martedì 6 aprile 2010

il bambino delle stelle

Una bella storiella ricevuta con gli auguri di Pasqua.


Una tempesta terribile si abbattè sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano
l'acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia
come colpi di maglio, o come vomeri d'acciaio. Aravano il fondo marino scaraventando
le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di
metri dal bordo del mare. Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata,
l'acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui
si contorcevano nell'agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano tante
che la spiaggia sembrava colorata di rosa. Il fenomeno richiamò molta gente da
tutte le parti della costa. Arrivarono anche troupe televisive per filmare lo
strano fenomeno. Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo. Tra
la gente, tenuto per mano dal papà, c'era anche un bambino che fissava con gli
occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare
e nessuno faceva niente. All'improvviso il bambino lasciò la mano del papà, si
tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le
piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell'acqua.
Poi tornò indietro e ripetè l'operazione. Dalla balaustra di cemento, un uomo
lo chiamò: "Ma che fai ragazzino?" "Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti
muoiono tutte sulla spiaggia" - rispose il bambino senza smettere di correre.
"Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle
tutte. Sono troppe!" - gridò l'uomo. "E questo succede su centinaia di altre
spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose!" Il bambino sorrise, si chinò
a raccogliere un'altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: "Ho cambiato
le cose per questa qui". L'uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si
tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine
e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro
a buttare stelle marine nell'acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi
cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell'acqua.
"Per cambiare il mondo basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio
di incominciare.