venerdì 15 maggio 2009

Chi decide del nostro corpo?

la vita non appartiene al governo,ne alla chiesa, ma soltanto a chi la vive
Dovrebbe trattarsi dì un'affermazione ovvia. E la parola "appartenere" risulta insufficiente. Perché la vita fa tutt'uno con chi la vive, è chi la vive. Coincide con la sua esistenza, da cui è inseparabile. Se qualcuno non può decidere sulla propria vita non è più una persona, non è più un essere umano, ma un "instrumentum vocale". Una cosa, benché dotata dì parola, come gli antichi filosofi definivano lo schiavo.
E la vita arriva fino alla fine-della-vita, è la tua vita fino all'ultimo istante, e anzi per certi aspetti il periodo finale è il più importante e il più tuo, irrimediabilmente, perché una lunga agonia tragica e insensata può rovinare un'esistenza bellissima. E un'ultima età ricca di senso può riscattare una biografia infelice o ingiusta. Il cardinal Barragan accetterebbe che sulla sua vite decidessi io? L'onorevole Formigoni accetterebbe che decidessi tu, lettrice o lettore? Perché allora pretendono di essere loro a farlo per noi? Se si stabilisce il principio in base al quale sulla propria esistenza non decide chi la vive ma una maggioranza parlamentare, questa maggioranza finirà per avere un potere totalitario sull'individuo. E la libertà
di ognuno sarà cancellata. Se infatti un gruppo di politici ha titolo per decidere della tua vita e della tua morte, a maggior ragione potrà pretendere di decidere su cose importantissime ma meno essenziali: la tua professione, il tuo coniuge, la tua religione, i tuoi viaggi. E quella maggioranza potrà cambiare, ovviamente, e oggi decidere che il sondino o la macchina che ti prolunga la sofferenza io modo artificiale - per mesi, per anni, o abbiamo già dimenticato il calvario di Piergiorgio Welby? - è obbligatorio anche per chi non lo vuole, ma domani potrebbe decidere che la spina va staccata a tutti, anche a chi non vuole rinunciarvi.
Sarebbe mostruosa questa seconda ipotesi, esattamente come è mostruosa la prima: che tu debba continuare per via artificiale un'esistenza che, lasciata alla "natura", verrebbe meno, e che per te è ormai soltanto tortura. La legge approvata al Senato e che ora va in discussione alla Camera stabilisce proprio questa mostruosità. Una volta in ospedale, la tua vita è sequestrata, la tua volontà conta zero, conta solo la volontà del cardinal Bagnasco. Fermare questo medioevo dipende anche da te.
di Paolo Flores dAreais
Direttore di MicroMega, ha appena pubblicato A chi appartiene la tua vita? (Ponte alle Grazie).
D- La repubblica delle donne - 9 MAGGIO 2009