Articolo che sembra tratto da un discorso di Serge Latouche..
Il capitale è amorale, si sposta dove il profitto è maggiore. Non è
interessato ai diritti dei lavoratori o all'ambiente. Non li contempla
neppure. La globalizzazione ha liberato gli sciacalli e gli avvoltoi
delle multinazionali e della finanza tenuti prima alla catena. In alcune
aree del pianeta come parte dell'Europa, grazie a durissime lotte
sociali durate un paio di secoli, la tutela dei diritti dei lavoratori e
del territorio sono diventate un fatto acquisito. Il WTO
con con la globalizzazione dell'economia ed il commercio libero sta
creando un mercato di schiavi di massa. Una serie di vasi comunicanti in
cui i capitali migrano verso i Paesi con meno garanzie e diritti e,
quindi, con un'alta remunerazione. Non c'è gioco. Il costo del lavoro di
un rumeno o un indiano è imbattibile. Nessuna azienda italiana può
competere se non riazzerando diritti e regole, come in effetti sta
succedendo. Mi sembra una follia. Il mondo si sta allineando verso il
basso, sempre più. Verso nuovi faraoni. Non c'è limite alla bulimia del
capitale. Mentre si esportano capitali, si importano beni di qualunque
tipo, trascurando del tutto l'impatto ambientale del trasporto.
L'inquinamento non è conteggiato nel prezzo del prodotto.
Col tempo
gli Stati importatori, con la perdita della produzione, si impoveriscono
e gli Stati esportatori perdono quote dei mercati mondiali. E tutto
torna al punto di partenza con, nel frattempo, un accumulo di grandi
capitali, lo spostamento del potere politico verso le multinazionali e
la perdita di diritti nei Paesi importatori senza alcun miglioramento
sociale nei Paesi esportatori, che si ritroveranno il loro territorio
devastato. Un disegno degno di menti criminali, di alieni che si sono
impossessati dei corpi dei manager delle multinazionali e del WTO per
distruggere il pianeta Terra. La libera circolazione delle merci può
avvenire solo a parità di diritti sociali e sindacali. Altrimenti si
applichino i dazi.
da www.beppegrillo.it