Magnifica sintesi di Marco Travaglio su "il fatto quotidiano" del 28 aprile 2011:
(....)"mica è un politico, è un impresario puttaniere per
giunta imputato, ha cose ben più serie e divertenti a
cui pensare. Sono 17 anni che cerca di farlo capire,
ma gli altri niente: continuano a prenderlo sul serio e
a lui tocca farsi due palle così con l’economia, la
diplomazia, la scuola, l’università, le pari
opportunità. Provate voi a vivere da mane a sera con
Cicchitto, Bondi, Gasparri, Bonaiuti, Capezzone,
Quagliariello che vi passeggiano sugli zebedei a
quattro zampe coi tacchi a spillo. A sottoporvi a
estenuanti sedute con Ghedini che spiega ad Alfano
la differenza fra prescrizione e circoscrizione. A
cercar di capire cosa dice Bossi e cosa pensa
Calderoli. A passare ore al telefono con Olindo
Sallusti e/o Rosa Santanchè. A ricevere Belpietro a
Palazzo Grazioli per allenarlo al talk-show serotino. A
chiamare Scilipoti per magnificare le virtù
dell’agopuntura, sennò quello si offende. A dar
udienza a Giovanardi che rompe i maroni con la
droga e la sacra famiglia, mentre vi aspetta una
partita del Milan o una partita di mignotte in transito.
A inventare sottosegretariati per i “responsa bili”
capitanati da tal Sardelli, già paroliere di Al Bano con
testi del calibro di “Cos’è l’amore ”. Ma si può vivere
così? Chi può faccia un’opera buona: lo liberi.