venerdì 25 gennaio 2013

Elezioni politiche 2013 - 2 il contratto con gli italiani

Silvio Berlusconi sta preparando un nuovo mirabolante contratto con gli italiani!



Il Contratto con gli italiani è un documento presentato e firmato da Silvio Berlusconi l'8 maggio 2001, cinque giorni prima delle elezioni politiche, nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta condotta da Bruno Vespa. Con esso l'allora capo dell'opposizione si impegnava, in caso di vittoria elettorale, a varare varie riforme riassunte in 5 punti e, in caso di mancata realizzazione di almeno 4 punti, a non ricandidarsi alle successive elezioni politiche.
E difatti.....ce lo troviamo ancora qui!

Vedi a:http://it.wikipedia.org/wiki/Contratto_con_gli_italiani
il testo del contratto 2001 e cosa è stato attuato.

Sappi che:


Secondo l'art. 1321 del Codice civile, il contratto è "il negozio con il quale due o più parti costituiscono, regolano o estinguono rapporti giuridici patrimoniali". Nel contratto con gli italiani, nonostante il preambolo ("si conviene e stipula quanto segue"), l'unica firma presente è quella di Berlusconi. Non vi sono, quindi, le previste due o più parti. Stante ciò, tuttavia, il documento potrebbe essere qualificato come contratto con obbligazioni del solo proponente (art. 1333 del Codice civile), visto che l'impegno in esso previsto è quello assunto dal proponente Silvio Berlusconi di non ricandidarsi nel caso di mancata realizzazione di almeno quattro dei cinque traguardi (obbligazioni) indicati nel contratto medesimo.

Nel gennaio 2009 una sentenza del tribunale civile di Milano ha stabilito che il documento non ha valore contrattuale e Silvio Berlusconi non aveva dunque obbligo di rispettarlo in quanto documento non vincolante. Il tribunale ha perciò dato torto al denunciante condannandolo al pagamento delle spese processuali.[12]

In data 15 novembre 2005 il Circolo di Lecce di Italia dei Valori, unitamente a un gruppo di cittadini sottoscrittori, diffidarono apertamente Berlusconi dal ripresentarsi alle elezioni politiche del 2006.

Nel gennaio 2006 una pensionata di Udine (R.G.) di 77 anni ha denunciato Silvio Berlusconi per inadempienza contrattuale riguardo al punto 3 del contratto, che prevedeva l'innalzamento delle Pensioni minime a 516 euro[11]. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato convocato davanti al giudice di pace di Udine il 29 marzo 2006. L'iniziativa è stata promossa dall'associazione dei consumatori Codacons, dalla Lista Consumatori e dall'Italia dei Valori. Il legale della donna ha affermato che tramite il "Contratto con gli italiani" Silvio Berlusconi ha "unilateralmente emesso un'offerta al pubblico, rivolgendo a tutti gli italiani una proposta di contratto che, con il voto, poteva essere accettata e sottoscritta". Un contratto che con la vittoria della CDL, "obbligava Silvio Berlusconi, in qualità di Presidente del Consiglio a realizzare nei cinque anni di governo", l'"innalzare le pensioni minime ad almeno un milione di lire al mese (516 euro)". Malgrado quelle promesse e dichiarazioni, prosegue l'atto, "il contratto non è stato rispettato: R.G. tuttora non gode di una pensione minima pari ad un milione di lire"[13].