lunedì 14 marzo 2011

sicurezza nucleare

cosa sto usando per scrivere?
14.03|16:38
giorgio gregori
Io in questo momento per scrivere e andare in internet uso l'energia dei miei pannelli solari. Il mio vicino li ha installati nel 2009 e li ha pagati 18.000 euro. Io li ho installati l'anno scorso e li ho pagati 11.000. E fatti i confronti di efficienza, i miei rendono il 10% in più. Ho pure fatto in modo da avere in inverno un "effetto serra" in casa, tanto che il riscaldamento lo accenderò tra breve, tutto il giorno è stato spento. Abito in una villetta a schiera di tre piani, in Lombardia, oggi la temperatura esterna era tra i 3 e i 13 gradi. L'energia nucleare serve solo a chi vuole intascare laute tangenti, mafia in primis, e agli industriali dell'acciaio (e delle costruzioni) e delle ceramiche. E chissà perchè, in prima fila per le centrali ci sono Marcegaglia (acciaio) e Caltagirone (costruzioni, suocero di Casini). Andiamo tutti a votare al referendum in giugno, e approfittiamone anche per mandare a casa i cialtroni!



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MILANO - I problemi alle centrali atomiche giapponesi stanno riaprendo il dibattito sulla sicurezza del nucleare in tutto il mondo. Il commissario europeo all'Energia, Günther Öttinger, ha convocato per martedì una riunione di esperti sulla sicurezza nucleare dell'Ue per discutere delle conseguenze del terremoto in Giappone. «Tutto ciò che si riteneva impensabile, in qualche giorno è avvenuto», ha detto il tedesco Öttinger alla radio nazionale, secondo il quale la sicurezza delle centrali nucleari più vecchie va verificata con rigore, rifiutandosi di escludere chiusure di impianti se necessario. «Se prendiamo la cosa sul serio e diciamo che l'incidente ha cambiato il mondo - ed è in discussione il modo in cui noi, come società industriale, abbiamo guardato alla sicurezza e alla gestibilità», ha detto Öttinger, «allora non possiamo escludere nulla».

GERMANIA - Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha riferito che la decisione del governo di Berlino, assunta lo scorso settembre, di prolungare mediamente di 12 anni la vita delle vecchie centrali atomiche, potrebbe essere rivista a seguito della crisi nucleare in corso in Giappone. Il ministro dell'Ambiente, Norbert Röttgen, ha chiesto una nuova valutazione del rischio sulle centrali nucleari tedesche. Sabato scorso la cancelliera Angela Merkel ha convocato un vertice di emergenza con i principali ministri per discutere delle conseguenze della crisi della centrale nucleare giapponese di Fukushima 1, nello stesso giorno in cui 60 mila persone hanno formato una catena umana di 45 chilometri da Stoccarda a una centrale nucleare che resterà aperta per la nuova politica tedesca.

SVIZZERA - La Svizzera ha sospeso le domande di autorizzazione per tre nuove centrali nucleari. Il ministro dell'Ambiente, Doris Leuthard, «ha deciso di sospendere le procedure di autorizzazione per le nuove centrali nucleari finché non sarà stata fatta un'analisi approfondita degli standard di sicurezza e non si sarà proceduto a un loro eventuale adeguamento». Il ministro ha incaricato l'Ispettorato federale della sicurezza nucleare di analizzare le cause dell'incidente in Giappone e di definire eventualmente nuovi o più severi standard di sicurezza, in particolare in relazione alla protezione contro i terremoti e ai sistemi di raffreddamento. La Svizzera ha cinque centrali nucleari costruite tra il 1969 e il 1984. Gli impianti più vecchi dovranno essere disattivati a partire dal 2020.

AUSTRIA - Il ministro austriaco dell'Ambiente, Nikolaus Berlakovich, è tornato a chiedere a Bruxelles la verifica della sicurezza delle centrali nucleari europee. L'Austria si oppone fermamente all'energia atomica e ha più volte chiesto la chiusura degli impianti in Slovenia e in Slovacchia.

INDIA - Il primo ministro indiano, Manmohan Singh, ha annunciato che sarà verificata la sicurezza di tutti i reattori nucleari in India.

FRANCIA - In Francia i Verdi hanno proposto al governo un referendum sul nucleare. L'eurodeputato Daniel Cohn-Bendit dice che la Francia «deve porsi la questione della necessità dell'energia nucleare».

FINLANDIA - Il governo finlandese ha commissionato all'Agenzia di sicurezza un nuovo studio sui piani di emergenza degli impianti nucleari.

BELGIO - L'incidente nucleare in Giappone «influenzerà» il dibattito in Belgio sul nucleare: lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Annemie Turtelboom. «Ciò che accade in Giappone influenzerà la nostra riflessione sull'estensione o meno» della vita dei sette reattori del Belgio.

ITALIA - Le commissioni Ambiente e Industria della Camera martedì riprendono l'esame del decreto legislativo sulla localizzazione degli impianti nucleari e dei siti di stoccaggio delle scorie radioattive in Italia. Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha chiesto al governo di ritirare «l'opzione nuclearista», mentre Legambiente ha dato il via a una campagna per portare al referendum del prossimo 12-13 giugno almeno 25 milioni di cittadini. La Cgil «non condivide il piano del governo» sul nucleare, ha detto il segretario generale, Susanna Camusso, ma «non darà indicazioni di voto» al referendum.

FRATTINI - Per il ministro degli Esteri, Franco Frattini, l'allarme nucleae giapponese ha «riaperto il dibattito in Italia in modo sbagliato, che nasce dall'emozione senza riflettere su cose evidenti e che non giustifica una rimessa in discussione del piano italiano. Il Giappone ha rischio sismico elevatissimo e centrali non dell'ultima generazione, e che malgrado un sisma di 9 gradi non sono esplose. L'Italia», dice il titolare della Farnesina, «non è paragonabile al Giappone per intensità sismica. Nessuno ha mai immaginato di fare una centrale nucleare in Italia in zona sismica. In Francia ci sono decine di centrali atomiche a pochi chilometri delle nostre frontiere. Tutti si strappano i capelli quando succede un incidente. Noi dobbiamo pensare a che cosa succederà se non ci attrezziamo con un'energia di ultima generazione nucleare e quindi di energia pulita». A Frattini ha indirettamente replicato la radicale Emma Bonino, vice presidente del Senato: «Investire 30 miliardi di euro per ottenere il 4% di energia tra vent'anni non ha senso economico». «Alla luce di quanto sta accadendo in Giappone, un punto interrogativo enorme si proietta sul programma nucleare italiano», ha detto il leader di Alleanza per l'Italia, Francesco Rutelli. Greenpeace, Legambiente e Wwf in un comunicato congiunto chiedono le dimissioni dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. «Mentre l'Istituto francese di radioprotezione ha ammesso fin da subito la gravità della situazione in Giappone, l'agenzia italiana si è preoccupata solo di fare propaganda politica, negando addirittura la gravità dell'incidente. Il presidente Veronesi dichiarato "sicure" le centrali e attribuito le critiche all'atomo "a un'ideologia antinuclearista che si basa su dati falsi", e per il commissario Ricotti "non è successo niente e questo incidente non è una nuova Chernobyl"».

TURCHIA - La posizione del governo della Turchia è simile a quello italiano. «Siamo determinati a continuare la costruzione degli impianti nucleari», ha comunicato il ministro dell'Energia, Taner Yildiz. La Turchia prevede di costruire e rendere operativi due-tre impianti nucleari entro il 2023.

TITOLI - Intanto alla Borsa di Parigi il titolo del colosso nucleare francese Areva perde il 9,5%, ed Edf (Energie de France) scivola del 4,6%. A Piazza Affari l'Enel cede lo 0,82% sui timori di uno stop ai programmi nucleari in Italia. A Francoforte E-on e Rwe, che controllano la maggior parte delle centrali nucleari in Germania, scendono di oltre il 3%.

Redazione online www.corriere.it