Un papiro è per sempre. Non è come un hard disk o un dvd, che se ti cascano per terra rischi di rendere illeggibile una quantità enorme di documenti. Un papiro bucato i legge ancora, un dvd no.
Ciò premesso, colgo il grido di dolore delle biblioteche bresciane, che non hanno un soldo per acquistare libri: invito tutti a liberare casa dai libri di troppo, regalandoli alle biblioteche. Quanti romanzo non rileggeremo mai? In fondo, nel caso, basta sapere dove andarli a ritrovare...
L'Arca del libro
Fonte: FEDERICO RAMPINI - la Repubblica | 05 Marzo 2012
Il progetto Archive in California: conservare una copia di tutti i volumi stampati sulla Terra in un enorme deposito Il piano sfida la digitalizzazione del sapere: "Non sappiamo se la Rete sarà sempre libera"
Ognuno di noi prima o poi si è confrontato con questo dilemma: che fare dei nostri vecchi libri? Se traslochiamo in una casa più piccola, o ereditiamo la biblioteca del nonno, siamo di fronte a scelte dolorose. Ora esiste una salvezza: l´Arca di Noè di tutti i libri della Terra.
Non è uno dei tanti archivi digitali: è un deposito fisico, per conservare i volumi di carta, e lasciarli alle generazioni future anche in caso di Apocalisse. Ce ne sono già 500 mila, ma alla velocità con cui vengono raccolti, catalogati e immagazzinati si arriverà molto presto a 10 milioni. L´Arca di Noè per libri e riviste sta prendendo forma a pochi chilometri da San Francisco: a Richmond, la prima cittadina che s´incontra sulla riva nord-est della Baia dopo Berkeley. Una "periferia povera" rispetto alla Silicon Valley, scelta non a caso: il metro quadro non è così pregiato come a Palo Alto e a Cupertino. Ma la filiazione c´è, con il mondo di Internet che ha fatto la ricchezza di quest´area.
Il Noè dei libri ha 51 anni, si chiama Brewster Kahle, ed è un personaggio ultra-noto in questo mondo. Dopo gli studi al Massachusetts Institute of Technology, gran parte della sua carriera professionale si è svolta qui in California. Ha accumulato una piccola fortuna personale vendendo ad Amazon la sua società per la raccolta dati. E ora investe questa ricchezza nel suo nuovo mestiere, che lui definisce modestamente: «Libraio». Con una chiara ispirazione progressista, anti-autoritaria e perfino anti-capitalista. La missione di Kahle cominciò infatti per creare un´alternativa al "progetto Google" di copiare e conservare in formato digitale tutte le opere (libri, giornali). Kahle ha sempre diffidato di Google, un Grande Fratello che secondo lui "privatizzerà" tutti i contenuti in un recinto protetto da alte barriere di copyright a scopo di lucro. Così ha fondato in alternativa l´Internet Archive, una non-profit che ha già memorizzato 150 miliardi di pagine Internet, preservandole come beni gratuiti a disposizione di tutti. Via via che procedeva l´Internet Archive, però, Kahle ha deciso di non buttare via gli originali cartacei delle opere che venivano scannerizzate. Ecco nata l´Arca di Noè. Un magazzino materiale, non virtuale. Libri fisici, copie di giornali e riviste, accumulati ordinatamente dentro container, identici a quelli che solcano la Baia sulle navi in arrivo dalla Cina.
Da quando si è sparsa la voce, il flusso di arrivi cresce in maniera esponenziale: dalle biblioteche municipali che non riescono più a ospitare tutti i volumi ricevuti; anche dai privati che ora sanno di non dover buttare i libri di troppo e possono salvarli dalla raccolta di carta da riciclare. Al ritmo di 20 mila volumi a settimana, il deposito di Richmond occupa già un intero magazzino industriale, e dovrà espandersi ben oltre. I primi tre milioni di dollari investiti da Kahle per la logistica sono un acconto di quel che servirà. Il progetto è titanico, e soprattutto anacronistico: perché conservare una copia di ogni originale in carta, deperibile e ingombrante, quando il formato digitale offre uno spazio virtualmente infinito? La risposta di Kahle spiazza le obiezioni. «Noi non sappiamo che evoluzione avrà Internet - ha dichiarato l´imprenditore al New York Times - e quindi è meglio avere un metodo di conservazione alternativo. Se ai tempi della Biblioteca di Alessandria avessero fatto una seconda copia di ogni volume, e l´avessero mandata in India o in Cina, non avremmo perduto delle ricchezze inestimabili per la cultura dell´umanità».
Come dargli torto? Il rischio che la conservazione digitale prenda una via sbagliata, non è solo teorico. Non molto tempo fa si credeva che il microfilm sarebbe stata la tecnologia del futuro per conservare i libri: errore. Poi c´è il rischio-Google, cioè che i contenuti in formato elettronico finiscano nelle mani sbagliate, inaccessibili a chi non obbedisca alle logiche del profitto privato. Per le opere fisiche, di carta, esiste a dire il vero un´altra Arca di Noè, la Library of Congress: 32 milioni di libri catalogati, in 470 lingue. Quella però ha suoi criteri di selezione qualitativa, mentre Kahle rifiuta per principio ogni distinzione tra cultura "alta" e "popolare". Non si sa mai quali criteri ispireranno il giudizio dei posteri, è meglio non scegliere ora tra Saul Bellow e l´Uomo Ragno. E il fatto di essere indipendente da tutti, comprese le istituzioni degli Stati Uniti, gli è valso un interesse da parte della Cina: il governo di Pechino ha chiesto di poter scannerizzare a sua volta tutti i libri che stanno affluendo nell´Arca californiana.