sabato 2 febbraio 2013

Dedurre e detrarre gli scontrini per tutti: vantaggi e svantaggi

Qualche tempo fa ho scritto del ritorno in auge dell’idea di poter detrarre gli scontrini dal proprio reddito nel fantomatico “stile americano” per cui, secondo la leggenda che ogni italiano ha in testa, tolgo dal mio imponibile tutto ciò che ho acquistato (e posso dimostrare) e poi pago le tasse su quanto resta.

Beh, è un argomento che, di tanto in tanto, ritorna a far capolino nella testa degli italici (attratti dal mito americano, che non funziona propriamente come la maggior parte degli italiani crede) e, probabilmente, continuare il piccolo approfondimento può essere un buon punto di partenza per qualche riflessione.


Per come viene generalmente pensato si vorrebbe che funzionasse più o meno così: guadagno 1000€, ne ho spesi 800, considero solo i 200 restanti come imponibile e quindi su quelli pago le tasse (pertanto anche se si dice “perché non si possono detrarre gli scontrini”, sarebbe più corretto “perché non si possono dedurre gli scontrini”).

L’alternativa altrettanto in voga è legata al fatto che il consumatore finale debba poter scaricare l’IVA anch’esso. Il ragionamento non cambierebbe tantissimo, ma ne parlerò, se riesco, più avanti.

La maggior parte delle mattine guardavo RaiNews24 e alle 7:34 Mineo si collegava con Radio 2, per l’esattezza con la trasmissione Caterpillar AM (da quando ho firmato col nuovo cliente devo uscire di casa prima del termine del collegamento) condotta da Ardemagni, Solibello e Tobagi (guardatela due o tre volte e vi ci affezionerete, sono molto bravi e simpatici).  Un po’ di tempo fa avevano accennato ad alcune dimostrazioni secondo cui l’applicazione della possibilità di dedurre gli scontrini non risolverebbe il problema e, come aggravante, porterebbe ad un impoverimento dello stato.

Voi direte: chissenefrega se lo stato si impoverisce? In realtà tutti ce ne dovremmo interessare visto che, con i soldi che lo stato introita, paga la sanità, la scuola, i servizi ecc.
Contrasto di interessi

Il sistema a cui ci riferiamo per poter dedurre gli scontrini (al limite anche solo poterli detrarre) si chiama Contrasto di interessi. Avevo contattato direttamente Caterpillar AM via Facebook poiché, durante la trasmissione, avevano citato un articolo su lavoce.info. Molto gentilmente, nell’arco di pochi minuti, mi hanno risposto (altro motivo per seguire la trasmissione :) ).

Orbene, una volta ottenuto il link che si fa? Lo si studia un po’ (ah, a riprova del fatto che l’argomento è ricorrente, date un’occhiata alla data dell’articolo… 2006…) e cosa si scopre? Che il contrasto di interessi non è così tanto conveniente.

In soldoni: se si potesse scaricare tutto lo Stato non avrebbe introiti e, in alcuni casi, potrebbe portare addirittura esserci un gettito negativo da parte della Nazione. I calcoli sono molto ben descritti nell’articolo che ho linkato e viene anche descritto perché quello che abbiamo in testa, relativamente agli Stati Uniti d’America e alla possibilità di dedurre gli scontrini (di seguito riporto testualmente):

I sostenitori del contrasto di interessi fanno spesso riferimento al caso degli Stati Uniti, dove tale contrasto sarebbe applicato su larga scala e, si presume, con successo. E’ stupefacente sottolineare la rilevanza mediatica che ha assunto questa notizia, totalmente infondata.
Negli Stati Uniti, infatti, le deduzioni fiscali che esistono nell’ambito dell’imposta personale sul reddito (quella che corrisponde alla nostra Irpef) non hanno la funzione specifica di favorire un contrasto di interessi.
Il sistema statunitense ammette la deduzione per alcune tipologie di spese sostenute dai lavoratori dipendenti, in quanto, mentre il reddito da lavoro autonomo è tassato, come in Italia, al netto delle spese necessarie per la sua produzione, il reddito da lavoro dipendente è invece tassato al lordo di tali spese. Se ne tiene allora conto, o, come nel nostro paese, attraverso una deduzione forfetaria o, se più conveniente per il contribuente, attraverso una deduzione analitica (voce per voce) delle spese, adeguatamente documentate, che non siano già state rimborsate dal datore di lavoro (spese di trasporto per raggiungere il posto di lavoro, acquisto di materiali necessari all’attività lavorativa, sottoscrizione di abbonamenti a riviste specializzate, ecc.).
Sono poi previste altre deduzioni, a favore di tutti i contribuenti, analoghe alle detrazioni e deduzioni previste nel nostro ordinamento, per spese sanitarie, contributi a fondi pensione, liberalità a favore del terzo settore, spese di istruzione, e una miscellanea di altre piccole deduzioni soggette ad un tetto complessivo abbastanza stringente, con specifiche limitazioni per soggetti ad alto reddito.
Come è noto tali agevolazioni hanno la funzione di incentivare a specifici impieghi del reddito o di personalizzare l’imposta. Se, come nel caso delle spese mediche alimentano anche un contrasto di interessi, lo fanno, come nel nostro paese, del tutto incidentalmente.

un articolo del 30 luglio 2012

da: http://sipronunciaaigor.wordpress.com/2012/07/30/dedurre-e-detrarre-gli-scontrini-per-tutti-vantaggi-e-svantaggi-deduzione-detrazione-scontrini/