lunedì 22 agosto 2011

E SE ABOLISSIMO I BIGLIETTI DA 200 E 500 EURO?

E SE ABOLISSIMO  I BIGLIETTI DA 200 E 500 EURO?

Visto che uno dei requisiti per la lotta all'evasione fiscale è la riduzione del contante, cominciamo dai bigliettoni.
Ci pensavo da tempo, il 13 maggio 2010 avevo già messo un post, ora ho trovato anche un articolo (senza data) che approfondisce la questione.
Tra parentesi: uno dei migliori sistemi per farsi rilasciare lo scontrino fiscale dai ristoranti è quello di pagare col bancomat o con la carta di credito.......
gg

 
La banconota da 500 euro è sempre più diffusa, anche se la maggior parte degli europei non ne ha mai vista una. I suoi estimatori infatti sono soprattutto narcotrafficanti ed evasori fiscali.
Autore: Manuel Estapé Tous


 
Quattro anni fa, in piena rimonta dell’euro sul dollaro, Jay-Z esibiva banconote da 500 euro in un video. Il rapper statunitense non è uno qualunque: dodici dischi incisi a partire dal 1996 e più di quaranta milioni di copie vendute – "I’m not a business man, I’m a business, man!" Nel 2006 le banconote europee hanno superato quelle statunitensi per diffusione mondiale, 62 anni dopo che Bretton Woods aveva siglato l’egemonia del biglietto verde.
Attraverso Mtv gli under-30 di tutto il mondo ella vecchia Europa: un biglietto del valore di 660 dollari – sei biglietti da cento, uno da cinquanta e uno da dieci racchiusi in un’unica banconota, senza una storia né una cultura alle spalle. L’ex spacciatore di crack, all’anagrafe Shawn Carter, abituato ad ammassare mazzette di banconote di taglio molto inferiore, capì immediatamente i vantaggi logistici di un pezzo di carta dal valore triplo: unità di conto, di scambio e riserva di denaro. La banconota da 500 è ormai praticamente un mito. Ma perché esiste?
La gran parte dei cittadini non ne ha mai usata una. Chi ha stabilito che la neonata Banca centrale europea (Bce) dovesse emettere una banconota con un potere d’acquisto senza eguali? In fondo si tratta di un bel regalo per l’economia sommersa: narcotrafficanti, prostitute, crimine organizzato, evasori fiscali e quant’altro. Il mezzo ideale per il riciclaggio del denaro sporco. L’euro lava più a fondo!
Il portavoce ufficiale della Bce ricorda che sei dei dodici membri fondatori dell’Unione disponevano già di banconote dal valore simile. Ma nei luoghi più poveri del pianeta 500 persone potrebbero sopravvivere un giorno intero dividendo il bigliettone in 500 monete da un euro e prendendone una ciascuno.
Un milione in due chili
Il primo agosto Stephen Fidler sosteneva sul Wall Street Journal che le popolarità di cui godono le banconote da 200 e 500 euro tra i criminali, i narcotrafficanti e gli addetti al riciclaggio di denaro è uno dei fattori che hanno garantito la solidità della moneta unica europea e la stabilità finanziaria dell’unione monetaria negli ultimi movimentati mesi. Se la Bce fosse un’impresa, il suo prodotto più venduto sarebbero proprio le banconote da 500, la maggior parte delle quali circola o viene accumulata fuori dai confini dell’eurozona.
Dalla data della creazione del biglietto da 500, nell’inverno del 2002, la sua emissione ha registrato una crescita annuale del 32 per cento, e si è passati dai 31 miliardi di euro complessivi di allora ai 285 miliardi attuali. Il 35 per cento degli euro in circolazione sono in biglietti da 500, nonostante ben poche persone abbiano avuto la possibilità di maneggiarli.
Se la Banca centrale europea emette ogni anno un 32 per cento in più di banconote di massimo taglio e praticamente nessuno le utilizza quotidianamente, non serve un genio per capire che esiste un mercato gigantesco che gira attorno al denaro sporco. Negli anni d’oro del denaro facile la Spagna, che rappresenta il 10 per cento dell’eurozona, si accaparrava il 40 per cento delle banconote da 500.
Stephen Fidler ricorda che già nel 1998 Gary Gensler, alto funzionario del dipartimento del tesoro statunitense, aveva espresso preoccupazione per la concorrenza al biglietto da 100 dollari – il massimo taglio emesso dagli Stati Uniti, equivalente ad appena 76 euro – e per l’uso che avrebbero fatto i criminali dei biglietti da 200 e 500 euro. Un milione di dollari in biglietti da 100 pesa quasi dieci chili. L’equivalente in biglietti da 500 euro meno di due chili. (Fonte: presseurop.eu/ Traduzione di Andrea Sparacino)
 http://www.tradingborsa.net/finanza-dal-web/1181/banconota-da-500-euro-la-piu-amata-dai-criminali-editoriale-da-la-vanguardia/


anche se c'è questa notizia....

Rischio riciclaggio, Bankitalia riduce le maxi banconote

25/07/2011 16:40

I biglietti da 500 euro in circolazione a marzo corrispondevano a 288 miliardi di euro, forse troppi. In Italia ridotte sia la domanda che l’offerta, ora si guarda all’estero…

Un recente studio dell’agenzia inglese contro il crimine organizzato ha stimato che il 90% delle banconote da 500 euro circolanti nel Regno Unito sono gestite dalla criminalità organizzata a fini di evasione fiscale e finanziamento al terrorismo. Sarà anche per questo che la Banca d’Italia ha deciso di ridurre il numero delle ‘banconote viola’ presenti nel nostro Paese. Dimensioni ridotte e valore che non ha eguali fra le più grandi valute occidentali (eccezion fatta per la banconota da 1000 franchi svizzeri) a marzo i 500 euro circolanti corrispondevano a 288 miliardi. Forse troppi, considerato anche che ci sono altre forme di pagamento (carte di credito e assegni) e che, secondo l’Università di informazione finanziaria della Banca d’Italia, le banconote di taglio elevato possono essere utilizzate come “potenziale strumento di riciclaggio”.
E così, come si sottolinea nell’articolo Rischio riciclaggio, l’Italia “taglia” le maxi banconote pubblicato sul Corriere della Sera, per limitare il numero di queste banconote in circolazione a partire dal 2008 Bankitalia ha distribuito più pezzi da 50 euro anziché da 500. “Nel nostro Paese – si legge nel documento di via Nazionale – il valore delle banconote da 500 euro si è ridotto di oltre 5 miliardi e c’è stata anche una”. Ma non si è ridotta solo l’offerta, anche la domanda ha registrato un calo tra il 2009 e il 2010.
Al confine con Svizzera e San Marino le banconote prelevate si sono ridotte sensibilmente. Nella filiale della Banca d’Italia a Como-Lecco sono scese da 2.600 a 650, mentre in quella di Forlì-Cesena-Rimini-Ravenna sono passate da 125 a 88. Meno tentativi di evasione? Non è detto. La stessa Banca d’Italia riconosce che la domanda italiana di tagli da 500 può essersi semplicemente spostata verso altri lidi, fuori dal nostro Paese.


altri articoli......


IL CASO

Lo strano boom delle banconote fantasma

Cresciuti i biglietti da 500 euro. L'allarme Bankitalia: rischio riciclaggio



MILANO — Per chi non le avesse mai viste, le banconote da 500 euro hanno un colore violetto, raffigurano architetture moderne e misurano 160 x 82 millimetri. Per chi non lo sapesse, il valore complessivo delle banconote da 500 in circolazione nell'area euro è il più alto in assoluto. Tre cifre: in giro ci sono 550 milioni di questi «bigliettoni» per un valore di 275 miliardi pari al 36% del totale delle banconote in euro. Eppure i preziosi foglietti sono estranei alle transazioni «faccia a faccia» di tutti i giorni. Oggetti sconosciuti per i cittadini dei sedici stati Ue che hanno adottato la moneta unica. Dunque a cosa servono? E per quali canali transitano? C'è un rapporto riservato della Banca d'Italia-Unità di informazione finanziaria (Uif) che a un certo punto dice: «... si consideri che una valigetta ventiquattrore standard può contenere tra i 10mila e i 12mila biglietti da 500 euro, per un valore compreso fra i 5 e i 6 milioni; una cassetta di sicurezza di dimensioni medie (ad esempio 45x37x18 centimetri) ne può contenere un quantitativo pari a un valore di circa 10 milioni di euro». Sembra di vedere certi film. Ma perché il rapporto di Bankitalia si preoccupa di misurare la capienza di una ventiquattrore? Perché il titolo è «Analisi sull'utilizzo delle banconote di taglio elevato come potenziale strumento di riciclaggio». E il riciclaggio è quel fenomeno (e reato) con cui si «ripulisce» il denaro frutto di attività criminali. I canali di finanziamento del terrorismo sono simili. L'Uif all'interno di Bankitalia è in prima linea nel contrasto al riciclaggio e collabora direttamente con magistratura e Guardia di Finanza. Si sa che con le ventiquattrore piene di 500 euro si valicano i (finti) confini per consegnare il «nero» alle banche svizzere o sammarinesi. Un po' meno si sapeva che dal 2002 ad oggi la diffusione del biglietto violetto è cresciuta in modo costante e inarrestabile. Solo i 50 euro si avvicinano: 241 miliardi contro 275.
La Uif-Bankitalia dice che è un fenomeno «difficilmente riconducibile nell'ambito di un utilizzo fisiologico dei mezzi di pagamento» e che «non si riesce a dare conto in modo pieno e convincente della forte dinamica della domanda». Il 20% delle eurobanconote sarebbe in mano a non residenti nell'eurozona, «principalmente come strumento di riserva di valore e come valuta parallela». E questo spiegherebbe in parte la domanda crescente della pezzatura più alta. Ma il riciclaggio è più che un'ombra. Del resto si sprecano gli ammonimenti dell'Ocse: «Gli Stati dovrebbero considerare l'ipotesi di eliminare le banconote di grosso taglio... utilizzate da chi opera illecitamente in contanti... per ridurre i carichi portati oltre confine». Il taglio top del dollaro (100$) corrisponde a 72 euro, dello yen a 79 euro e, tra le principali valute, solo il franco svizzero ha un biglietto che vale più dei 500 euro (1.000 CHF pari a 673 euro). Già il Parlamento europeo nel 1999 raccomandava la modica quantità di banconote di grosso taglio per il rischio di alimentare l'economia sommersa e illegale. Allarme suonato anche dai nostri vertici della Guardia di Finanza in un'audizione parlamentare del lontano 2001. E invece eccoci qui, oggi, stracarichi di bigliettoni da 500 che nessuno vede circolare ma che rappresentano il 36% del valore totale delle banconote sul mercato contro il 23% del 2002. In Italia la percentuale è del 16%, in crescita e con una caratteristica geografica significativa: le province frontaliere come Lecco e Como (Svizzera) oppure Forlì-Cesena-Rimini (San Marino) sono molto più «sensibili» al colore dei 500 euro. E guarda caso proprio a Forlì due magistrati, Fabio Di Vizio e Marco Forte, affiancati da Squadra mobile e Gdf hanno scoperchiato il vaso di Pandora degli illeciti sull'asse Italia-San Marino. Con il contorno di furgoni che trasportavano mazzette da 500 euro. Ma se in una ventiquattrore ci stanno 6 milioni di euro in tagli da 500, quanto potrà contenere un furgone?
Mario Gerevini
mgerevini@corriere.it
12 novembre 2009


E' UFFICIALIZZATA COME MISURA ANTIRICICLAGGIO

Gb: vietato il biglietto da 500 euro

Gb: vietato il biglietto da 500 euro
13/05/2010, ore 14:04 - 
LONDRA - SI sa che in Inghilterra l'euro non piace, e David Cameron l'ha sottolineato, durante la recente campagna elettorale, garantendo che per 5 anni la sterlina sarebbe rimasta moneta nazionale. Sembra essere di questa opinione anche l'Agenzia contro il crimine organizzato (Soca), che ha vietato alle banche e alle agenzie di cambio di accettare le banconote da 500 euro, in quanto considerata una banconota da riciclatori. Infatti è una banconota dallo scarso utilizzo anche in Europa, tra comuni cittadini; in Inghilterra ancora di meno, dato che non esiste un equivalente in sterline, dato che queste si fermano ai tagli da 100.
Nel caso dei 500 euro, grandi quantità possono essere nascoste con estrema facilità: 20 mila euro possono entrare in un pacchetto di sigarette, e facilmente essere smerciate sul mercato. Non è la prima volta che accade una cosa del genere: per esempio nel 1969 il Presidente USA Richard Nixon abolì l'uso dei biglietti da 10 mila dollari, perchè erano molto usati dalle bande criminali.
di Antonio Rispoli
http://www.julienews.it/notizia/economia-e-finanza/gb-vietato-il-biglietto-da-500-euro/47174_economia-e-finanza_4_1.html



Contraddizioni Il Paese di Maastricht

In Olanda non vale il biglietto da 500 euro


Amsterdam, lunedì 20 novembre 2006, ore 11. Un italiano entra al 23 di Leidseplein, una delle piazze più centrali della città olandese, nella filiale della Abn Amro. Alla solerte dipendente della banca che gli si fa incontro, spiega il suo problema: da giorni ha in tasca una banconota da 500 euro che non riesce a spendere. Nessun esercizio commerciale di Amsterdam, adducendo i più disparati motivi, accetta di essere pagato con quella. Nemmeno i grandi magazzini. Non resta, quindi, che cambiare la banconota da 500 euro in altre di tagli più piccoli. E dove, se non in banca? Dopo aver dispensato uno sguardo cortesemente sospettoso, la signora informa il malcapitato possessore di quella banconota che l' Abn Amro non cambia biglietti da 500 euro a chicchessia, e che per quella bisogna c' è un piccolo negozio di cambio appena fuori, la porta proprio attaccata a quella della banca. Il cambista che gli è stato appena consigliato non fa una piega: sostituirà il biglietto da 500 euro con altri di taglio più piccolo, però vuole il 4%. Ma siccome far pagare una regolare commissione sarebbe illegale, condiziona l' operazione all' acquisto di una carta telefonica da 20 euro. Il malcapitato rifiuta e ritorna in banca. La signora, mostrandosi sempre più cortesemente infastidita, spiega che per disposizioni superiori le banconote da 500 euro si cambiano soltanto ai correntisti dell' Abn Amro. Diversamente, ripete, c' è sempre il change all' angolo. Se invece si vuole evitare di pagare commissioni illegittime non c' è che una strada: rivolgersi alla Banca d' Olanda. Come, alla Banca d' Olanda? Proprio così. A nulla serve sottolineare il fatto che la banconota da 500 euro è regolarmente emessa dalla Banca centrale europea ed ha corso legale in tutti i Paesi di Eurolandia. Il rifiuto è tassativo quanto grottesco. Come non ricordare che la moneta unica europea è nata proprio in un paesino olandese, Maastricht? E come dimenticare le dolorose bacchettate dell' ex ministro olandese Gerrit Zalm, che non voleva vedere l' Italia nella moneta unica nemmeno in cartolina? Naturalmente, nemmeno in hotel si accettano biglietti da 500 euro: non c' è la macchinetta per verificare se sono veri o falsi. Ma di fronte all' osservazione che nessuno, in quell' albergo, avrebbe fatto una piega vedendosi consegnare, anziché un biglietto da 500 euro, dieci biglietti da 50, che com' è noto sono i più falsificati d' Europa, l' addetto della reception non sa cosa replicare. Vero è che la banconota 500 euro si vede così raramente in giro che in Spagna è stata ribattezzata El Bin Laden. Ma a questo punto sorge il sospetto che venga emessa dalla Bce al solo scopo di agevolare gli spalloni che attraversano la frontiera svizzera con le valige piene di soldi. E il fatto che la consuetudine di non cambiare le banconote di grosso taglio sia applicata da tutte la altre banche olandesi non rende meno spontanea una domanda: l' Abn Amro, che ha conquistato l' Antonveneta fra gli squilli di tromba di chi (giustamente) invoca l' apertura delle frontiere europee, applicherà ora la stessa regola anche in Italia? Inutile dire che quella banconota da 500 euro è tornata in Italia, da dov' era partita, nel portafoglio del malcapitato, tenuta ben al riparo da occhi indiscreti.
Rizzo Sergio
Pagina 2
(27 novembre 2006) - Corriere Economia