mercoledì 1 dicembre 2010

Dio nel Terzo millennio: Blair sfida l´ ateo Hitchens sulla fede e il fanatismo

Un ex primo ministro convertito al cattolicesimo e uno scrittore che predica l´ ateismo. Tony Blair, premier britannico per un decennio, oggi impegnato tra le altre cose a dirigere una fondazione per il dialogo tra le fedi. E Cristopher Hitchens, giornalista, intellettuale. Autore del recente bestseller God is not great: how religion poisons everything (Dio non è grande: come la religione avvelena ogni cosa). Due formidabili oratori inglesi si affrontano in un teatro di Toronto su uno dei temi più discussi del nostro tempo: «La religione è una forza per il bene o per il male?»


Un dibattito reso ancora più appassionato dalla malattia che ha colpito Hitchens, in cura per un tumore che, secondo la sua stessa previsione, non gli lascerà molto da vivere. Eccone un estratto.
Hitchens : «La religione offre all´uomo la salvezza, al piccolo prezzo di rinunciare a tutte le sue facoltà critiche.
Possiamo chiamare Dio chi sfrutta la credulità umana? Chi alimenta la fede attraverso la nostra paura della morte? Chi ci condanna alla vergogna per gli atti sessuali? Chi terrorizza i bambini con le fiamme dell´inferno? Chi considera le donne come una specie inferiore? Chi vuole farci credere che l´uomo è stato creato invece che essersi evoluto? La religione spinge persone intelligenti a fare stupidaggini".
Blair: «Lo ammetto senza problemi: molto male viene fatto nel mondo in nome della religione. Ma in nome della religione viene fatto anche del bene. Metà degli aiuti che giungono all´Africa provengono da organizzazioni religiose: cristiane, musulmane, ebraiche. Ospizi, ostelli, mense per i poveri, sono gestiti in tutto il mondo da enti religiosi. Sicché diciamo che la religione può essere distruttiva, ma anche sospingere ad atti di grande compassione. E poi quale è il concetto fondamentale alla base di ogni religione, del cristianesimo come dell´ebraismo e dell´islam, del buddismo come dell´induismo? E´ l´amore per il prossimo, l´altruismo, l´umiltà».
Hitchens: «Il signor Blair fa attualmente il mediatore di pace in Medio Oriente. Ebbene perché non si è ancora riusciti a fare un accordo sul concetto che tutti individuano come la soluzione del conflitto israeliano-palestinese, due stati per due popoli? Perché ciascuna delle due parti cita a proprio favore le promesse divine, e sulla base di quelle promesse uccide i bambini dell´altra parte. E questa sarebbe una forza che agisce per il bene nel mondo?»
Blair: «Posso assicurare, per esperienza personale, che purtroppo non solo la religione è un ostacolo alla pace tra israeliani e palestinesi. Proviamo a immaginare un mondo senza religione: d´accordo, tutti i fanatismi religiosi sarebbero scomparsi. Ma credete forse che in tal modo scomparirebbe il fanatismo? Le due più grandi tragedie del ventesimo secolo, fascismo e comunismo, sono venute da movimenti che negavano la religione».
Hitchens: «Certo che il fanatismo non scomparirebbe con la religione. Ma aspettiamo che qualche fanatico religioso metta le mani su un´arma nucleare, come succederà presto in Iran, e poi vedremo quali danni può fare il connubio fanatismo-religione».
Blair: «Ripeto, so benissimo che la religione può essere usata per azioni terribili. Ma vi chiedo di non giudicare la religione sulla base di chi ne fa un uso perverso, così come non bisognerebbe giudicare la politica attraverso i cattivi politici o il giornalismo attraverso i cattivi giornalisti. Il mondo sarebbe spiritualmente vuoto senza la religione».
Hitchens: «Ma perché? Chi lo ha detto? Socrate e i filosofi greci ci hanno dato una morale con cui riempire il nostro spirito, senza bisogno di ricorrere alla religione, che peraltro ha copiato proprio dai filosofi greci non pochi dei suoi precetti morali. È un insulto all´intelligenza sostenere che l ´uomo non saprebbe distinguere tra bene e male senza la religione».
Blair: «Per te l´umanesimo è una sufficiente base morale di rettitudine. Ma per certa gente non basta. Per la maggior parte dell´umanità, la religione è una spinta fondamentale a operare per il bene».
Hitchens: «Non mi dà mica fastidio che i sinceri credenti operino per il bene. Sarei anche disposto ad accettare la religione, se si limitassero a questo. Quello che non sopporto è tutto ciò che viene costruito intorno: l´esistenza di un essere sopranaturale, i miracoli, il paradiso, l´inferno. Insomma, andiamo, siamo nel ventunesimo secolo, sappiamo cosa dice la scienza!».
Blair: «Ma nelle religioni c´è spazio per diverse interpretazioni. Non badare all´inferno e al paradiso, alle tradizioni che accompagnano le manifestazioni e i riti della fede. Bada all´essenza di quel che dicono le sacre scritture. All´essenza del messaggio di un uomo chiamato Gesù».
Hitchens: «A me non dispiace neanche il messaggio di Medici senza Frontiere».
Blair: «Comunque penso che un confronto come questo sia positivo, per i credenti come per chi non
crede».

in  “la Repubblica” del 28 novembre 2010.
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per chi volesse dare un'occhiata ad un sito MOLTO laico che riportava questo articolo:
http://apocalisselaica.net/