lunedì 7 maggio 2012

abbondanza senza crescita - 4 i piccoli azionisti

Tra le iniziative a costo zero che potrebbero contribuire a ridurre costi inutili e a migliorare l'economia, molto importante è la partecipazione dei piccoli azionisti alle decisioni delle aziende.
Partecipando in modo critico e propositivo alle assemblee annuali, si può incidere sui comportamenti aziendali. E bocciare ad esempio gli auto-aumenti di stipendio....o altre nefandezze.
Vedremo come andrà a finire ad esempio questa:

Piccoli azionisti Telecom contro Luca Luciani

L'AD di Tim Brasil sta contrattando una buonuscita miliardaria da Telecom Italia. Ma i piccoli azionisti vogliono che invece paghi i danni.

Luca Luciani, secondo le indiscrezioni riportate da molti organi di informazione, starebbe contrattando un'uscita consensuale dal gruppo Telecom Italia.

Le sue dimissioni da amministratore delegato della società brasiliana del gruppo, Tim Brasil, avverrebbero ovviamente in cambio della proverbiale "paccata di milioni", almeno 5 milioni di euro.

Per Luciani e per Telecom le dimissioni sarebbero una via di uscita elegante per lo scandalo delle SIM false: milioni di Sim attribuite a personaggi di fantasia o a persone ignare ma mai realmente funzionanti, attivate solo per far numero e utilizzate, a volte, persino da personaggi legati alla criminalità o comunque tenute attive artificialmente con meccanismi fraudolenti.

Sono queste, infatti, le ipotesi di reato su cui lavora il PM Alfredo Robledo di Milano, lo stesso che sta indagando sui soldi della Lega Nord.

I piccoli azionisti di Telecom Italia, raggruppati nell'ASATI, chiedono però l'esatto contrario di quanto richiesto da Luciani: che - cioè - i manager indagati paghino per i danni arrecati al gruppo.

Gli azionisti sono pronti a dare battaglia nella prossima assemblea, che si svolgerà il prossimo 15 maggio a Rozzano (MI).

Il loro programma si può sintetizzare così:
- abolizione del Long Plan Incentive di 15 milioni di Euro per i 40 dirigenti considerati risorse strategiche;
- distribuzione degli eventuali bonus solo a fine piano 2012-2014, a fronte di effettivi risultati e di un debito della società più contenuto;
- recupero dei bonus e degli incentivi elargiti negli anni 2005-2008 a tutti i dirigenti che hanno compiuto attività illecite (come emerso dalle indagini della magistratura) e che hanno percepito in quel periodo diverse decine di milioni di Euro a fronte di obiettivi fittizi;
- riacquisizione nella società di tutte quelle attività date in outsourcing, anche all'estero, come il servizio clienti, il 187, il 119, il 191, e delle consulenze non strategiche espletabili mediante il personale sociale.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-05-2012]