giovedì 26 dicembre 2013

The Unquiet Grave

Chissà perchè, la velocissima scomparsa del mio Osky mi ha "preso" più di ogni altro micio. Un pò sarà la sensazione di averlo sgridato un pò troppo, per la sua abitudine di gettarsi sotto ogni goccia d'acqua presente in casa e poi inzaccherato disseminare di orme i pavimenti con le sue grosse zampe foderate di pelo anche sotto i polpastrelli, Sentirlo là fuori, al freddo e alla pioggia, che amava tanto, mi dà una sensazione strana, come volessi che si dissolvesse il più velocemente possibile. E allora salta alla mente questa "unquiet grave", uno dei miei pezzi preferiti tra le antiche canzoni inglesi, dove la ragazza piange suslla tomba del suo amato per un anno e un giorno, finchè lui la rimprovera di non disturbarlo più, e ognuno dei due si libera della catena della tristezza. Tra un anno e un giorno probabilmente tutto sarà dissolto e forse saremo tutti più felici.

Ho scelto la versione di Kate Rusby perchè è quella che preferisco, ma ce ne sono tante altre, in particolare conobbi questo pezzo dal primo album dei Gryphon, in versione molto "dark"; molto belle sono quella di Alien Skin (alias George pappas)  dall'album omonimo e quella più ruspante, quasi allegra, dei Bellowhead