domenica 13 febbraio 2011

Ma perchè studiare, quando.....

Nel leggere questa storia tratta dagli articoli "Grand Hotel Camorra" di Roberto Saviano, vengono da pensare tante cose, se rapportate ai fatti di questi giorni. Soubrette da "non si permetta più...."...Gente che frequenta casinò per perderci fortune (Emilio Fede è stato un appassionato di gioco, come Briatore ecc.). 
Ricordate quando Berlusconi, alle ragazze senza lavoro, consigliava di trovarsi un qualsiasi miliardario?
Quante laureate sono occupate, si fa per dire , nei call center a meno di 800 euro al mese? Ma perchè studiare, quando ci si può risparmiare 10 anni di telefonate? Chissà cosa pensa la Gelmini dell'argomento.....?
g
----
Le storie di Casinò sono infinite. In questi luoghi ti addestri a bruciare danaro a considerare tutto una roulette, a sentirti guappo e forte perché davanti a tutti ti giochi cifre da profitto di una azienda. Con i soldi vogliono comprare tutto, anche le donne. “Mi ricordo che c’era una soubrette a inaugu­rare la stagione del casinò: una delle più belle e famose in Italia. Una che stava sempre in tv, ospitata in tutti i programmi. Il mio braccio destro impazziva per lei. Allora io gli dissi, vai offrile 50mila euro e vedi che viene con te a letto. Lui mi disse: O’ sicco, ma siete sicuro? Vai e non rompere le palle, gli rispondo. Lui andò e tornò tutto bastonato. Che figur’ è mmerd’ho fatto, quando le ho offerto i soldi lei mi ha guardato schifata e ha detto: non si permetta mai più. Allora io gli ho detto: ma tu devi farle vedere le fiches nella borsa, quella altrimenti pensa che sei un voccapierto (uno che parla soltanto). Vai, offro io. Falle vedere centomila euro di fiches. Dopo un po’ tornò con gli occhi luminosi: O’ Sicco, ha accettato. Continuammo a giocare e siccome vincevamo lui aveva vicino una russa bellissima, e non voleva più la soubrette, ma avevamo promesso soldi così lui andò in camera si fece fare solo un pompino. Per centomila euro. Il pompino più caro che abbia mai pagato”.

Roberto Saviano, La Repubblica, 9 febbraio 2011