domenica 13 marzo 2011

Morelli quell'eroe dimenticato

Mi ha colpito questa lettera sulla figura di Salvatore Morelli. Da conservare!


Caro Augias, mi sembrerebbe il caso di ricordare per l' 8 marzo Salvatore Morelli a torto trascurato. Morelli è stato uno dei primi, se non il primo ' ' femminista' ' italiano. Nato nel 1824 a Carovigno nelle Puglie, è stato avvocato, consigliere comunale a Napoli, poi alla Camera (Collegio di Sessa Aurunca) dal 1867 al 1880. Fu il primo in Europa a presentare disegni di legge per il voto alle donne. Il "patriota pugliese", così ricordato nel convegno internazionale di medicina tenutosia Parigi nei primi del ' 900 per la proposta sulla cremazione, va ricordato per altre iniziative: il divorzio, la parità dei sessi e dei figli naturali con i legittimi, il doppio cognome, l' abolizione del divieto di matrimonio per alcune categorie di lavoratrici, l' accesso delle ragazze nei ginnasi, e unica approvata delle sue proposte, la facoltà per le donne di testimoniare. A pochi mesi dalla morte Morelli ripresentò la proposta di divorzio alla Camera che ne approvò "la presa in considerazione". Per fatalità, era l' 8 marzo 1880. Giacomo Grippa - giacomogrippa2000@yahoo.it

Risponde Corrado Augias:

Ringrazio il signor Grippa. Confesso con vergogna: non conoscevo Morelli. Invece è una figura straordinaria che ha titolo per figurare non solo tra i benemeriti dell' Italia ma anche tra gli anticipatori europei per i diritti e la laicità dello Stato. Nel Mezzogiorno dominato dai Borboni, Morelli fu patriota mazziniano, fervente sostenitore dei ' ' diritti dell' uomo' ' peri quali precisò che «nella lingua di Cicerone la parola homo valse a significare il maschio e la femina della coppia umana». Avendo bruciato in piazza un ritratto di re Ferdinando venne condannato al carcere, scontò otto anni di fortezza seguiti da altri di confino nell' isola di Ventotene. Dopo il 1861 fondò un giornale d' ispirazione mazziniana e scrisse il libro "La donna e la scienza" (Napoli, 1869) che confutava i più diffusi pregiudizi sul sesso femminile anticipando di anni il pensiero libertario di John S. Mill. Un breve stralcio: «A nome della civiltà, a nome della gratitudine che dobbiamo avere verso quest' essere da cui riceviamo la vita, a nome di quanto vi à di più augusto, si cessi una fiata da queste turpitudini, che violando la più nobile delle creature, sono il segnale d' una cieca ed inqualificabile barbarie». Presentò più volte, invano, un ddl sul divorzio troppo in anticipo sui tempi. La sua proposta di legge sulla parità dei sessi si apriva così: «Riconoscendo nella donna identità di tipo e facoltà eguali all' uomo, giustizia vuole che essa sia eguagliata al medesimo nei diritti civilie politici». Particolare non secondario: morì, nel 1880, quasi alla fame in una povera camera d' albergo. Il giornale romano ' ' Fanfulla' ' scrisse nell' elogio funebre che «Morì povero come era vissuto».
- CORRADO AUGIAS c.augias@repubblica.it

08 marzo 2011 — pagina 46 sezione: COMMENTI