giovedì 7 giugno 2012

Economia della felicità: un decalogo


Se vuoi essere felice, innanzitutto, non invidiare. Secondo una scherzosa, ma veritiera, definizione, «dicesi ricco l'uomo che, all'anno, guadagna 100 dollari in più del marito della sorella di sua moglie». Ma felicità e ricchezza sono sovrapponibili? Solo in parte, e fino a una certa soglia, ci dicono Bruno S. Frey e Claudia Frey Marti in Economia della felicità (il Mulino), una vera e propria stimma di tutti gli studi empirici che sono stati condotti sull'argomento. Da cui emerge che felicità e ricchezza non fanno riferimento a parametri assoluti, ma sono influenzati dalla nostra tendenza a fare confronti con le persone che ci circondano.
A saper resistere e trovare in se stessi il proprio centro, evitando di farsi condizionare dal prossimo, forse è dunque un buon trucco - da sempre suggerito dai filosofi - per evitare l'infelicità.
Nel volume c'è un utilissimo decalogo che traduce in consigli pratici le scoperte empiriche di cui tratta. Sono ordinati a partire dai meno importanti fino a quelli veramente decisivi.
1.«Non preoccuparti se non sei un genio». L'intelligenza non rende più felici: essa innalza il livello delle aspettative e rende meno soddisfatti in generale.
2. «Guadagna di più, ma solo fino a un certo punto». Un reddito relativamente più alto fa aumentare la soddisfazione per la vita solo in misura ridotta e fino a un determinato punto.
3. «Invecchia con grazia». Le persone più anziane sono in media più felici, a patto di non subire un peggioramento delle condizioni di salute o una diminuzione del reddito.
4. «Smetti di paragonare il tuo aspetto a quello degli altri». Mettersi a confronto con le fotomodelle o i divi del cinema non contribuisce alla felicità.
«Sii religioso, oppure credi in un altro sistema». Credere in qualcosa dà senso e scopo alla vita e riduce il senso di solitudine.
6.«Aiuta il tuo prossimo». Il volontariato rende felici.
7.«Non desiderare troppo». Avere aspettative più basse è un modo efficace per aumentare la soddisfazione nei confronti della propria vita.
8. «Stringi delle amicizie e considerale preziose». Le relazioni sociali contribuiscono in modo essenziale alla soddisfazione per la vita.
9. «Sposati». Il matrimonio dà sicurezza e fa aumentare il benessere, almeno nel breve periodo. D'altro canto il divorzio non rende infelici come si crede, perché nel giro di non molto si ritrova il vecchio equilibrio.
10. «Sfrutta al meglio le tue caratteristiche genetiche». Per diventare più felici è utile sviluppare tratti del carattere e stili di vita che promuovano il benessere, ad esempio: ridurre il consumo di televisione e trascorrere più tempo con gli amici.

A sovrastare questi dieci comandamenti, alcuni dei quali ricordano i suggerimenti dei filosofi delle scuole antiche, stoici, scettici, epicurei, c'è una sorta di metaprincipio: non orientare in modo troppo deciso i tuoi pensieri e le tue azioni verso la felicità. La felicità non deve essere il tuo scopo, ma il sottoprodotto di una vita vissuta nella massima pienezza possibile.


Armando Massarenti, il sole 24 ore, 12 maggio 2012