Dalla sempre bella rubrica delle lettere commenti e idee de "la repubblica":
Caro dottor Augias, è singolare che si parli dei guadagni del
ministro della Giustizia che, a quanto si sa, provengono da attività
professionali di alto livello e sui quali sono state pagate le tasse
dovute. Guadagnare per i propri sforzi, sudori e capacità è bello e
pagare il dovuto lo è ancora di più: ci si sente in pace con se stessi
e con il mondo.
Però fa più scalpore chi guadagna lecitamente e paga
le tasse (tante) di chi guadagna tantissimo illecitamente non pagando
affatto o poco il dovuto alla collettività. Antonio Di Sazio -
antonio.disazio@agorabem.com
Gentile signore Augias, la ministra Paola
Severino, alla domanda di Liana Milella: "Quando l' ha chiamata Monti e
ha accettato di essere il primo Guardasigilli donna ha pensato che
avrebbe guadagnato di meno?", ha risposto: "L' ho ovviamente messo in
conto. Ma penso che il denaro non sia tutto nella vita". Con gli averi
che la signora ha questa risposta sa di un cinismo tanto più che non ci
saranno né patrimoniali né tasse sulle transazioni finanziarie, né l'
Ici - reale - che la Chiesa deve allo Stato. Vendrame Renza -
franchini.f55@vodafone.it
La risposta di Corrado Augias:
Per quanto mi riguarda sono scandalizzato non
dal reddito di Paola Severino bensì dai compensi di certi manager
pubblici e privati, dai "gettoni" dei consiglieri regionali siciliani,
dall' uso disinvolto della carta di credito aziendale del consigliere
Rai Guglielmo Rositani. Mi scandalizzo (ingenuamente) per i
proprietari di yacht che vivono di briciole, se devo credere alle
misere tasse che pagano. Non mi scandalizzano invece i redditi dell'
archistar Renzo Piano o del maestro Riccardo Muti, che non so ma
immagino. Chi viene compensato per le sue capacità secondo leggi di
mercato e paga le tasse dovute è nel giusto. Contro i 7 milioni di
Paola Severino è scattata l' antica diffidenza italiana, sia
veterocomunista sia cattolica, nei confronti dei ricchi. I papi
facevano maneggiare agli ebrei i soldi necessari a finanziare le loro
chiese e le loro guerre. Ancora nel 2007 Rifondazione comunista
commentava la legge finanziaria col titolo vendicativo di una celebre
telenovela messicana: "Anche i ricchi piangono". C' è voluta l' etica
protestante per riaffermare il valore in sé del lavoro e del compenso
connesso secondo merito.
Il cattolico, scriveva Max Weber, prega per
ottenere dal Cielo una grazia; il protestante prega non per ottenere
qualcosa ma per ringraziare il Cielo di ciò che ha già ottenuto così
erigendo il lavoro, la produzione e il compenso a valori morali.
-
26 febbraio 2012 —
pagina 28
sezione: COMMENTI
CORRADO AUGIAS c.augias@repubblica.it