martedì 27 aprile 2010

attenzione al nucleare

Attenzione alla campagna mediatica che sta per scatenarsi dalle televisioni sottopadrone (quindi tutte), non appena Berlusconi deciderà che è venuto il momento di far cambiare idea agli italiani sul nucleare. Verremo bombardati da Uno Mattina fino alle trasmissioni notturne con messaggi tipo: “il nucleare è ormai sicuro!” “Cernobil è stato un errore umano” , “stiamo rimanendo indietro mentre tutti stanno costruendo centrali nucleari” etc. La verità è che le lobby nucleariste stanno cercando soldi per mantenere in piedi i loro costosi centri di ricerca e, mentre per la fusione ci sono già riusciti (hanno ottenuto 50 miliardi per il reattore Iter di Karadsh in Francia, finanziato dall’UE sempre “per non rimanere indietro” ) per la fissione devono ottenere fondi pubblici il più rapidamente possibile perchè i reattori esistenti stanno arrivando a fine ciclo, e rinnovarli tutti costerà molto di più che finanziare la terza rivoluzione industriale mettendo rinnovabili di ogni tipo su larga scala e facendo massa critica con idrogeno e smart grids, come suggerisce Rifkin. La realtà è molto semplice: Il nucleare non è nè sicuro, nè pulito nè economico! Non è sicuro perchè le scorie rappresentano ancora un problema checchè ne dicano i propagandisti del Foratom. Non è pulito perchè anche se i reattori non producono CO2 (si limitano a consumare quantità mostruose di acqua che non abbiamo), il processo di estrazione dell’uranio è estremamente emissivo e così pure i processi di arricchimento e smaltimento. Si calcola che il bilancio complessivo dell’intero ciclo nucleare è quello di una equivalente centrale a turbogas (Helen Caldicott “Nuclear is not the answer”). Non è economico perchè le centrali sono fuori mercato, come quella di Olkiluoto in Finlandia per la quale la Areva è già in contenzioso con il consorzio committente, per aver raddoppiato i prezzi in corso d’opera e non è ancora finita. E inoltre il nucleare fornisce solo il 6 percento dell’energia consumata globalmente, a fronte di un investimento dell’80 percento di tutte le risorse di ricerca energetica da sempre. Questo è un bilancio economico in perdita! Infine il nucleare non crea nessuna occupazione perchè è una tecnologia a altissima intensità di capitali e quasi nulla intensità di lavoro, quasi tutto specializzatissimo. Quindi ha anche un bilancio sociale in perdita.

da www.repubblica.it