mercoledì 23 dicembre 2009

Senza albero non è Natale: Ma è davvero così?

Senza albero non è Natale Ma è davvero così? I riti legati agli alberi sono stati diffusissimi in tutta l'antichità, anche nella penisola italica. L'abete natalizio è però una tradizione germanica, osteggiata dalla Chiesa cattolica fino al quindicesimo secolo perché considerata pagana.

Con l'arrivo dell'inverno, i popoli germanici piantavano un albero decorato di festini e ghirlande per augurare la rinascita della terra dopo il periodo del gelo. L'albero veniva poi bruciato e la sua cenere, posta sui campi, assicurava la crescita delle messi in primavera e estate.

Anche se tutti ritengono si tratti di una antichissima tradizione delle nostre terre, l'abete natalizio è comparso solo alla fine dell'Ottocento in Italia, e ha iniziato a diffondersi assieme ai prodotti del consumo di massa.
Negli ultimi anni si sono poi diffusi gli "alberi ecologici" in plastica colorata, ma come tutti gli oggetti in plastica, non sono molto ecologici, specie quando vengono abbandonati in strada dopo una settimana di utilizzo (peggio ancora se la plastica non è riciclabile).
Anche l'albero vivo può rappresentare qualche problema. Per esempio, che farne dopo le feste? Portare un albero nel clima caldo e secco di un appartamento riscaldato gli procura senza dubbio un trauma cui non molte piante resistono. Se l'albero sopravvive, non sempre è una buona idea quella di piantarlo in giardino o, peggio, nel vicino bosco. L'abete rosso, che è il più utilizzato a Natale, è adatto alle zone montane dell'arco alpino, ma nelle regioni più meridionali può essere addirittura nocivo, come ogni specie aliena. Meglio allora cercare in vivaio un corbezzolo, un viburno, un leccio o un alloro, che possono essere piantati nella regione senza danno. Anche se l'abete è una tradizione germanica, riti legati agli alberi e al rinnovo della vita si svolgevano anticamente anche nelle regioni mediterranee, impiegando però specie locali. Un abete natalizio, in una regione litoranea, può essere solo destinato al compostaggio, e non al cassonetto.
In ogni caso, l'albero deve sempre venire da un vivaio, in grado di garantire che la pianta non sia stata sradicata nei boschi. Infatti è più difficile verificare se l'albero provenga da sfoltimenti autorizzati, in questo caso fa fede la certificazione Forest Stewardship Council. Purtroppo molte piante (anche senza radici) sono importate dall'est europeo e dalla regione balcanica, dove i tagli illegali sono ancora frequenti.

da: http://www.salvaleforeste.it/alberi-di-natale-ecologici.html
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commento: noi non facciamo l'albero, ma per tradizione un piccolo "presepio" con vecchissimi personaggi di plastica (pastori e pecore, soprattutto) in un paesaggio fatto con un vecchio foglio di carta a colori verde-marrone. Per tradizione mia, metto i re magi distanti nel paesaggio, di spalle, come se fossero intorno a un fuoco, e il bambinello nel cassetto vicino al presepe. Lo tiro fuori il giorno di natale, come pure i re magi all'epifania li faccio arrivare davanti alla capanna.
Sul foglio di carta spargo un sacchettino di minuscoli sassolini, che riempiono il tutto. Sono molto affezionato a questi sassi, è come se fossero la vita che scorre, ogni anno, quando smonto il presepe, se ne perde qualcuno.....
greg