lunedì 20 dicembre 2010

CRISI: C’E’ BISOGNO DI AIUTO



A Natale le nostre cassette della posta si riempiono di lettere con richieste di offerte. C’è di tutto: associazioni che curano bambini ciechi, denutriti, con la malaria, con la lebbra, per la prevenzione di vari tipi di tumori, missionari in vari Paesi, amici degli animali, orfani, tutelatori dell’ambiente, del paesaggio, croci bianche, rosse, verdi o di vari altri colori, ecc.
Talvolta, per farci sentire un po’ in colpa e invogliare alla donazione , nella busta ci sono cartoline strappalacrime, portachiavi, etichette o nastrini.
Nella maggior parte dei casi, queste buste, dopo una rapida occhiata, prendono la via del cestino della carta da riciclare, pensando: “mica si può sostenere tutti… e poi ci sarà pure un finanziamento statale o regionale, c’è anche il 5 per mille….”.
Quest’anno sarà invece il caso di fare uno sforzo, e sostenere chi ne ha bisogno.
Purtroppo, nei periodi di crisi chi ha pochi soldi cerca di tagliare le spese che considera superflue. Il problema è che in periodo di crisi le Associazioni ed Enti caritevoli rischiano di dover affrontare un maggior numero di problemi…con meno mezzi a disposizione! A questo si aggiunga il fatto che lo Stato e gli Enti Locali stanno tagliando tutto il possibile, e quindi anche da quel lato le speranze sono scarse. Si aggiunga inoltre che anche sul tema del 5 per mille negli ultimi giorni c’è stato molto dibattito, visto che sembra i fondi non arrivino a destinazione. Non ultimo un problema sconosciuto ai più: lo Stato ha abolito o ridotto le agevolazioni postali per la stampa. E quindi anche spedire lettere o bollettini incide molto di più sul bilancio delle Associazioni.
Nel giorno che stiamo scrivendo il paesaggio della Lombardia è bianco di ghiaccio. E c’è gente che ha dormito in strada, dentro un cartone e una coperta, perché, come affermava una volontaria il 15 dicembre scorso su “La Repubblica Milano” “..la strada è una malattia cronica. Più a lungo sono rimasti in quella situazione, più difficile sarà portarli via. Non hanno più fiducia in se stessi, non hanno più capacità di rimettersi in gioco…”.
C’è gente che rifiuta di entrare in un dormitorio per non abbandonare il proprio cane. Altri per non lasciare quel portico così faticosamente conquistato, magari un posto libero da chi non ce l’ha più fatta.

Quest’anno, più di altre volte, è opportuno che chi ha la fortuna di avere un lavoro, un reddito certo, sostenga qualcuna delle associazioni il cui appello avrebbe magari in altri tempi cestinato. Molti, lontani e vicini, ne hanno veramente bisogno.