domenica 13 luglio 2014

Quanti aumenti e promozioni nella «Calabria felix»

Dopo aver letto un articolo di questo genere, la domanda è: e adesso, che si farà?  Se le assunzioni sono illegittime (mancando requisiti) se aumenti illegittimi, ecc., uno Stato normale dovrebbe licenziare gli illegittimi e farsi ridare i soldi. Peccato che, come evidenziano i giornali di oggi, Equitalia riesce a farsi dare i soldi dai pesciolini piccoli, ma non da quelli grandi. 
E' dalla soluzione di questi casi che si vedrà se Renzi potrà continuare a governare.
GG

Qualche tempo fa l'ufficio studi della Confartigianato si è preso la briga di fare una stima del personale regionale in esubero, arrivando alla conclusione che la Regione Calabria stipendia 1.184 dipendenti di troppo. Ovvero il 45,9 per cento del totale.

E lì non era compreso il numerosissimo personale del consiglio regionale: il che avrebbe probabilmente fatto lievitare ancora di qualche centinaia di unità quel numero. Ciò non toglie che da una quindicina d'anni a questa parte praticamente tutti i dipendenti della Regione Calabria abbiano beneficiato delle cosiddette Peo: acronimo che sta per «Progressioni economiche orizzontali». Banalmente, aumenti di stipendio. Indipendenti, ovviamente, dal merito. Nel 1999 hanno avuto la famosa Peo in 3.581. L'anno dopo, in 3.771. Nel 2001 hanno invece avuto l'aumento di stipendio 1.523 dipendenti. Poi 1.501 nel 2002, 1.440 nel 2003, 3.826 nel 2004'. Si è andati avanti nonostante la crisi, i tagli dei trasferimenti, il blocco dei contratti pubblici, la disoccupazione galoppante. Magari a ritmi meno indecenti, ma la macchina degli aumenti di stipendio non si è mai fermata: 855 nel 2006, 788 nel 2007, 437 nel 2009, 224 nel 2010.
L'ha scoperto Gaetano Mosella, l'ispettore che la Ragioneria generale dello Stato ha spedito a passare al microscopio i conti della Regione Calabria. E nella relazione di 247 pagine frutto di mesi di indagini, che ha rivelato il bravo Antonio Ricchio sul Corriere della Calabria , non manca proprio nulla. Si tratta di un incredibile campionario di tutto quello che una pubblica amministrazione non deve fare nella gestione del personale, e che invece soprattutto durante le presidenze di Agazio Loiero e Giuseppe Scopelliti sono state fatte. Non è un caso che le parole più frequenti siano «illegittimo» e «illegittimamente».
Scrive Mosella che illegittimamente sono state corrisposte ai dipendenti della giunta reginale somme derivanti dai fondi europei per 1,6 milioni.
Come illegittimi sono gli incarichi conferiti per «alta professionalità» a una decina di dipendenti che non ne avevano i requisiti (1,1 milioni di spesa).
Illegittimi anche certi incentivi liquidati ai segretari particolari. Altrettanto illegittime 1.969 promozioni nel solo anno 2005.
Illegittima pure la stabilizzazione di 322 lavoratori socialmente utili e 95 contrattisti a tempo determinato.
Illegittimi gli aumenti di stipendio retroattivi (retroattivi!) concessi a 85 impiegati dei gruppi politici. Illegittimi i quasi 800 mila euro liquidati a titolo di «produttività collettiva' a favore del personale del Corecom, l'authority regionale per le comunicazioni.
Illegittimo il milione e mezzo pagato con analoghe motivazioni ai componenti delle segreterie politiche.
Illegittimi i 3,7 milioni corrisposti ai dirigenti.
Illegittimi i 10 milioni in più spesi per la sola «retribuzione di posizione» dei medesimi dirigenti. Illegittime le assunzioni di 97 persone nel 2008, 127 nel 2009, 395 nel 2010, 44 nel 2011: tanto più, chiosa Mosella, che l'ente non ha mai provveduto alla verifica dell'obbligo di contenimento della spesa, così come previsto dalla legge finanziaria 2007, se non in occasione della presente verifica ispettiva».
Ma illegittimi anche alcuni importanti incarichi dirigenziali di vertice. Primo fra tutti, ha ricordato Ricchio sul Corriere della Calabria, quello dell'ex direttore generale del Comune di Reggio Calabria Franco Zoccali, che Scopelliti, già sindaco di quella città, ha portato con sé in Regione nel 2010. Con retribuzioni, giudicate anch'esse illegittime dall'ispettore della ragioneria, di 735 mila euro fino al 2013.
Illegittima l'indennità (563 mila euro fra il 2010 e il 2013) riconosciuta al direttore generale dell'avvocatura regionale: per il semplice fatto che quella posizione nemmeno è contemplata dai regolamenti. Illegittimi perfino i decreti di nomina di quella pletora di giornalisti assunti negli uffici stampa.
Rizzo Sergio

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(07 luglio 2014) - Corriere della Sera