Chi di voi rimpiange la figura integerrima di Romano Prodi?
Riporto un articoletto di Augias, da La Repubblica del 30 gennaio 2011:
"Confesso, ho anch'io nostalgia di Romano Prodi, della sua normalità, diciamo pure di un qualche grigiore, di quelle giacche un po' sformate da vecchio professore, della sua difficoltà ad esprimersi, delle sue trafelate corse in bicicletta nella vana speranza di diminuire il giro vita.
Prodi ha incarnato la figura dell'italiano di buona cultura e di buona educazione. Una sola moglie, molti fratelli ogni tanto tutti insieme a tavola in campagna per qualche compleanno o ricorrenza.
Niente odalische, niente bajadere nè pali da lap dance, un'allegria quasi paesana, certamente voluta in un uomo che ha girato e gira il mondo e dà lezioni qua e là. Hanno cercato di sporcarlo, ma senza riuscirci, per mancanza di materia prima.
Aveva un progetto semplice e utopico allo stesso tempo: un paio d'anni di sacrifici imposti a tutti per rimettere a posto i conti e diminuire lo spaventoso debito che ci opprime; poi, in una seconda fase, finalmente il riassetto del welfare.
Aveva pensato, l'ingenuo, che gli italiani fossero come gli inglesi disposti a stringere la cinghia per il bene comune, che i suoi "alleati" di governo avrebbero acconsentito a fare da comprimari, gli stessi che per vanità avevano mandato all'aria il suo primo governo.
Un'altra cosa non aveva considerato il professore: che a un cattolico "adulto" dall'esemplare vita privata, la Curia avrebbe preferito un vecchio libertino prodigo di elargizioni. Con i soldi dello Stato."