giovedì 23 agosto 2012

Obama e Romney: la religione è la nostra strada

Oggi 22 agosto 2012 “la Repubblica” contiene questa intervista parallela a Obama e Romney. Ho provato a rimontarla in forma di quiz: quali sono le risposte date da Obama e quali quelle di Romney? nota: Ho tolto alcune piccole frasi che rendevano riconoscibile l'autore.

La soluzione alla fine.
Da parte mia, trovo assai pericolose queste commistioni tra fede e politica: ne abbiamo fin troppe, di inutili guerre di religione nel mondo.
gg

Intervista doppia a una rivista episcopale: “La religione è la nostra strada” 

NEW YORK - Il presidente nero e lo sfidante mormone. L’America più retriva sospetta ancora che Barack Hussein Obama nasconda la sua vera fede musulmana. Ma anche l’America più tollerante guarda con diffidenza a quel Mitt Romney che sbandiera una religione liquidata spesso come setta. La questione è così scottante che gli sfidanti raramente accettano di parlarne. L’hanno fatto per Cathedral Age, il magazine della Washington National Cathedral, chiesa-simbolo dell’unità nazionale: un’intervista parallela di cui per gentile concessione pubblichiamo alcuni stralci.


Il repubblicano “Non permetterò di cancellare Dio dalla sfera pubblica”   
Il democratico “Non sono perfetto ma servo il prossimo come insegna Gesù”   




Che ruolo ha la fede nelle vostre vite?
1A.
«Per prima cosa la mia fede cristiana mi dà quell’idea e quella sicurezza che non penso riuscirei a ottenere diversamente: quella di essere amato. Alla fine dei conti, è il Signore che ci guida — e la mia maggiore responsabilità è amare il Signore con tutto il cuore, anima e testa — e amare il mio prossimo come me stesso. La mia fede è anche una grande fonte di conforto.
1B.
«La fede è parte integrante della mia vita. Ho servito come pastore laico nella mia chiesa. Seguo fedelmente i suoi precetti. Nella mia famiglia mi è stato insegnato a onorare il Signore e amare il prossimo. Mio padre si impegnò nella battaglia per l’uguaglianza lanciata da Martin Luther King e ho visto i miei genitori impegnarsi per il prossimo. E la mia fede è radicata nella convinzione che una delle conseguenze della nostra comune umanità è la nostra responsabilità degli uni verso gli altri».



C'è un passo preferito delle scritture a cui fate riferimento più spesso?



2A.
«Isaia 40:31 è stata una grande fonte di incoraggiamento per tutta la mia vita. Anche il Salmo 46 mi è molto caro: scelsi di leggerlo nel decimo anniversario dell’11 settembre. Ritengo poi una benedizione ricevere ogni giorno un pensiero dal mio padre spirituale, Joshua DuBois, che mi manda passi della Bibbia o pensieri di gente del calibro di C. S. Lewis o Howard Thurman»
2B.
«Mi hanno sempre colpito le parole del Signore in Matteo: “Avevo fame, e mi avete dato da mangiare; avevo sete, e mi avete dato da bere; ero straniero, e mi avete accettato; ero nudo, e mi avete vestito (Matteo 25: 35)”».



Come vedete il ruolo della fede nella sfera pubblica?
3A.
«Sono due gli aspetti più evidenti. Primo, la fede ha spesso fornito una cornice morale e un vocabolario alla nostra nazione. Dalla schiavitù al suffragio universale fino al movimento dei diritti civili, la fede — e gli obblighi morali che ne derivano — ci ha aiutato a navigare tra le più grandi sfide morali con la convinzione che c’è qualcosa più importante di noi stessi. Secondo, la fede motiva la gente a fare quel lavoro incredibile di solidarietà che aiuta la nostra nazione ad andare avanti»
3B.
«Dovremmo riconoscere il Creatore così come fecero i Padri Fondatori — nelle cerimonie e nelle parole.
Il Creatore dovrebbe restare sulle nostre monete, nelle nostre promesse, nell’insegnamento della storia. E durante le vacanze per le festività le scene della natività dovrebbero essere benvenute negli spazi pubblici. La nostra grandezza non perdurerà a lungo se i magistrati non rispetteranno le fondamenta della fede su cui la nostra costituzione si basa».
Che ruolo può avere la fede nel riunire un Paese dalla grande diversità religiosa come L'America?
4A.
«Questo paese ha una ricca tradizione nel cercare di creare un ambiente in cui gente di fede diversa può vivere insieme e condividere fini comuni. E’ la fede a richiederci di vedere l’immagine di Dio nel prossimo. E di rispettarlo».
4B.
«Io sono convinto che, mentre restiamo un paese con così grande differenze nel credo e nella teologia, possiamo ritrovarci tutti nel servizio, condividendo la convinzione morale che la nostra nazione trova la sua origine in una visione del mondo comune».



Cosa rispondete a chi ha messo in dubbio la vostra fede e la vostra cristianità?


5A.
Io faccio il mio meglio per vivere la mia fede e rendere la mia vita più vicina alla Sua. Non sono perfetto. Quello che posso fare è solo continuare a seguirlo: e servire il prossimo ».
5B.
«Mi viene chiesto spesso della mia fede e di quello che credo riguardo a Gesù Cristo. Io credo che Gesù Cristo sia il Figlio di Dio e il Salvatore dell’umanità. Ogni religione ha le sue dottrine e la sua storia particolare. Ma queste non dovrebbero offrire le basi per criticare: piuttosto, dovrebbero essere un test per la nostra tolleranza».


Che cosa rivela la fede di un uomo politico sulla sua persona?


6A.
«La fede può esprimersi nella gente in vari modi e io penso sia importante che non si faccia della fede solo un termometro del valore o del carattere di una persona. A volte la fede può essere una spinta a vedere le cose in modo diverso dalla nostra prospettiva.
6B
«La fede politica di un leader ci può dire tanto oppure nulla. Molto dipende da quello che c’è dietro quella fede. E molto dipende dai fatti, non dalle parole. Forse la cosa più importante da chiedere a una persona di fede che corre per una carica politica è se lui o lei condividono i seguenti valori americani: l’uguaglianza di tutto il genere umano, l’obbligo a servirsi l’un l’altro e il fermo impegno nella difesa della libertà. Questi sono la base fondante su cui gli americani di fede diversa si incontrano e si ritrovano in una sola nazione: unita».


Come possono lavorare insieme e rispettare i propri confini sia lo Stato che le comunità religiose?
7A.
«Il principio costituzionale della separazione tra Stato e Chiesa ha funzionato in questo paese dai tempi della fondazione. Io ho sempre visto questa partnership come una strada a due sensi. Le comunità religiose spesso conoscono le loro città meglio di chiunque altro. Dall’altro lato il governo federale ha i mezzi e le risorse che le comunità spesso non hanno. Miglioriamo oggi giorno: ma una delle più grandi ragioni di ottimismo, per me, è stato vedere così tanti eroici e umili americani servire il prossimo seguendo l’imperativo della loro fede».
7B.
«Ho lavorato sodo per promuovere le organizzazioni di servizio sociale di ispirazione religiosa e ho incaricato mia moglie di guidare questi sforzi. È chiaro che i confini tra Stato e Chiesa debbano essere rispettati: ma c’è uno spazio grande in cui le organizzazioni di ispirazione religiosa possono impegnarsi per il bene della comunità in cui servono. Negli ultimi tempi, c’è chi sta cercando di rimuovere dalla sfera pubblica ogni riconoscimento di Dio. Ma noi siamo nazione “al cospetto di Dio”: e in Dio crediamo».




Soluzione: Obama è A, Romney B