domenica 4 luglio 2010

Beniamino Placido Nautilus. La cultura come avventura

Faccio volentieri un pò di pubblicità a questo libro: è la raccolta di alcuni articoli scritti da beniamino Placido per la sua rubrica "Nautilus" su Repubblica.
Come già scritto in altro post, avevo (ed ho ancora) ammirazione sconfinata per Beniamino Placido e il suo modo di affrontare la cultura.

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Nautilus. La cultura come avventura
Autore
Placido Beniamino
Prezzo € 16,00
Dati 220 p., brossura
Anno 2010
Editore Laterza
Collana I Robinson. Letture
Genere SCIENZE SOCIALI





Straordinario critico televisivo, profondo conoscitore della cultura americana, intellettuale capace di avventurarsi nei più diversi campi, Beniamino Placido ha segnato profondamente il giornalismo culturale italiano degli ultimi trent'anni. Con la sua scrittura ironica e sorprendente, in grado di connettere tra loro ambiti della vita e del pensiero in apparenza lontanissimi tra loro, Placido si è inventato un nuovo genere letterario. Questa raccolta antologica di articoli comparsi su "la Repubblica", curata da Franco Marcoaldi che ne firma anche l'appassionata introduzione, intende restituire la fisionomia di un vero corsaro della cultura italiana del secondo Novecento. Un maestro con la emme minuscola (Placido non sopportava l'enfasi e dunque le maiuscole in generale), che amava parlare di tutto e su tutto: dal tennis alla Bibbia, dal fotoromanzo al Partito d'Azione, da Pippo Baudo a Melville. Perché ogni cosa è da considerarsi cultura e non si può distinguere tra cultura alta e bassa. L'importante è riuscire a trasmetterla. Se non si è in grado di soddisfare la fame di informazione culturale "evidentemente non facciamo abbastanza bene il nostro lavoro di mediatori, di divulgatori. Non siamo all'altezza del nostro compito che consiste, per riprendere Calvino, nel fare entrare il mare in un bicchiere". Gli articoli riprodotti in questa antologia sono oltre cinquanta e vanno dalla metà degli anni Settanta a oggi.SUL NAUTILUS CON BENIAMINO


Che criterio seguire, come scegliere tra le centinaia e centinaia di pezzi tutti immancabilmente spiritosi, brillanti, arguti, come mettere insieme una raccolta degli articoli di Beniamino Placido, comparsi nel corso di trent' anni sulle pagine di questo giornale? Se in ogni scelta antologica è insito l' elemento dell' arbitrarietà, in questo caso il grado di arbitrarietà si presentava elevatissimo. Tanto elevato da scoraggiare nell' impresa. Oppure, per converso, poteva trasformarsi nell' esercizio di una libertà non troppo distante da una licenza irresponsabile. E allora ho scelto, semplicemente, di andare "a orecchio". In modo che l' eco di ciascun testo rimbalzasse nel successivo, in un gioco di variazioni e riprese, fino a comporre un tessuto capace di restituire il "tempo" che ha sempre animato la scrittura di Beniamino: quell' allegro con brio che batte al ritmo di una grande libertà mentale. Ho dovuto sacrificare molto la sua rubrica televisiva (A parer mio ), che meriterebbe un libro a parte. Ho voluto semmai restituire la fisionomia di un vero irregolare della cultura italiana del secondo Novecento, che a bordo del suo fantastico Nautilus ha saputo rovistare nei fondali marini e riportare alla luce pensieri quanto mai utili e vitali, che senza il suo intervento si sarebbero dispersi. Mentre, al contempo, ha saputo lanciare con coraggio i suoi siluri contro le navi potenti e prepotenti del conformismo, dell' arroganza, dell' ignavia. Sempre con infinita grazia ed eleganza. - FRANCO MARCOALDI