giovedì 1 marzo 2012

Evviva i ricchi se pagano le tasse

Dalla sempre bella rubrica delle lettere commenti e idee de "la repubblica":

Caro dottor Augias, è singolare che si parli dei guadagni del ministro della Giustizia che, a quanto si sa, provengono da attività professionali di alto livello e sui quali sono state pagate le tasse dovute. Guadagnare per i propri sforzi, sudori e capacità è bello e pagare il dovuto lo è ancora di più: ci si sente in pace con se stessi e con il mondo.
Però fa più scalpore chi guadagna lecitamente e paga le tasse (tante) di chi guadagna tantissimo illecitamente non pagando affatto o poco il dovuto alla collettività. Antonio Di Sazio - antonio.disazio@agorabem.com

 Gentile signore Augias, la ministra Paola Severino, alla domanda di Liana Milella: "Quando l' ha chiamata Monti e ha accettato di essere il primo Guardasigilli donna ha pensato che avrebbe guadagnato di meno?", ha risposto: "L' ho ovviamente messo in conto. Ma penso che il denaro non sia tutto nella vita". Con gli averi che la signora ha questa risposta sa di un cinismo tanto più che non ci saranno né patrimoniali né tasse sulle transazioni finanziarie, né l' Ici - reale - che la Chiesa deve allo Stato. Vendrame Renza - franchini.f55@vodafone.it

La risposta di Corrado Augias:
Per quanto mi riguarda sono scandalizzato non dal reddito di Paola Severino bensì dai compensi di certi manager pubblici e privati, dai "gettoni" dei consiglieri regionali siciliani, dall' uso disinvolto della carta di credito aziendale del consigliere Rai Guglielmo Rositani. Mi scandalizzo (ingenuamente) per i proprietari di yacht che vivono di briciole, se devo credere alle misere tasse che pagano. Non mi scandalizzano invece i redditi dell' archistar Renzo Piano o del maestro Riccardo Muti, che non so ma immagino. Chi viene compensato per le sue capacità secondo leggi di mercato e paga le tasse dovute è nel giusto. Contro i 7 milioni di Paola Severino è scattata l' antica diffidenza italiana, sia veterocomunista sia cattolica, nei confronti dei ricchi. I papi facevano maneggiare agli ebrei i soldi necessari a finanziare le loro chiese e le loro guerre. Ancora nel 2007 Rifondazione comunista commentava la legge finanziaria col titolo vendicativo di una celebre telenovela messicana: "Anche i ricchi piangono". C' è voluta l' etica protestante per riaffermare il valore in sé del lavoro e del compenso connesso secondo merito.
Il cattolico, scriveva Max Weber, prega per ottenere dal Cielo una grazia; il protestante prega non per ottenere qualcosa ma per ringraziare il Cielo di ciò che ha già ottenuto così erigendo il lavoro, la produzione e il compenso a valori morali. -

26 febbraio 2012 —   pagina 28   sezione: COMMENTI
CORRADO AUGIAS c.augias@repubblica.it