEARE sta andando avanti alla velocità della luce in Parlamento e prevede che l'Italia torni a investire i nostri soldi nell'energia dell'atomo. Non c'è coinvolgimento dei cittadini, niente approfondimenti e confronti su prò e contro, sui costi e rischi, come invece successe ai tempi del referendum del 1987, ricordato spesso come episodio di isteria collettiva del dopo Chernobyl - per me invece fu un grande momento di partecipazione e dì responsabilità.
Si avanza di corsa per buttare via miliardi di euro in una tecnologia vecchia e insicura. I problemi sono gli stessi di venti anni fa: scorie, pericolo di incidenti, stimolo al riarmo nucleare, tantissimi soldi, tempi lunghi... La tecnologia nucleare, più o meno, è sempre la stessa, solo alcuni "ritocchi", costosissimi. I finlandesi lo sanno benissimo: sono gli unici in Europa che stanno costruendo una centrale nucleare dì "terza generazione" a costi doppi di quelli previsti (quota 4,5 miliardi di euro) e ritardi di anni... Tanta fretta, poi, per cosa? Per produrre nel 2030 il 10% (secondo alcuni il 20) dell'energia elettrica che serve all'Italia. Ma molti scienziati, compresi quelli dell'Onu che hanno vinto il Nobel l'anno scorso, dicono che se non si agisce entro i prossimi 15 anni, saranno guai.
C'è bisogno di tanta ricerca per realizzare su vasta scala tecnologie pulite che assicurano un risultato già dopo pochi anni. È la via scelta da Spagna e Germania che, uscendo progressivamente dal nucleare, sono diventati leader nel settore delle fonti rinnovabili creando 250mila posti di lavoro. Il nucleare sicuro è ancora lontanissimo, se mai ci sarà. E l'uranio non è rinnovabile. L'Agenzia per l'Energia Nucleare prevede che basterà per soli 60 anni. Oggi ci sono 439 centrali in funzione nel mondo, forniscono il 6% di energia e il 17% di elettricità a livello globale, meno dell'idroelettrico: vi pare questa la soluzione? Se si raddoppiasse il numero delle centrali, l'uranio finirebbe più in fretta e (petrolio docet) costerebbe molto di più. Votiamo per il sole, il vento, l'acqua, e il futuro.